Femminicidi. Sarà la volta buona?
Trascrivo alcune righe di una mia lettera riguardante la grave piaga dei femminicidi in Italia, pubblicata su D – La Repubblica, alla quale rispose Umberto Galimberti, e pubblicata su Left Avvenimenti e su Il Giornale.
“Leggi più severe? Ben vengano, ma non sono la soluzione, se non altro per quegli uomini violenti e ottusi che dopo avere ucciso, uccidono se stessi. E’ necessaria l’educazione. Un’educazione incessante che entri nelle case tramite i mezzi di comunicazione, e nelle scuole sin dall’asilo. Un’educazione che cambi radicalmente la mentalità degli uomini, ma anche delle donne. Dovrebbe essere una delle principali preoccupazioni della politica”.
Si era nell’aprile del 2011. Sono trascorsi più di dodici anni. Oggi, dopo l’ennesima brutale, vigliacca uccisione di una donna, leggo la notizia: “Sull’ennesimo caso di femminicidio, la segretaria PD Elly Schlein lancia un appello alla premier Giorgia Meloni per approvare subito in Parlamento una legge che introduca l’educazione al rispetto e all’affettività in tutte le scuole. Non possiamo continuare ad assistere giorno dopo giorno a questa strage. Non bastano il dolore e l’indignazione, e non basterà mai aumentare solo leggi e punizioni che intervengono dopo le violenze già compiute. Serve l’educazione, serve la consapevolezza. Se non si agisce già a partire dalle scuole e nella cultura per sradicare l’idea violenta e criminale del controllo e del possesso sul corpo e sulla vita delle donne, sarà sempre troppo tardi”.
Che dire? Sarà la volta buona?
Renato Pierri