Arte/Arrivano in Italia i capolavori della collezione della Galleria Nazionale d’Arte di Kiev. Saranno esposti in alcuni musei statali. Martedì 21 novembre la conferenza stampa al Mic.
ROMA – Arrivano in Italia i capolavori della collezione della Galleria Nazionale d’Arte di Kiev che, pur danneggiata da un attacco missilistico, continua a lavorare per far conoscere a livello internazionale il tesori ucraini, riaffermando così che l’arte è patrimonio universale.
Si tratta di circa 50 opere che hanno come filo conduttore la notte, alludendo, significativamente, al buio in cui è precipitato il Paese in guerra con la Russia.
Queste opere saranno esposte in alcuni musei italiani per quella che sarà una mostra itinerante dal titolo “Simbolismo e mistero nella pittura tra 800 e 900” (Dalla Galleria Nazionale di Kiev) curata da Vittorio Sgarbi, Xenia Filonenko e Oleksandra Varbanets.
Saranno esposti dipinti e opere su carta, dell’Ottocento e del Novecento, dal Romanticismo all’Accademismo, dal Simbolismo al Realismo fino all’Impressionismo: da Ivan Aivazovsky (1817-1900) a Wilhelm Kotarbinsky (1848- 1921), da Julius von Klever (1850-1924) ad Arkhyp Kuindzhi (1841-1910) e Illiia Repin (1844- 1930).
Il tema dell’eterna battaglia tra luce e oscurità, con la vittoria innegabile del giorno sulla notte, aggiunge un significato profondamente simbolico a questa mostra. Le opere esposte sono una dimostrazione di come nell’Ottocento le evoluzioni tecniche della pittura abbiano aperto nuove possibilità agli artisti: candele e lampade elettriche, tramonti struggenti e albe scintillanti crearono nuova energia visiva per illuminare i tumulti sociali e politici del periodo.
Tra i pezzi più famosi, i paesaggi di fine Ottocento di Ivan Aivazovsky e Mykola Ghe, il gruppo di opere di Illiia Repin e Mukhailo Vrubel dell’inizio del Novecento, senza dimenticare gli artisti ucraini contemporanei.
Questa mostra vuole ricordare la risonanza internazionale della pittura di paesaggio, sviluppata anche dalla scuola ottocentesca italiana. Questi artisti hanno stabilito un nuovo rapporto con la natura, per la prima volta rivelatrice delle emozioni umane. Opere straordinarie che hanno influenzato anche culture lontane oltre i confini dell’Europa. Il tema dell’oscurità, in questa mostra, assume dunque un valore filosofico e un significato profondamente simbolico: la storia ci ha infatti insegnato che il patrimonio artistico e culturale è un obiettivo prioritario durante i conflitti armati, capace di rappresentare i principali valori della civiltà occidentale: democrazia, libertà e diritti umani.
Da segnalare, tra le opere più significative: Notte sul Dnipro di Arkhyp Kuindzhi, 1882; Scene di Cairo di Ivan Aïvazovsky, 1881; Satiro di Wilhelm Kotarbinsky e Monaca di Illiia Repin, 1887.
Tutti i dettagli saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa in programma martedì 21 novembre alle 12,00 a a Roma nella Sala Spadolini del Ministero della Cultura (via del Collegio Romano 27).
E’ gradita la conferma della partecipazione indicando nome, cognome e testata alla mail:
comunicazione.sgarbi@cltura.gov.it