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UCRAINA, M5S: CROSETTO RIFERISCA IN PARLAMENTO SU NUOVO INVIO ARMI

Roma, 5 ott. – “Il ministro della Difesa Crosetto venga in Parlamento a riferire sulla frattura emersa nel governo in merito alla sostenibilità di eventuali ulteriori forniture di armi all’Ucraina: non possiamo apprenderlo dai giornali, dobbiamo discuterne in Parlamento, come previsto dal primo decreto Ucraina che stabiliva che il governo venisse a riferire a cadenza almeno trimestrale”.

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Lo dichiarano i capigruppo del Movimento 5 Stelle nelle commissioni Difesa di Camera e Senato, il deputato Marco Pellegrini e il senatore Raffaele De Rosa.

“Leggiamo sui giornali che Meloni e Tajani si sarebbero impegnati con Biden e Zelensky per nuovi invii di armi italiane a Kiev, per un ottavo pacchetto di forniture militari. Il tutto in incontri riservati, senza uno straccio di dibattito parlamentare sull’opportunità di continuare su questa strada. Dibattito tanto più urgente considerate le recenti dichiarazioni del ministro della Difesa Crosetto che ha parlato di ‘risorse non illimitate’ e di ‘pericolo per la difesa italiana’, facendo riferimento allo svuotamento degli arsenali italiani in conseguenza degli invii all’Ucraina. Un rischio, quello di sguarnire le nostre difese nazionali, che noi del Movimento 5 Stelle evidenziamo da molto tempo, insieme al problema della non trasparenza sui costi di ripristino delle scorte, non certo a ‘costo zero’ come incredinilmente sostiene la presidente Meloni”, sottolineano i parlamentari M5S.

“Questo ottavo pacchetto dovrebbe essere oggetto di un dibattito democratico in parlamento anche perché gli armamenti sollecitati da Kiev cambierebbero radicalmente la postura tenuta finora dall’Italia, visto che – per usare le parole di Tajani – ‘noi difendiamo l’indipendenza dell’Ucraina, non agiamo per intervenire in Russia’. In ballo, infatti, ci sono i missili aria-terra a lunga gittata italiani Storm Shadow (3 milioni di euro l’uno) che Kiev sta già usando nella versione fornita da Francia e Regno Unito per attaccare le basi russe in Crimea, territorio che il Cremlino considera Russia”, concludono i capigruppo cinquestelle Difesa.

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