Verità per Neruda: il nipote del poeta Rodolfo Reyes e Roberto Ippolito lunedì 9 al Cervantes a Roma
Rispettivamente rappresentante legale dei familiari e autore del libro “Delitto Neruda” ricostruiscono come morì il poeta esattamente 50 anni fa, insieme anche all’avvocato querelante Elisabeth Flores. Partecipa l’ambasciatore del Cile Ennio Vivaldi
Esattamente cinquanta anni fa morì Pablo Neruda. Ma la fine del poeta cileno non fu naturale come ricostruiscono Rodolfo Reyes, nipote e rappresentante legale dei familiari, e Roberto Ippolito, autore del libro “Delitto Neruda” pubblicato da Chiarelettere, lunedì 9 ottobre 2023 alle 18.30 all’Instituto Cervantes, nella Sala Dalì, in Piazza Navona 91 a Roma (ingresso libero). Dà il proprio contributo Elisabeth Flores, avvocato querelante nel processo sulla morte di Pablo Neruda. A questo evento esclusivo internazionale, partecipa l’ambasciatore del Cile Ennio Vivaldi. L’incontro si svolge con l’interprete Enrique Hernandez e la collaborazione della Libreria Nuova Europa I Granai.
Due giorni dopo Rodolfo Reyes, Elisabeth Flores e Roberto Ippolito interverranno anche a Capri, dove Neruda fu in esilio, e successivamente a Como. Questi appuntamenti fanno parte del tour in programma in numerose regioni per “Delitto Neruda”.
All’Instituto Cervantes, per la prima volta in assoluto, Reyes e Flores raccontano tutti gli sviluppi della battaglia giudiziaria in corso per affermare formalmente l’uccisione e Ippolito illustra i documenti e le testimonianze raccolti che smentiscono la versione ufficiale del decesso per il cancro alla prostata.
Poeta dell’amore, della passione civile e della vita, Pablo Neruda morì il 23 settembre 1973, appena dodici giorni dopo il golpe di Augusto Pinochet. All’indomani sarebbe partito per il Messico dove sarebbe stato una spina nel fianco della sanguinosa dittatura. La falsità del certificato medico e il ritrovamento nel corpo del batterio Clostridium botulinum, che può essere un’arma biologica fatale, sono soltanto alcuni degli elementi al centro della conversazione nella Sala Dalì in Piazza Navona.
Gli ultimi accertamenti scientifici, noti a febbraio, costituiscono un’ulteriore prova che la morte è stata provocata. Rodolfo Reyes ed Elisabeth Flores si stanno battendo incessantemente per ottenere la chiusura delle indagini e la sentenza della magistratura cilena. Nelle pagine di “Delitto Neruda”, Roberto Ippolito descrive in modo dettagliato che Neruda non era un malato terminale e lavorò fino all’ultimo, subendo ripetuti oltraggi: “Il poeta premio Nobel ucciso dal golpe di Pinochet” è il sottotitolo del libro.
Verità per Neruda: è questo dunque il senso dell’appuntamento all’Instituto Cervantes di Roma. Ma l’evento è anche l’occasione per un omaggio al vincitore del Nobel per la letteratura nel 1971, orgoglio mondiale della poesia in lingua spagnola, non solo del Cile. Amato da sempre senza frontiere.