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Napoli: 900 firme per dire basta a “tavolino selvaggio”

Intanto nel quartiere Vomero continua la proliferazione dei gazebo

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            ” Chiediamo al Parlamento nazionale di non convertire l’emendamento approvato nei giorni scorsi, al DDL 795, legge annuale per il mercato e la concorrenza 2022, in sede referente, dalla commissione industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare del Senato, emendamento classificato al n. 5.33, proposto dai senatori  Nastri, De Priamo, Pogliese, Amidei, