Sabato 25 novembre, in occasione della “manifestazione contro la violenza” sulle donne, le medesime hanno “violentato” la sede romana di Pro Vita. Il L’Associazione che c’azzecca con il femminicidi come i cavoli a merenda, è stata presa di mira da un assalto squadrista coordinato e perpetrato da manifestanti incitati dall’organizzazione trans femminista “Non Una di Meno”. Con una brutalità inaudita le pacifinte, non paghe di aver devastato la sede, si sono scagliate contro la polizia che era intervenuta in difesa degli attivisti pro life, con bottiglie, pietre, petardi e fumogeni. In pochi minuti, la massa di manifestanti ha scatenato uno scontro fisico violento con le forze dell’ordine costrette ad abbandonare la loro posizione in difesa della sede. Il possesso di oggetti potenzialmente lesivi, indicano che l’organizzazione che a parole blatera di pace, democrazia, libertà e diritti, in realtà non è dissimile da talune organizzazioni terroristiche di estrema sinistra. La speranza è che il governo metta fuori legge le attività di certe donne che di femminile hanno solo il nome e (forse) la biancheria intima. Per il resto, violenza fisica in primis, si sono rivelate infinitamente peggio degli uomini.
Gianni Toffali