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O CON ME O CON NESSUN ALTRO

I FEMMINICIDI SONO EVITABILI MA …

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di Paolo Mario Buttiglieri, SOCIOLOGO

 

Ogni giorno in tutto il mondo oltre che in Italia continua la strage di donne che osano dire no a un maschio.
E’ un fenomeno sociale con delle cause ben precise che affondano nella patologia della repressione.

Repressione di che cosa?

Il corpo fin da piccoli esprime dei bisogni la cui pronta soddisfazione è essenziale per la sua sopravvivenza. 

Quando siamo bambini è nostra madre a sentire i bisogni del nostro corpo e a soddisfarli il prima possibile.

Il bambino comunica con la madre con il pianto e con il movimento.

Crescendo dovremmo autogestire i nostri bisogni fisici, ma dalla società in cui viviamo spesso ci arriva il messaggio: Prima fai il tuo dovere e poi ti occuperai dei tuoi bisogni.

Ma quali sono i doveri che secondo la società in cui viviamo vengono prima dei nostri bisogni?

I doveri verso i bisogni degli altri.

Quando pensiamo prima a noi stessi siamo considerati egoisti.

Ma una madre che si dedica soprattutto a nutrire il proprio bambino trascurando di nutrire se stessa che fine fa?

Si ammalerà prima lei e poi di conseguenza anche il bambino di cui non sarà più in grado di prendersi cura.

Ed è quello che accade a coloro che pensano agli altri dimenticandosi di se stessi.

Vengono considerati generosi ma in realtà sono vittime del senso del dovere.

Il senso del dovere è quella cosa che ti fa obbedire a quello che vogliono gli altri è che conduce direttamente alla malattia.

Solo ce ci prendiamo cura innanzi tutto di noi stessi e cioè del nostro corpo saremo in grado di poter essere di aiuto anche agli altri.

Uomini e donne che trascurano di soddisfare i propri bisogni fisici sviluppano una tensione fisica che logora il corpo e il cervello e quindi la mente che si riempie di pensieri incontrollabili.

Perciò trascurare i propri bisogni fisici è la premessa per patologie fisiche e psichiche.

Un maschio per arrivare ad uccidere una donna avrà prima trascurato la soddisfazione dei propri bisogni e quindi sviluppato il disperato bisogno di trovare una femmina che si occupi di prendersi cura di lui.

In pratica sarà alla disperata ricerca di una aspirante schiava. E per conquistarla fingerà di essere lui l’aspirante schiavo tramite il corteggiamento.

E una una volta conquistata la preda il cacciatore si siede a tavola e aspetta di essere servito. Se la cameriera tarda a servirlo comincia innervosirsi e se per caso lei si stufa e decide di dargli il benservito lui va fuori di testa alzando le mani su di lei fino anche a ucciderla e in certi casi a decidere di uccidersi.

Ma un uomo così una donna può evitare di farlo entrare nella propria vita?

Si.

E’ sufficiente che una donna si prenda sempre cura “prima di tutto di se stessa” e così quando incontrerà un aspirante femminicida lo riconoscerà immediatamente e pertanto lo lascerà subito fuori dalla porta.

 

 

 

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Paolo Mario Buttiglieri, sociologo e giornalista

vignettista, autore di poesie e racconti

direttore del centro culturale FRANCO BATTIATO

e della sua Newsletter settimanale UQBAR LOVE

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