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IL PUNTO   n. 921 del 1 settembre 2023

di MARCO ZACCHERA

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Il Punto: Mentre si preannuncia per il governo un difficile autunno si discute ancora del gen. Vannacci. Intanto il mondo cambia e l’Occidente rischia di rimanere ai margini visto il crescere degli stati BRICS che – per esempio – non impongono sanzioni alla Russia, vogliono emarginare il dollaro facendo nascere valute virtuali, hanno ben diversi parametri ambientali e in definitiva vogliono rappresentare il nuovo “motore” del mondo. Forse faremmo bene tutti a studiare meglio queste grandi novità geopolitiche piuttosto che seguire soprattutto (o solo) l’italica politica spicciola.

 

ATTENZIONE: COME OGNI ANNO IL PUNTO IN ESTATE ESCE OGNI DUE SETTIMANE ANZICHE’ OGNI VENERDI’. LA CADENZA SETTIMANALE RIPRENDERA’ CON IL PROSSIMO NUMERO, IN INVIO IL 15 SETTEMBRE. )

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SOLIDARIETA’ A VANNACCI

Non si sono ancora spenti gli echi della vicenda legata al gen. Roberto Vannacci per il suo libro “Il mondo al contrario” e “avvicendato” (destituito) dal proprio incarico dal Ministro della Difesa, Crosetto.

Prima di tutto stiamo ai documenti: l’art. 1472 del Codice Militare recita: “I militari possono liberamente pubblicare loro scritti, tenere pubbliche conferenze e comunque manifestare pubblicamente il proprio pensiero, salvo che si tratti di argomenti a carattere riservato di interesse militare o di servizio per i quali deve essere ottenuta l’autorizzazione.”

Al di là di ogni ragione politica o di opportunità, quindi, il gen. Vannacci aveva ed ha il DIRITTO DI ESPRIMERE LE PROPRIE OPINIONI. Per questo io credo che il ministro Crosetto abbia SBAGLIATO ad allontanarlo dal proprio incarico, al limite avrebbe potuto SOSPENDERLO in attesa che gli organi disciplinari militari valutassero quanto scritto da Vannacci.

Nel MERITO bisogna aver innanzitutto letto il libro e le frasi contestate, non limitandosi a “commentare i commenti”. Io l’ho letto e – come l’ 87,5% di chi lo ha fatto (fonte: “termometro politico”) – vi ho trovato cose logiche, magari un po’ scontare e banali, comunque di buon senso, non offensive e tantomeno triviali.  Tra l’altro è strano (stessa fonte demoscopica) che ben il 69,8% dei contrari a Vannacci ammetta però di NON aver letto il libro né di volerlo fare: piacerebbe sapere sulla base di che cosa esprimono dei giudizi se non per preconcetto.

Forse dovremmo tutti ammettere che – dando proprio ragione a Vannacci – siano davvero i “media” ad influenzare i giudizi di chi raramente va “alla fonte” facendosi una opinione documentata.

Leggendo il libro si sostiene – per me giustamente – di come spesso una minoranza sia riuscita o voglia condizionare l’opinione pubblica, l’informazione, la pedagogia, i gusti e la legislazione obbligando la “normalità” (ovvero la grande maggioranza) a subire condizionamenti assurdi. Questo non vuol dire non riconoscere o condannare quella minoranza (non solo riferita ai gay, ma anche in molti altri campi) ma sollevare appunto il problema di questo conseguente “condizionamento obbligato” a tutti.

Essere fuori della norma non è per sé stesso un insulto. Io sono e sono stato sicuramente “fuori dalla normalità” politica: quando ero giovane il 95% degli italiani non la pensava come me (stando almeno ai risultati elettorali) visto che il mio partito era considerato estremista e il MSI-DN raccoglieva più o meno il 5% dei voti, ma non per questo mi consideravo offeso se mi davano del “diverso”, eppure essere allora di destra era ben più discriminante che non oggi essere un gay (o di altre incerte declinazioni…).

