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CORPORATE SOCIAL RESPONSABILITY

88% CONSUMATORI ATTENTI A IMPEGNO SOCIALE AZIENDE, MA QUASI 65% PENSA NON SIA TRASPARENTE

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Quasi il 90% dei consumatori ritiene un dovere l’impegno in ambito sociale delle aziende, ma cresce anche la diffidenza: il 64,8% pensa che alcune aziende usino l’impegno sociale solo come facciata e il 58.1% è addirittura convinto che alcune realtà dichiarino impegni solidali non veritieri. I dati della ricerca “Donatori, donazioni e Corporate Social Responsability (nella società italiana) 2023”.

 

Milano, ottobre 2023. I consumatori italiani sono sempre più attenti all’impegno sociale delle aziende, ma anche sempre più esigenti e diffidenti. Lo rivela lo studio “Donatori, donazioni e corporate social responsability (nella società italiana) 2023”, condotto da Emotional Marketing in collaborazione con Atlantis Company.

Dalla ricerca – condotta su un campione rappresentativo di 1000 persone di età compresa tra i 18 e i 70 anni – emerge che per l’88% dei consumatori impegnarsi in ambito sociale e/o ambientale per le aziende rappresenti un vero e proprio dovere, ma anche che le attività di Corporate Social Responsability (CSR) incidono positivamente sulla reputazione e sulle scelte di acquisto solo se si traducono in azioni concrete, trasparenti e verificabili. Un aspetto, quest’ultimo, su cui i consumatori sono sempre più sospettosi ed esigenti: ben il 64,8% degli intervistati pensa che alcune aziende usino l’impegno sociale solo come facciata e il 58.1% è addirittura convinto che alcune realtà dichiarino impegni solidali non veritieri.

Una vera e propria sfida lanciata dai consumatori al mondo delle imprese, che sono chiamate a un crescente impegno in ambito sociale, ma anche ad una maggiore trasparenza: il campione intervistato ha infatti valutato come ‘molto importante’ la presenza nelle aziende di un bilancio di sostenibilità e dichiarato di preferire le realtà che se ne avvalgono.

Dalla ricerca emerge che il 48,5% del campione, nell’ultimo anno, ha preferito l’acquisto di prodotti di marche responsabili ad una donazione libera nei confronti di un’organizzazione e che i consumatori sono molto interessati (4,29 su scala 1-5) ad acquistare un prodotto sapendo che una parte degli incassi sarà utilizzata per una causa benefica a loro conosciuta. La propensione a donare cresce ulteriormente (4,37) se la donazione non comporta un aumento del costo dell’acquisto e i prodotti nell’acquisto dei quali il consumatore è più propenso a donare sono quelli alimentari e del settore viaggi e vacanze.

Secondo i consumatori, tuttavia, gli acquisti solidali non bastano: dallo studio emerge anche negli ultimi quattro anni è raddoppiato il numero di consumatori che ritengono che le aziende dovrebbero impegnarsi socialmente non solo donando una parte degli introiti connessi alle vendite, ma anche attraverso eventi di piazza e sponsorizzazioni (21% degli intervistati) e con donazioni indipendenti dalle vendite (28%).

«Nello scenario attuale – ha sottolineato Francesco Quistelli, CEO di Atlantis Company e Senior strategic advisor della neonata agenzia dedicata alla Corporate Social Responsability “Think Rebel” – la responsabilità sociale delle imprese è percepita come un dovere, ma persiste ancora molta diffidenza, basti pensare al fenomeno del greenwashing. Think Rebel ha come obiettivo supportare le imprese perché i progetti delle aziende siano concreti e pensati per un reale impatto positivo, che possa essere visibile anche ai consumatori».

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