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È morto il 23 luglio all’età di 88 anni Otello Profazio, cantore della “calabresità” nel mondo e affabulatore dei nostri tempi; raccontava storie antichissime, ma anche recenti, in cui si schierava sempre dalla parte di quelli che i potenti vorrebbero raggirare o ridurre al silenzio. Era la voce del popolo senza tempo, con l’ironia venata da malinconia della povera gente, che sembra rassegnata, ma che può riservare scatti d’orgoglio o colpi di genio del tutto inaspettati. Otello conosceva bene la sua terra e aveva recuperato anche tante vicende storiche più o meno note che diventavano alimento delle sue “profaziate”. Era un archivio vivente di miti, leggende, aneddoti, canti, musiche di sostanza meridionale. Le sue canzoni erano molto apprezzate e ha venduto tanti dischi; riusciva a coniugare gli aspetti più ruspanti della cultura folk con un certo impegno civile e politico.

Nel 2016 è stato insignito del Premio Tenco, testimonianza dell’interesse e dell’attenzione di cui godeva anche a livello nazionale tra gli esponenti delle forme culturali più sofisticate.

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Con Otello va via un emblema della veracità beffarda e mordace delle campagne e marine calabre, che, a dire la verità, poteva e può diventare specchio del disagio di tutti gli ultimi del mondo.

 

Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina dei Diritti Umani propone di ricordare la musica di Otello nelle aule scolastiche calabresi; pertanto invitiamo i docenti di ogni ordine e grado a realizzare un breve video con i propri studenti, omaggiando il nostro cantastorie con un prodotto originale da inviare al CNDDU (email: coordinamentodirittiumani@gmail.com); tale iniziativa è finalizzata alla creazione di un vero e proprio premio nazionale da intitolare al maestro Profazio per le scuole, con la finalità di rivisitare le tradizioni locali attualizzandole nel proprio contesto di riferimento.

Prof. Romano Pesavento

Presidente CNDDU

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