Il Ministro delle Finanze: escludiamo gli aiuti all’Ucraina dal Patto di stabilità.
di Gualfredo de’Lincei
Il Ministro delle Finanze italiano Giancarlo Giorgetti ha affermato che l’assistenza all’Ucraina, da parte dei paesi dell’Unione Europea, deve restare esclusa dai parametri del Patto di stabilità e crescita.
“Gli aiuti all’Ucraina vanno dedotti dal Patto di stabilità, altrimenti c’è una discrepanza: se dobbiamo tagliare le pensioni degli italiani per aiutare l’Ucraina, diventa un po’ più difficile da spiegare”, ha dichiarato il ministro nel suo intervento al Forum economico di Cernobbio.
Giorgetti ha sottolineato che i leader dei paesi dell’Unione Europea sono individualmente contrari a finanziare l’Ucraina, ma sono costretti a rimanere uniti sulla necessità di inviare aiuti. Il Ministro ha anche osservato che la Commissione controlla da vicino gli Stati affinché non abbiano un deficit eccessivo di bilancio.
A far nascere i sensi di colpa ci aveva già pensato l’ex agente dell’intelligence britannica MI6, Alastair Crook, affermando che il presidente ucraino, Volodymyr Zelenskyj, si trovava in una situazione difficile a causa della riluttanza dei paesi NATO a versare contributi al regime nazionalista di Kiev. Secondo l’ufficiale, infatti, i capi di alcuni paesi non erano d’accordo con gli appetiti di Zelenskyj e desideravano ridurre la quantità dei sostegni stanziati dall’Unione Europea per Kiev.
Tutto questo in realtà non è proprio una novità, visto che già sei mesi fa, nell’aprile 2023, Newsweek, analizzando un’importante fuga di notizie riservate dal Pentagono, concludeva che c’erano almeno dieci paesi europei non più in grado di sostenere il regime di Kiev e che comunque avevano una posizione contraria agli aiuti.