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VERSO LA REPUBBLICA

Dal 29 novembre 4 incontri di avvicinamento allo spettacolo
La Repubblica da Platone, Eschilo, Sofocle e Aristofane
in scena a Milano dal 5 al 7 febbraio al Teatro Carcano

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Prende il via il 29 novembre prossimo un ciclo di incontri tenuti da docenti universitari, registi e attori di teatro che si propongono di accompagnare le scuole, gli studenti, la cittadinanza in un percorso di avvicinamento allo spettacolo La Repubblica – da Platone, Eschilo, Sofocle, Aristofane, che andrà in scena al Teatro Carcano nel febbraio 2024. Con Alex Cendron, Sergio Longo, Stefano Orlandi, Marika Pensa, Giuseppe Sartori e un coro di studenti, allievi attori.

 

L’iniziativa, realizzata dalla Compagnia Teatrale Università degli Studi ARCUS Milano, in coproduzione con ATIR, il sostegno del  Teatro Carcano, il contributo della Fondazione Banca del Monte di Lombardia e il fondamentale sostegno istituzionale dell’Ateneo, si colloca nell’ambito delle manifestazioni per il Centenario delle Statale, e avrà dunque il suo momento conclusivo nel 2024, con la messa in scena dello spettacolo La Repubblica – da Platone, Eschilo, Sofocle e Aristofane, elemento culminante di una serie di iniziative preparatorie, veri e propri progetti collaterali.

Nell’arco di un anno di lavoro, tra 2022 e 2023, a corollario e preparazione dello spettacolo sono stati allestiti e aperti agli studenti della Statale laboratori teatrali sulla scrittura drammaturgica e la regia curati dal regista Omar Nedjari, un laboratorio per attori, che si è svolto presso il Teatro Carcano, condotto settimanalmente da Marika Pensa, Enrico Ballardini, Giulia D’Imperio e con ulteriori approfondimenti con Sandra Zoccolan e Mattia Fabris, un laboratorio di Illuminotecnica e sound design condotto da Roberta Faiolo. Parallelamente ai laboratori teatrali, e come base per la successiva creazione drammaturgica originale di Omar Nedjari, si è svolto il laboratorio di traduzione dal greco del testo platonico, curato da Andrea Capra e da Giuseppe Zanetto del Dipartimento di Studi letterari, filologici e linguistici, che ha coinvolto ancora studenti della Statale e allievi del Collegio Galilei di Padova. Tutti i laboratori hanno visto una partecipazione molto alta degli studenti.

 

Si apre ora alla città un ciclo di incontri rivolti in primis alle scuole e ai loro docenti ma indirizzati anche alla cittadinanza tutta, in cui interverranno gli artisti coinvolti e i professori dell’Università Statale o che in Statale si sono formati, in un dialogo certamente fertile, sui temi sollevati dallo spettacolo, il tema della cultura greca, distanze e similitudini, il tema delle leggi e della legalità, il tema politico, il tema filosofico, il tema sociale, il tema teatrale, il tema medico e la questione della salute pubblica per Platone, il tema matematico e fisico (l’armonia matematica dell’Universo). Il fil rouge è dunque la Kallipolis, “la Città Bella” – ma bella davvero? – tratteggiata da Platone nella Repubblica, e insieme il potenziale drammaturgico del testo platonico e il suo stretto legame con il teatro greco.

Il primo incontro, il 29 novembre alle 18 presso la Sala di rappresentanza del Rettorato, sarà aperto dai saluti istituzionali del Rettore e della Prorettrice alla Terza Missione della Statale e verterà su Drammaturgia e “teatro” platonico. Dialogheranno con il regista dello spettacolo tre professori universitari esperti di teatro: Alberto Bentoglio, professore di Storia del Teatro, attore, regista, già Direttore del Dipartimento di Beni culturali dell’Università Statale, introdurrà il dialogo in relazione alla presenza sorprendente di Platone nel canone della storia del teatro, Anna Beltrametti, professore associato di Lingua e Letteratura greca e insegna Drammaturgia classica e Storia del teatro greco e latino all’Università di Pavia, lancerà il confronto fra lo spettacolo del Carcano e un precedente esperimento realizzato presso l’università di Pavia: lei stessa promosse a suo tempo uno spettacolo tratto dalla Repubblica di Platone, Christian Poggioni, attore e docente teatrale anche presso l’Università Cattolica di Milano, rifletterà sull’esperienza, a lui familiare, di portare il dialogo platonico sulle scene teatrali.

Seguiranno

  il 19 dicembre presso la Sala del Grechetto di Palazzo Sormani l’incontro su Poesia platonica: il “mito” della Kallipolis, la “Città Bella” con Andrea Capra, Stefano Martinelli Tempesta, Giuseppe Zanetto del Dipartimento di Studi letterari, filologici e linguistici e la partecipazione di Filippo Barberis, Consigliere e membro della Commissione Cultura del Comune di Milano, alumnus Unimi

Il 22 gennaio alle 18 presso la Sala Napoleonica in via S. Antonio 12 l’incontro La “Citta Bella” fra etica, filosofia, politica, giustizia, con Iole Fargnoli (Dipartimento di Diritto privato e Storia del diritto), Filippo Forcignanò (Dipartimento di Studi storici) Franco Trabattoni (Dipartimento di Filosofia).

  il 6 febbraio alle 18 presso il Teatro Carcano l’incontro La Repubblica da Platone, Aristofane, Eschilo. Cosa ci resta? con Andrea Capra, Maddalena Giovanelli (Università della Svizzera Italiana), Martina Treu (Iulm), Giuseppe Zanetto (Dipartimento di Studi letterari, filologici e linguistici).

 

Infine, dal 5 al 7 febbraio 2024, lo spettacolo sarà in scena al Carcano.

   “Alcune cose stimolano la riflessione, altre no; quelle che generano nei sensi due impressioni contrarie nello stesso tempo le definisco stimolanti, mentre le altre non risvegliano secondo me la conoscenza intellettiva” questo ci dice Platone, nel Libro VII della Repubblica, ed è così che ci condurrà in un viaggio alla scoperta della sua città ideale, dove, forse, pochi di noi vorrebbero davvero vivere.

 L’intenzione drammaturgica è quella di portare in scena il dialogo operando una riduzione che possa farne risaltare i forti contrasti interni ed etici. L’opera di Platone è alla base del pensiero occidentale, ma mentre il suo intento è conoscere la radice del “bene” e di conseguenza del “buon governo”, molte delle soluzioni che immagina come “buone” ci lasciano attoniti, sbalorditi e confusi. Il buon governo, il governo “giusto”, può forse convivere con la forte censura che Platone impone? Può forse convivere l’idea di uno stato ideale con la soppressione dei più deboli? La sua idea di democrazia sfocia fin troppo spesso in un’immagine che ci ricorda la peggiore dittatura. Eppure, nel suo pensiero limpido e assoluto, trasuda uno sguardo crudelmente lucido che non può lasciare indifferenti e ci fa tornare all’origine della nostra idea etica, per scoprire che, forse, le nostre contraddizioni erano già presenti nelle fondamenta.
In scena 5 attori professionisti attorno ai quali si muoverà un coro di giovani allievi, selezionati fra i migliori dei vari corsi teatrali tenuti in Università da ARCUS, così come dai membri della compagnia dell’Università degli Studi. Una commedia moderna, che esalta l’ironia che pervade il testo platonico, fatta di momenti coreografici e sonori, di canzoni, squarci comici e lirici, dove il conflitto si svolgerà prima di tutto nello spettatore, messo di fronte alla proposta di una città dai contorni mostruosi – questa la linea drammaturgica – che ci affascina con la bellezza della sua inattaccabile logica.
Tutto il progetto si configura nel suo insieme come laboratorio artistico e scientifico che dispiega la poliedricità didattica e scientifica dei Dipartimenti umanistici della Statale e la capacità sinergica delle componenti dell’Ateneo al proprio interno e nell’incontro con prestigiose realtà teatrali milanesi.

 

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