Spoltore Ensemble. Peppe Millanta presenta “Una settimana in Abruzzo” di Ugo Ojetti
Domani ore 19.00 a piazza Di Marzio
La 41esima edizione dello Spoltore Ensemble (12 al 16 agosto), con direzione artistica di Giuliano Mazzoccante, ospita la presentazione del secondo volume di “Comete. Scie d’Abruzzo” di Ianieri Edizioni, che dopo il successo del primo volume su Alexandre Dumas ed il suo “Viaggio nel Fucino”, fa conoscere ai lettori il viaggio del giornalista Ugo Ojetti e “Una settimana in Abruzzo”, in un reportage di inizio novecento, dove al centro della sua analisi c’è anche l’eleganza di Atri.
I volumi della collana sono dodici; la prefazione di questo secondo volume è del caporedattore ed editorialista de Il Giornale, Vittorio Macioce, l’introduzione appartiene al giornalista abruzzese Simone Gambacorta; domani, domenica 13 agosto alle ore 19.00, saranno il Direttore di collana Peppe Millanta e la giornalista di Spoltore, Alessandra Renzetti per “Libri di sera” a presentare in piazza Di Marzio il progetto che si avvale di un comitato scientifico di docenti dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti – Pescara, Dipartimento di Lingue e Letterature Moderne con il Direttore Carlo Martinez, che ha collaborato con lo stesso Millanta, per la scelta dei testi, traduzioni, introduzioni critiche e storiche. Saranno presenti anche il sindaco di Spoltore Chiara Trulli e l’Assessore alla Cultura, Roberta Rullo.
Ogni volume è arricchito da itinerari tematici per scoprire le bellezze inaspettate della regione Abruzzo che hanno destato l’interesse dell’associazione I Borghi più belli d’Italia, partner ufficiale del progetto con il Presidente Antonio Di Marco e I Parchi Letterari grazie all’impegno di Stanislao de Marsanich, e Borghi Autentici.
“Il viaggio dunque prosegue – come spiega Millanta. – Si tratta di una collana dedicata alla letteratura di viaggio che interessa l’Abruzzo, che vuole mettere in luce il lato pionieristico, avventuroso e pieno di mistero che ha avuto la nostra regione, agli occhi di chi l’ha attraversata confrontandosi con l’ignoto. L’Abruzzo infatti è sempre stato una terra di confine. Montagne inaccessibili ne hanno preservato i segreti e i misteri, rendendolo nell’immaginario del passato una terra a suo modo esotica e magica. Un vero e proprio west selvaggio, dove tutto poteva accadere”.
Come si evince dagli itinerari curati dalla Dottoressa Serena D’Orazio, anche per questo secondo volume: “L’Abruzzo, è terra di continuità. I suoi confini naturali sembrano aver isolato la regione dalla contaminazione estrema della modernità e l’impressione che se ne trae è quella di un territorio capace di conservare inalterati nel tempo alcuni aspetti della propria identità. Integri sono ad esempio molti centri storici, siano essi di origine italica e romana o sorti come fortificazioni medievali, così come molti rituali della religiosità popolare raccontano di quell’Abruzzo arcaico che nemmeno il Cristianesimo riuscì del tutto ad arginare, sopravvissuto nelle feste e nelle tradizioni ancora oggi molto sentite dagli abruzzesi. Questo filo temporale che lega l’Abruzzo ai propri riti sacri lo si ritrova anche nella continuità tecnica e simbolica della cultura materiale. Il patrimonio di conoscenze, decori e valori che contraddistingue l’artigianato artistico abruzzese diventa una preziosa chiave di lettura per interpretare il territorio nell’ottica della sua millenaria continuità”.
Dalla raffinata produzione della maiolica alla faticosa lavorazione della pietra, la manifattura abruzzese si è sempre distinta per il suo straordinario patrimonio di abilità e per la sua originalità espressiva dai tratti sobri ed essenziali. Un patrimonio identitario unico che nella settimana trascorsa in Abruzzo, Ojetti sembra aver colto nella sua più piena integrità: il noto giornalista romano visitò monumenti, raccolse storie e osservò scene di vita quotidiana sotto un attento sguardo antropico, teso a indagare il prezioso patrimonio immateriale abruzzese fatto di racconti, saperi e tradizioni.
L’itinerario “Sulle tracce di Ojetti” vuole rivivere questa esperienza di viaggio seguendo i passi di Ugo Ojetti alla scoperta del patrimonio storico-artistico abruzzese, ma è dall’interesse così puntuale dimostrato per l’abilità artigiana che nasce “Antichi mestieri”, un itinerario alla scoperta di tutti quei luoghi dove l’arte popolare continua testarda a resistere al tempo, per vivere l’Abruzzo nella sua veste più autentica.
Il progetto grafico di copertina e i disegni sono a cura di Luca Di Francescantonio, l’impaginazione grafica è di Federica Di Pasquale, il lavoro di redazione è stato svolto da Cecilia Di Paolo.
Per info la pagina social è @cometesciedabruzzo, mail info@ianieriedizioni.it.