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Napoli: 44 anni fa moriva Luigi Buccico, il “papà” del metrò collinare

A lui bisogna intitolare l’importante mezzo di trasporto su ferro, ancora da completare

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            “ Era il 22 dicembre 1976, un mercoledì piovoso, quando, nella zona collinare di Napoli, cominciava, alla presenza dell’allora sindaco di Napoli, Maurizio Valenzi e di altre autorità, con la posa della prima pietra in via Mario Fiore, con una linea sulla carta e senza un centesimo in cassa, l’avventura della costruzione di quella che venne poi chiamata la linea 1 della metropolitana – ricorda Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero -. A breve decorrerà il 47esimo anniversario di quell’evento, e ancora il sogno di vedere la metropolitana completa, non si è realizzato. Un progetto che, in verità, fu redatto nel 1963 dall’Ente Autonomo Volturno e regalato all’amministrazione comunale finalizzato, in origine, alla costruzione della quinta funicolare che doveva collegare piazza Medaglie d’Oro con il rione Sanità “.

 

            “ C’è voluta più di una generazione  perché, nel 1993, il collegamento, con almeno una parte delle stazioni, fosse completato – sottolinea Capodanno -. In tutti questi anni, i cantieri hanno consentito di arrivare fino a piazza Garibaldi, ma manca ancora la chiusura dell’intero percorso con una sorta di “circe line”, passando sotto il Centro Direzionale. Sui tempi ancora necessari nessuno al momento sembra sbilanciarsi. Comunque, se tutto va bene, alla fine ci sarà voluto quasi mezzo secolo per realizzare questo importante mezzo di trasporto su ferro. Dunque tempi lunghissimi con costi che hanno superato, e di molto, la spesa iniziale. Aspetti negativi sui quali sono intervenuti sia la Corte dei Conti, sia la Commissione Europea “.

 

            “ Se l’amministrazione comunale cittadina riprendesse a operare con efficienza e celerità ci sarebbe tanto da fare recuperando i ritardi accumulati in materia di trasporto pubblico su ferro, a partire dalla riapertura della funicolare di Chiaia, chiusa da un anno, senza che siano mai iniziati i lavori della revisione ventennale, risolvendo una volta e per sempre gli annosi problemi del traffico veicolare e dell’inquinamento ambientale che affliggono il capoluogo partenopeo  – prosegue Capodanno -. Tra le altre andrebbe anche rilanciata la proposta, più volte formalizzata, d’intitolare il metrò collinare, al suo ideatore, a colui che agli inizi degli anni ’70, in posizione quasi isolata, si batte per dare impulso a quest’opera, attingendo agli appositi finanziamenti della legge 1042 del 1969 “.

 

            “ Nelle polemiche che caratterizzano all’epoca lo scontro tra i due partiti di maggioranza, democristiani e socialisti – puntualizza Capodanno – l’opera dell’allora assessore comunale ai trasporti Luigi Buccico, del quale il 29 settembre ricorre il 44esimo anniversario dalla morte, fu fondamentale per portare avanti il progetto di una metropolitana per collegare l’area collinare con il centro cittadino.  Solo dopo l’approvazione, da parte del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici, avvenuta il 31 marzo 1972, del piano regolatore generale di Napoli, nel quale era compreso il piano dei trasporti, voluto proprio da Buccico,  piano che considerava la collinare prioritaria, fu possibile sbloccare il finanziamento di 42 miliardi stanziati appunto con la legge 1042 “.

 

            “ Dunque, se oggi Napoli, a distanza purtroppo di tanti anni, si sta dotando di un sistema moderno di metropolitana, il merito va principalmente a Luigi Buccico che ebbe la lungimiranza, sin dagli anni ’70 di comprendere l’importanza, per la soluzione dei problemi del traffico napoletano, di un sistema integrato di trasporto su ferro – conclude Capodanno -. A lui giustamente deve essere intitolata quella che oggi viene denominata semplicemente “linea 1” della metropolitana “.

 

            Capodanno invita ancora una volta il consiglio comunale di Napoli ad avviare l’iter per l’intitolazione del metrò collinare a Luigi Buccico, ritenendo del tutto insufficiente la sola targa posta nel 2006, nella stazione Vanvitelli, per ricordare l’importante opera da lui svolta.

 

 

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