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Il seguito dello spot di Esselunga

Così, il buono e simpatico babbo, come aveva promesso alla sua bambina dagli occhioni tristi, telefona alla moglie separata: “Cara, volevo ringraziarti per la pesca che mi hai mandato. E’ stato davvero un bel pensiero. Sai che a me piacciono le pesche. L’ho considerato un atto carino, una richiesta di riappacificazione, quasi come se intendessi chiedermi scusa. O sbaglio?”.

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“Sbagli, caro, sbagli moltissimo, nessuna richiesta di riappacificazione e niente scuse, sei tu che dovresti chiedere scusa a me. Non ti ho mandato nulla, la bambina, poverina, devi averti detto una bugia”.

“Ma brava, brava! Così educhi la bambina, a dire bugie?”

“Io la bambina la educo benissimo, e poi che male c’è, si tratta di una bugia a fin di bene, povera piccola!”

“Sempre di una bugia si tratta. Solo in caso di estrema necessità, si ricorre ad un mezzo cattivo per raggiungere un fine buono.

“Ecco che salta fuori il solito moralista da strapazzo”

“Ho capito. Ti saluto cara. Però volevo anche dirti che quando la bambina vuole comprare una pesca, prendetela al mercato da quel contadino che le porta direttamente dalla sua campagna. Ricordi? Erano squisite. Quella che mi ha dato la bimba, diciamo la verità, lasciava un po’ a desiderare”

“Senti, non ho tempo da perdere, vai al diavolo tu e le pesche!”

E così, a causa di una pesca e di una bugia, i coniugi separati bisticciarono ancora una volta.

Renato Pierri

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