Sindacato Itamil Esercito – Riflessioni del Generale Vannacci sui Riflessi del suo Libro nel Contesto Militare
Il Segretario Generale del Sindacato Itamil Esercito, Girolamo Foti, ha rilasciato una dichiarazione riguardo al libro autoprodotto dal Generale di Divisione Roberto Vannacci.
L’opera, caratterizzata da numerosi passaggi intrisi delle sue teorie polemiche e banali su un “mondo al contrario”, sembra essere il frutto di un uomo annoiato che ha impiegato il suo tempo per delineare i suoi pensieri su un mondo ideale, presumendo forse di essere il prescelto custode di ogni verità.
Le espressioni incomprensibili rinvenibili nel suo libro hanno causato, si spera involontariamente, divisioni e malcontento. Foti sostiene che secondo l’art. 1472 del COM (“Libertà di manifestazione del pensiero”) dice che “i militari possono liberamente pubblicare loro scritti, tenere pubbliche conferenze e comunque manifestare pubblicamente il proprio pensiero”, specificando però che non possano comunque essere trattati “argomenti a carattere riservato di interesse militare, o di servizio per i quali deve essere ottenuta l’autorizzazione”.
Il nostro sindacato si impegna a garantire che il Generale Vannacci e tutti gli altri colleghi possano liberamente esprimere il proprio pensiero. Tuttavia, la libertà di pensiero richiede rispetto per gli altri e per le minoranze.
Nel caso del Generale, osserva Foti, emergono questioni cruciali: un alto ufficiale che comanda uomini e donne è influenzato dalle sue opinioni nel suo comando? È imparziale nei confronti dei suoi subordinati che sono gay, donne, o ecologisti? Le sue idee potrebbero manipolare il corpo militare in generale?
Se un soldato, non dichiaratamente gay, si sente emarginato e differente dagli altri dopo aver letto le parole espresse in un libro scritto da un alto ufficiale, soprattutto se è una persona vulnerabile che risente dei commenti e delle battute derivanti da questa situazione, potrebbe arrivare a prendere decisioni drastiche “suicidio”.
Ci ritroveremmo quindi a piangere un’altra vittima?
Il Generale, essendo un’autorità, avrebbe dovuto ponderare attentamente prima di intraprendere questa iniziativa.
In conclusione, Foti afferma che il Ministro della Difesa, l’On. Guido Crosetto, ha agito correttamente intervenendo personalmente in questa questione.
Roma 21/8/23
Il Segretario Generale
Girolamo Foti