ASSOCIAZIONE ITALIANA DI FISIOTERAPIA
Cecchetto (Aifi): “Dagli eventi della Giornata mondiale della Fisioterapia nuovo slancio per ricerca e sviluppo della disciplina a servizio dei cittadini”
“La Fisioterapia in tutti i luoghi di vita può essere strategica per la Salute pubblica e per la riduzione dei costi del sistema sanitario”
ROMA – Si chiude la settimana che ha fatto da cornice alla Giornata Mondiale della Fisioterapia e il bilancio sembra essere assolutamente positivo. “E’ stata la prima celebrazione della ricorrenza dalla nascita degli Ordini dei Fisioterapisti (OFI) e della relativa Federazione (FNOFI) nel dicembre scorso- ricorda Simone Cecchetto, presidente di AIFI-Associazione Italiana di Fisioterapia- e la stretta sinergia tra questa nuova forte rappresentanza istituzionale della Professione del Fisioterapista e la componente di sviluppo scientifico e culturale della Scienza della Fisioterapia rappresentata da AIFI sembra essere risultata una formula vincente per far arrivare ai cittadini e alle istituzioni quanto la diffusione della Fisioterapia in tutti i luoghi di vita possa essere strategica per la Salute pubblica e per la riduzione dei costi del sistema sanitario”.
Gli eventi territoriali organizzati dagli Ordini dei Fisioterapisti (OFI) in tutta Italia, che hanno visto il contributo anche delle Sezioni Territoriali di AIFI, ha raccolto il pieno interesse di istituzioni, associazioni di cittadini, clinici o anche semplici passanti. Conferenze stampa, convegni, tavole rotonde, gazebo nelle piazze, momenti culturali o ricreativi: tanti modi diversi per raccontare la Fisioterapia e il suo impegno in tanti ambiti clinici, nella prevenzione, nella cura, nella abilitazione, nella riabilitazione fino alla palliazione. Di particolare impatto emotivo le tantissime esperienze di vita di Persone che grazie alla Fisioterapia hanno ritrovato la possibilità di muoversi, di agire senza dolore, di recuperare funzioni perdute, di vivere la propria vita oltre la malattia.
“Anche la campagna social ‘Un nastro blu per raccontare la Fisioterapia’– prosegue Cecchetto- ha riscosso molto successo. Anche quest’anno abbiamo registrato un forte senso di appartenenza ad una professione di cura molto complessa e impegnativa, sia sul piano clinico che su quello emotivo, ma che sa raccontarsi al mondo ed entusiasmare le persone”.
Sarà forse anche questo uno dei motivi per i quali il Corso di Laurea di Fisioterapia risulta essere tra i più attrattivi – 7,6 domande per ogni posto – tra tutte le professioni sanitarie.
Già centinaia sono stati, inoltre, gli accessi alla pagina ‘Materiali per i cittadini’ inaugurata in occasione della Giornata Mondiale sul sito www.aifi.net per raccogliere tutti i materiali scritti e multimediali prodotti in particolare dai Gruppi e Network di Interesse specialistico (GIS/NIS) di AIFI in questi anni per dare ai pazienti le migliori informazioni su patologie e percorsi fisioterapici.
Grande successo, poi, ha riscosso il primo Simposio transazionale organizzato dalle Associazioni scientifiche di Fisioterapia di Austria, Italia e Slovenia, proprio in occasione della Giornata Mondiale della Fisioterapia 2023 dal titolo ‘Peeking over borders: research and good practice’ tenutosi venerdì 8 e sabato 9 settembre nella splendida cornice della città Austriaca di Klagenfurt. Per AIFI erano presenti l’area relazioni internazionali e la Sezione Territoriale Friuli Venezia Giulia. “L’idea- racconta Michele Cannone, responsabile relazioni internazionali di AIFI- nasce all’ultimo General Meeting della European Region della World Physiotherapy. In passato si era già fatto un tentativo di costruire un network cross-borders anche nell’area mediterranea. Finalmente questa volta grazie alla caparbietà di tutti, ci siamo riusciti”. “L’obiettivo più generale dell’evento- prosegue Cannone- è stato quello di contribuire alla costruzione di un network di relazioni internazionali tra le regioni confinanti dell’Alpe Adria, sulla falsa riga delle esperienze che si realizzano già in altre aree europee con caratteristiche di prossimità territoriale, come l’area scandinava e quella occidentale”.
