Advertisement

IL PUNTO   n. 928 del 3 novembre 2023

di MARCO ZACCHERA

Advertisement

 

Per scrivermi o contattarmi:  marco.zacchera@libero.it

Numeri arretrati de IL PUNTO e altre news:   www.marcozacchera.it

Grazie a chi mi invierà altri indirizzi cui spedire lquestanewsletter!

 

PREGHIAMO…

Ci stiamo già abituando alle terribili immagini da Gaza, abbiamo già dimenticato i terroristi di Hamas che giocavano al tiro al bersaglio sui ragazzi israeliani al rave party, è scomparso dalle cronache anche il conflitto in Ucraina con Kiev che sostiene di aver ammazzato addirittura 300.000 russi (trecentomila (!) altro che le pietraie del Carso…). Siamo una società strana che gioca ad Halloween ma non ricorda e rispetta i propri morti, che pensa a sé stessa e se ne frega dei drammi del mondo, che parla di “valori” ma poi non li osserva, che consuma e spreca ma si riempie la bocca di green e demagogia. Non può funzionare un “Occidente” così (ed infatti non c’è più) travolto dal voluto, costante abbattimento di ciò che significava impegno, ricordo, coerenza, Fede. Chi ritiene di avere un minimo di senso di responsabilità lo spieghi ai più giovani, ai suoi figli e nipoti che andando avanti così c’è solo l’autodistruzione. Anche il Titanic sembrava bello e sicuro, inaffondabile, ma invece è affondato alla prima occasione.

 

FINALMENTE (ALMENO) IL PREMIERATO

Se ne è parlato pochissimo e non so se il governo di centro-destra riuscirà nell’impresa, ma sarebbe un grosso risultato portare a casa una riforma costituzionale che preveda i vertici dello stato – o almeno del governo – eletti direttamente dai cittadini. Una riforma necessaria se si crede nella stabilità e nell’alternanza facendo in modo che chi viene eletto abbia la possibilità di avere davanti alcuni anni di governo per dare un senso alla propria esperienza e non solo puntare all’emergenza, all’estemporaneo consenso o alla demagogia, come nel recente passato.

Credo che in una democrazia seria i cittadini dovrebbero poter esprimere sempre più spesso e direttamente la loro opinione senza che poi venga ribaltata con alleanze di governo che accolgano transfughi e traditori del voto ricevuto. La figura del (della) premier è importante ma ancor di più lo sarebbe il Presidente della Repubblica che pure vorrei vedere eletto dal popolo con funzioni di garanzia, ma anche con la autorevolezza necessaria che non può venirgli da un voto parlamentare sempre oggetto di baratti.

 

LE PAROLE SPENTE DI MATTARELLA

Mentre si parla di elezioni dirette del premier è legittimo, con pacatezza e serenità, criticare un presidente della Repubblica? Credo di sì, soprattutto considerando comunque Sergio Mattarella una persona perbene ed onesta, forse un po’ troppo appiattita sui luoghi comuni. L’ho apprezzato per molti anni quando sedevamo insieme nella Commissione Esteri alla Camera, ma quello che a volte mi lasciano deluso sono le sue parole che spesso mi appaiono logore, scontate, ripetitive, in definitiva non sbagliate in sé, ma sostanzialmente inutili. Certo che il ruolo di un Presidente in Italia oggi è poco più che simbolico, ma c’è una via di mezzo che Mattarella potrebbe assumere, come fecero  Pertini, Cossiga o Ciampi in passato.

Per esempio, che senso ha il dichiarare a proposito della UE che “Sui migranti occorre studiare e definire soluzioni nuove e coraggiose e non superficiali e approssimative. Soluzioni europee da studiare approfonditamente e con serietà da parte dei governi”?  Una frase così non significa niente, può intendersi che bisogna bloccare le frontiere o – al contrario – aprirle al 100% ed infatti ciascuno le interpreta come vuole.

Così come le sue esternazioni in Portogallo di poche settimane fa al meeting dei capi di stato europei sul conflitto ucraino quando, anziché ricordare l’art. 11 della Costituzione (“L’Italia ripudia la guerra”) oppure insistere perché l’ Europa si faccia promotrice di vere iniziative di pace (come ad esempio cerca di fare papa Francesco) Mattarella ha sostenuto che vanno invece continuate le forniture di armi “Perché se l’Ucraina cadesse assisteremmo a una deriva di aggressioni ad altri paesi ai confini con la Russia e questo condurrebbe a un conflitto generale e devastante: per questo serve mantenere altissima la coesione europea perchè solo così si può evitare il rischio di un conflitto mondiale”. Poi però, un attimo dopo, lo stesso Mattarella nota “Che in Europa, ma anche in Italia, si allargano crepe, segnali di naturale stanchezza nel sostegno dei cittadini e della politica all’azione del governo di Kiev.”  E quindi, presidente, che si fa? Mi sembravano, al confronto, molto più chiare le contemporanee parole dei presidenti della Polonia e dell’Ungheria, criticatissimi da sempre su questi temi cui a breve si aggiungerà anche la Slovacchia.