Quindi il caso Vannucci è nato in definitiva sul nulla, ma ha aperto un dibattito molto utile sul concetto CHE IN ITALIA SE NON SI ESPRIME UN’IDEA, UN PENSIERO, UNA TESI “POLITICAMENTE CORRETTA” allora susciti scandalo.  Qualcuno dice “può pensarla come privato cittadino, non come militare”. No, scusate, in merito l’art. 1472 è chiarissimo e Vannacci ha ovunque dichiarato e scritto – anche nel libro – che lui parlava appunto come semplice cittadino e le sue affermazioni d’altronde non c’entrano nulla con il suo essere un militare.

Il grave è piuttosto che se Vannacci avesse scritto “Viva i gay nell’esercito” o qualcosa di simile sarebbe stato probabilmente lodato, coccolato ed il suo libro avrebbe avuto ottime recensioni (anche se pochi lettori), ma solo accennando alla loro “diversità” ecco che allora scoppia lo scandalo.

Così se qualcuno (come spesso mi accade personalmente) scrive in modo “diverso” sul clima, l’inquinamento, la Co2, l’energia nucleare, la politica economica europea, l’immigrazione, le responsabilità USA, il conflitto in Ucraina, Trump o Biden, i rapporti tra i sessi ecc. è subito ostracizzato. Non credo che questo sia giusto quando si affermano opinioni senza offendere, senza modi sguaiati, senza parolacce o bestemmie. In conclusione, quindi, perché destituire Vannacci?

Io vorrei che i suoi detrattori indicassero con precisione un passo, una pagina, una frase, una espressione offensiva del testo anziché stare sulle generali: se c’è discutiamone, se invece NON c’è, allora contro Vannacci è in corso una epurazione ingiustificata.

Più grave ancora che oggi al Governo ci sia il centro-destra, una maggioranza che ha preso i voti proprio perché (credo, spero, penso!) affermi una sorta di ritorno alla “normalità” in una società dove alcune minoranze – e su questo Vannacci ha totalmente ragione – si sono imposte come portatrici del Verbo e nessuno le può quindi più criticare, denunciare o sottolineare gli indebiti spazi che si sono presi a danno di chi non la pensa come loro.

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Ma c’è un altro aspetto che non fa amare Roberto Vannacci al Ministero della Difesa: la sua lunga battaglia, gli esposti giudiziari e le reiterate denunce da lui presentate sulla vicenda dell’uranio impoverito. In poche parole, migliaia di nostri soldati (quanti italiani lo sanno?) sono stati esposti per anni in Iraq, in Bosnia e in Kossovo alla contaminazione causata da proiettili radioattivi americani (ma usati anche dalle nostre truppe) soprattutto per pezzi anticarro che hanno loro procurato lesioni gravi e in molti casi l’insorgenza di tumori devastanti con centinaia di successive morti sospette.

Parliamo di almeno 369 militari italiani deceduti e più di 4.000 contaminati per questa causa, purtroppo nel disinteresse generale. Una vicenda molto grave e volutamente tenuta “sotto traccia” nonostante le tante condanne a pagare indennizzi per morti ed invalidità. Vannacci da anni porta avanti denunce ed esposti su questa storiaccia, forse o soprattutto anche per questo era ed è diventato estremamente “scomodo” per vertici delle FFAA.

Quanti vi hanno riferito anche questi aspetti della vicenda, spiegando cosa sia effettivamente avvenuto ai nostri soldati usando incautamente questo tipo di armi? Riflettete sul perché di questi silenzi – che pur sono stati oggetto di indagini anche parlamentari – e se scopriste che tra i Ministri della difesa coinvolti in primis c’è anche l’attuale Presidente della Repubblica…

 

BRICS ED OCCIDENTE IN DECLINO

L’ex G8 (ora G7 perché la Russia ne è stata allontanata) ci viene regolarmente presentato come il “summit” dei grandi paesi e delle più importanti economie mondiali. Purtroppo non è così – o, meglio, non è PIU’ così – vista la crescita esponenziale delle nazioni BRICS (Brasile – Russia – India – Cina – Sudafrica), un’altra intesa cui stanno aderendo decine di paesi emergenti nel mondo per un’alleanza di fatto politica oltre che economica a tutto danno del “vecchio” Occidente e che potrebbe avere presto anche dei risvolti militari in chiave anti-NATO.

Di fatto un accordo tra nazioni che crescono ed hanno idee ben diverse da noi (o meglio, dai leader del G7) sul ruolo del dollaro USA, sull’inquinamento, l’economia e lo sviluppo del mondo. Tra l’altro, durante il summit tenuto a Johannesburg il 22-24 agosto, i 5 membri del BRICS hanno annunciato l’adesione di Arabia Saudita, Argentina, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia e Iran mentre una cinquantina di altri paesi sono “in lista d’attesa”.

Forse l’Europa, gli USA e gli ormai pochi altri loro alleati dovrebbero cominciare a rendersi conto che un nuovo ordine mondiale è davvero alle porte: come ci prepariamo?

 

COLDIRETTI MENAGRAMA

Ma la Coldiretti non dovrebbe occuparsi principalmente di difendere e tutelare gli agricoltori? Lo fa, certamente, ma diffonde anche continue news eco-apocalittiche diventando una specie di menagramo terribile tanto che più che sembra pensare soprattutto a mettere sempre le mani avanti sottolineando danni & disastri.

Verificate: non fa tempo ad uscire l’arcobaleno che già arriva su Televideo il dettaglio dei danni targato Coldiretti: se piove perchè piove, se c’è il sole perchè è secco, se tira vento o grandine non ne parliamo. Incredibile poi questa capacità di quantificare immediatamente i (presunti) danni. Ora la Coldiretti ha esteso il suo campo d’azione e a stretto giro ci informa dei prezzi che aumentano, del clima mondiale impazzito, delle temperature estive, dei turisti in transito, di esodo e controesodo, di prezzi (degli altri) che crescono troppo. Se va bene la vendemmia è un dramma per il pomodoro, se le zucchine risalgono crolla il mercato delle patate: è un quotidiano stillicidio di cattive notizie condite con il refrain finale di ogni comunicato: “Gli agricoltori patiscono danni, pregasi rimborsare!” E’ brava la nostra Coldiretti che deve avere un eccellente ufficio-stampa specializzato in cattive notizie, mai una buona notizia del tipo “Visto il buon raccolto, i prezzi al consumo diminuiranno un po’ ”.

 

SOLO MANCINI MERCENARIO ?

Sarebbe ipocrita dire che Roberto Mancini abbia fatto male a lasciare la guida della Nazionale per intascare i milioni (di dollari) di Riad guadagnando sei volte di più dei soldi della Federcalcio perchè – potendo – forse lo avremmo fatto tutti, ma da uno come lui mi sarei aspettato più chiarezza e più lealtà spiegando subito questa semplice e comprensibile motivazione, senza nascondersi dietro all’ipocrisia di fantomatiche “incomprensioni”. Il dubbio è se sia corretto che la FIFA ammetta queste follie economiche, certi ingaggi a vecchi campioni con le conseguenti cittadinanze dei giocatori mercanteggiate a vantaggio di chi le concede solo per poterli schierare nelle rispettive nazionali. Poi però mi è venuto in mente che il presidente della FIFA è proprio Gianni Infantino, quello che si dichiarava “arabo, gay e migrante” per cercare di nascondere gli scandali del mondiale venduto al Qatar e allora Mancini è diventato un angioletto. Come sempre il pesce-calcio puzza dalla testa, soprattutto per faccende di soldi.

 

IL SUSSIDIARIO + ZACCHERA

A parte che  Il Punto e  per altre testate scrivo regolarmente sul quotidiano on line “Il Sussidiario”: chi fosse interessato a leggermi può cliccare “sussidiario + zacchera” scoprendo una fonte di informazioni che mi sembra attenta ed alternativa.

 

BUON SETTEMBRE A TUTTI!                                                      MARCO ZACCHERA

 

PS: Assentandomi per alcuni giorni dall’Italia, questo numero de “il Punto” è stato scritto il 28.8.2023

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