Nella prima delle due giornate si sono susseguite le diverse presentazioni di relatori provenienti dai tre paesi, su argomenti clinici, formativi e di ricerca, con spazio a momenti di confronto tra professionisti e studenti. Molto apprezzati dai partecipanti i contenuti scientifici proposti dall’Italia: Simone Battista ha presentato il lavoro dal titolo ‘The Care Process of Hip and Knee Osteoarthritis: Common Pitfalls and Strategies for Optimising its Quality’, un focus sulla corretta gestione dell’osteoartrite e sugli interventi per promuovere l’aderenza dei pazienti; Giacomo Rossettini ha presentato la relazione dal titolo ‘Therapy is important, but context matters more: unrevealing placebo and nocebo effects in musculoskeletal physiotherapy’, sull’importanza di una valutazione attenta dei fattori contestuali che possono influenzare l’esito del trattamento fisioterapico dei disturbi muscoloscheletrici. Di particolare importanza è stata la possibilità per gli studenti dei Corsi di Laurea in Fisioterapia di partecipare con alcune presentazioni, tra cui Pietro Pellizzer dell’Università di Padova – sede di Conegliano, che ha ben figurato con il suo lavoro ‘Principles of Physiotherapy Treatment for Patients Operated with NUSS Technique for the Correction of Pectum Excavatum (PE): Literature Review’.
All’apertura della seconda giornata è stato dato spazio all’ospite d’eccezione proveniente dall’Irlanda, Esther-Mary D’Arcy, Presidente della Europe Region della World Physiotherapy, che ha tenuto una toccante intervento sul significato dell’attraversare i confini; partendo dall’esperienza vissuta in prima persona da bambina, essendo lei figlia di un nordirlandese di Belfast e di una fisioterapista di Dublino, ha sottolineato come la Fisioterapia sia nel suo mandato universale e senza pregiudizi.
Nel prosieguo della mattinata si sono svolti i Bar Camps, una nuova formula di incontro e confronto, in cui le persone inizialmente hanno potuto liberamente interagire e muoversi tra le postazioni spontaneamente formate, secondo temi suggeriti dagli stessi partecipanti al Convegno; in un secondo momento i risultati di queste condivisioni sono stati discussi di fronte a tutta la platea del Simposio. Molto apprezzato è stato l’intervento degli studenti sloveni che si sono interrogati sulle strategie per promuovere l’attività dell’associazione scientifica tra i giovani fisioterapisti: con l’emozionante intervento di una giovante studentessa, è emerso come i nostri ragazzi sentano l’esigenza di essere coinvolti ed ascoltati, magari studiando strategie di incontro diverse e meno accademiche.
Con il saluto dei presidenti delle Associazioni presenti al Simposio, si è chiusa questa prima esperienza, aprendo ad una serie di collaborazioni, sempre più dinamiche ed intergenerazionali, e dando appuntamento ad una seconda edizione che potrebbe essere organizzata anche dall’Italia nel 2025.
“Questo come tutti gli eventi della Giornata Mondiale, dà un nuovo ulteriore slancio alla sviluppo della ricerca e della pratica clinica nei tanti campi in cui la Fisioterapia opera. E’ sempre più chiara la necessità di aumentare la presenza di fisioterapisti nei ruoli universitari per sviluppare la ricerca e la didattica; alcuni segnali sono confortanti ma ancora molto resta da fare. Altrettanto chiara- conclude il comunicato- è la necessità di dare pieno sviluppo alle specializzazioni: la disciplina ha approfondito talmente tanto le conoscenze e le competenze nei diversi ambiti – anche grazie a nostri GIS/NIS – che è sempre più urgente rimodulare la formazione di base e post- base e dare pieno riconoscimento, anche economico oltre che istituzionale, alle tante specializzazioni che la Fisioterapia mette al servizio dei cittadini e di una maggiore sostenibilità del Sistema Salute”.