Polonia ed Ungheria (come la Slovacchia) confinano con l’Ucraina, dovrebbero essere le più minacciate, come teme Mattarella, da un ipotetico attacco russo, eppure nello stesso vertice portoghese su questi argomenti è stato molto più chiaro Andrzej Duda (polacco) che sui migranti ha ribadito: “Noi abbiamo subito una guerra ibrida, migranti che sono stati spinti verso i confini dell’Ue e di Schengen che noi dobbiamo proteggere. Noi dobbiamo rendere quindi le frontiere dell’Ue più efficaci. Questo vuole il nostro popolo, questo noi facciamo”. Oppure la presidente ungherese Katalin Novak sul conflitto: “Noi supportiamo l’Ucraina, ma io rappresento il popolo ungherese che vuole la pace e che si eviti quindi con altre armi l’escalation del conflitto…”.

Sui problemi italiani – a parte i messaggi di cordoglio e le commemorazioni, oppure l’antifascismo quotidiano, dato per scontato – c’è spesso un odore di muffa nelle parole presidenziali, mentre si tace su molti problemi concreti. Per esempio: Mattarella è formalmente il capo della Magistratura, ma lo avete mai sentito rimbrottare un giudice, oppure prendere posizioni precise, nette, chiare sulla politica che da anni purtroppo corrode il CSM da lui stesso presieduto?

E nelle stesse commemorazioni, pur passati i decenni, troppi luoghi comuni e mai un pò di chiarezza. A 60 anni dai 3.000 morti del Vajont – per esempio – dovuti di fatto alle complicità e traffici di un potere democristiano che in Veneto aveva molti tratti della mafia siciliana (sia pur con il rosario in mano) non sarebbe stata l’occasione giusta per sottolineare quelle dirette responsabilità politiche e la pavidità di una magistratura che alla fine non ha praticamente condannato nessuno lasciando per decenni migliaia di famiglie nel lutto e senza neppure adeguati indennizzi? Macchè, solo parole di fredda circostanza, nessuna concretezza. Pertini, Ciampi, Cossiga trasformato il Quirinale dandogli un’anima, Mattarella svolge invece con algida compostezza il Suo ruolo, ma non riesce mai a scaldare i cuori di nessuno.

 

FAKE NEWS

Mi arrabbio quando vedo pubblicate sul web notizie palesemente false, esagerate o letteralmente inventate al solo fine di stuzzicare la curiosità dei lettori che –  cliccandoci sopra alla ricerca di dettagli – vengono poi sommersi da una valanga di pubblicità. Su tutti segnalo “Libero.it” (che non c’entra nulla con il quotidiano dallo stesso nome) che quotidianamente inventa balle colossali (la settimana scorsa ha annunciato un ictus per Putin), disastri naturali fortunatamente esagerati, morti strane alla corte d’Inghilterra, oltre a tutti i tradimenti possibili tra star e divi vari). Non è un modo corretto di dare le notizie, ma il pubblico riesce a capirlo?

 

FILM E CONTRIBUTI

Siamo sicuri che i fondi pubblici destinati a tanti film e ad altre forme “culturali” siano spesi beni e non coprano invece spesso interessi politici, spettacoli ideologicamente schierati (di solito a sinistra) con spettacoli di basso livello anche se “firmati” da compagni di grido? Chi stabilisce seriamente se un film meriti o no un contributo? Vedo pellicole insulse ma politicamente ideologizzate precedute dall’avviso di aver goduto di contributi pubblici e penso che sono anche soldi miei. Film sponsorizzati anche se poi non vanno nelle sale, non hanno pubblico, tra l’altro quasi sempre con attori dall’acuto accento romanesco.

Secondo un’inchiesta pubblicata su “Qui Finanza” e dati Adnkronos i contributi  pubblici al settore sono notevolmente aumentati negli ultimi anni passando da 423,5 milioni di euro nel 2017 a 850 milioni nel 2022, circa 745 milioni quest’anno.

Dai documenti pubblicati emerge però anche il vertiginoso aumento dei cachet ad attori e registi coinvolti. Si fa il caso della serie “A casa tutti bene”, diretta da Gabriele Muccino, che è stata finanziata con 2,1 milioni di euro dal Fondo attraverso il credito d’imposta e per la quale il regista avrebbe dichiarato un compenso di 2,2 milioni di euro, o gli 1,4 milioni per Paolo Genovese, il regista della serie ‘I Leoni di Sicilia’ – uscita sui canali Disney+ nei giorni scorsi – che ha ricevuto finanziamenti per un totale di 8,7 milioni, così come molto ingenti appaiono i compensi per altri film finanziati e diretti da Luca Guadagnino, Edoardo Gabriellini, Saverio Costanzo, Joseph Wright. C’è poi il problema del pubblico visto che alcuni film finanziati avrebbero fatto registrare un clamoroso fiasco. E’ il caso di ‘Prima di andare via’, diretto da Massimo Cappelli, che avrebbe ricevuto un contributo pubblico di 700.000 euro, ma registrando poi solo 29 spettatori in sala. Complessivamente oltre 20 film finanziati avrebbero avuto meno di mille spettatori ciascuno con incassi di poche migliaia di euro, ma con finanziamenti pubblici totali per 11,5 milioni. Come si determina concretamente il livello culturale di uno spettacolo, al di là delle immancabili raccomandazioni? Insomma, chi controlla i controllori?

Per questo comprendo e condivido quindi il disagio pubblicamente espresso dal ministro Sangiuliano, ovviamente criticato dai diretti beneficiati.

Informazione equidistante ed imparziale, che offre voce a tutte le fonti di informazione

Advertisement
Articolo precedenteICCROM 33rd Session of General Assembly launched today in Rome
Articolo successivoNotte Bianca 2023 a Villa Medici

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui