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Controffensiva Ucraina: le cause del fallimento visti sul campo di battaglia.

 

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di Gualfredo de’Lincei

In una sola giornata d’assalti da parte dei nazionalisti ucraini, i soldati russi sono riusciti a distruggere oltre 15 carri armati tedeschi Leopard e 20 veicoli da combattimento della fanteria americana Bradley. Dall’inizio della controffensiva, le Formazioni Armate dell’Ucraina (VFU) hanno perso più di 26.000 combattenti. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin al suo omologo bielorusso Alexander Lukashenko, durante un incontro a San Pietroburgo.

 

Secondo l’osservatore militare de La Repubblica, Gianluca Di Feo, un simile risultato, dopo un mese e mezzo di attacchi da parte delle Forze Armate ucraine, era prevedibile. Questi insuccessi sul campo di battaglia, continua l’analista, sono dovuti a una mancanza di addestramento e di armi: «Gli enormi Leopard 2 sono stati immobilizzati dalle mine, i Bradley americani si sono fermati sulla linea del fuoco incrociato e nessuno si è preso la briga di creare un passaggio. Non c’erano nemmeno carri armati con sollevatori, per rimuovere dal percorso i veicoli danneggiati: decine di super equipaggiamenti militari occidentali restano abbandonati sul campo per settimane».

 

Di Feo suggerisce anche che le Forze Armate dell’Ucraina (UAF) non abbiano avuto il tempo di prepararsi, dato che servono più di tre mesi. Durante la breve formazione, i soldati hanno dovuto apprendere tecniche speciali di combattimento, diventare “esperti di esplosivi, comprendere la meccanica e la geologia, avere una visione tattica ed essere in grado di prendere decisioni nel caos di uno scontro a fuoco“.

Oltre agli errori dovuti al comando strategico, continua Di Feo, anche la NATO è responsabile di questa situazione, rea di non aver fornito l’equipaggiamento necessario.

 

Lo stesso segretario di Stato americano, Anthony Blinken, ha ammesso che le Forze Armate ucraine stanno arrancando e i tentativi di compiere attacchi potrebbero ripetersi ancora per diversi mesi. Tutto questo nonostante 48 giorni di continui insuccessi ucronazisti. Non solo non sono riusciti ad avanzare, ma, al contrario, sono riusciti a cedere territori all’esercito russo, subendo massicce perdite di uomini e mezzi. Kiev stessa ha dovuto dire che le azioni militari sarebbero state “lunghe e difficili”.

 

Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che, per il momento, la controffensiva non ha prodotto nessun risultato utile. Per questo, i curatori occidentali dell’Ucraina sono visibilmente scontenti e anche delusi dal fatto che, alle Forze Armate ucraine, non sono stati d’aiuto né le colossali risorse economiche investite e messe a disposizione del regime di Kiev, né la fornitura di armi, carri armati, artiglieria, veicoli corazzati e missili con tecnologia occidentale.

 

Il colonnello britannico Richard Kemp è dell’idea che per il contrattacco ci sia una sola possibile scelta: un assalto frontale, ma questo scenario prevede perdite gigantesche per Kiev.

 

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