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I roghi tossici a Roma est e una facile profezia

La notizia: “Roma, incendio in una discarica abusiva nella zona est. Gualtieri: “Tenere le finestre chiuse”. Le fiamme sono divampate nel quartiere di Ponte Mammolo poco prima della mezzanotte, i pompieri sono al lavoro senza sosta per cercare di domarle. I cittadini: “L’aria è irrespirabile” (Rai News – 4 agosto)

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Ma guarda un po’ che cosa va a capitare ai cittadini della zona est di Roma e in particolare a quelli del quartiere di Colli Aniene, che per un’intera giornata e più (questa mattina si vedeva e si sentiva ancora del fumo) sono stati costretti a respirare sostanze tossiche. Mai accaduta una cosa del genere! Ecco che cosa scrivevo circa cinque anni fa:
“E’ trascorso più di un mese e mezzo da quando Corrado Formigli ha trasmesso l’inchiesta inquietante, sconvolgente, sulla “Terra dei fuochi” nei quartieri di Roma est, i cui abitanti hanno un’aspettativa di vita più bassa di tre anni rispetto a che abita in zone centrali, a causa dei cumuli di spazzatura e soprattutto dei frequenti roghi tossici. Pensate che gli amministratori della Capitale si siano minimamente preoccupati? Pensate sia cambiato qualcosa? Non è cambiato nulla. Trascrivo dal “Gruppo pubblico di Colli Aniene su Facebook”: “16 Dicembre 2019, ore 20,10 circa. Ancora una volta lo scempio si manifesta in tutta la sua pericolosità, fumo nero e acre, fiamme alte sono lo spettacolo indecente che si manifesta sotto i nostri occhi, sotto le nostre finestre, tutta l’area Salviati è invasa dal fumo… “.  “Ennesimo immenso rogo tossico a Tor Sapienza al confine con Colli Aniene, che ci obbliga a respirare diossina e altri veleni. Per quanto ancora dovremo accettare di essere ignorati così dalle istituzioni? Dove sta scritto che chi vive qui si deve ammalare di tumore?”. Non è cambiato niente e niente cambierà. Si arriverà al momento di eleggere il nuovo sindaco, e come già è successo, molti voteranno diversamente dalla volta precedente, nell’illusione che cambi qualcosa. Ma non cambierà nulla. Non servono le inchieste, non servono le proteste”.

Una facile profezia, nonostante qualcuno parli di “cambio di passo” con la nuova amministrazione.

Renato Pierri

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