ORSI TRENTINI, ALTRI DUE TROVATI MORTI IN QUESTE ORE. OIPA: «ACCESSO AGLI ATTI E CHIEDEREMO PERITO DI PARTE NELL’AUTOPSIA»
L’associazione invita una volta di più la Provincia autonoma di Trento a rasserenare gli animi dei propri cittadini e d’intervenire per creare le condizioni di una serena coesistenza anche per prevenire eventuali episodi di bracconaggio
La Provincia autonoma di Trento guidata da Maurizio Fugatti non cessa di contare orsi morti. In una scarna nota la Provincia scrive: “Le carcasse di due orsi sono state rinvenute nei Comuni di Bresimo e Ronzone. Il primo dei due esemplari è già stato recuperato e consegnato all’Istituto zooprofilattico delle Venezie”. L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) annuncia anche per loro l’immediata richiesta di accesso agli atti per conoscere le cause e le circostanze di queste altre due morti. Sulla base delle risultanze, l’associazione si riserva di procedere per uccisione di animale ai sensi dell’articolo 544 bis del Codice penale. L’Oipa chiederà inoltre di essere presente con un proprio perito di parte alle autopsie.
Con il ritrovamento comunicato oggi sono sette i plantigradi trovati morti nel 2023 in Trentino. Il primo orso trovato senza vita era stato M62 il 30 aprile in una zona impervia tra il lago di Molveno e San Lorenzo Dorsino. Altri tre plantigradi sono stati trovati morti in Val di Sole, sul Monte Peller e nella zona di Cavedago. Il 27 settembre è stata trovata morta in Val Bondone l’orsa F36 considerata colpevole di “falsi attacchi” nel territorio di Sella Giudicarie.
L’Oipa, rammaricata per queste ulteriori perdite e ricordando come altri due orsi, M49 e JJ4, siano stati imprigionati nel Centro faunistico Casteller, invita una volta di più la Provincia autonoma di Trento a rasserenare gli animi dei propri cittadini e a intervenire per creare le condizioni di una serena coesistenza anche per prevenire eventuali episodi di bracconaggio.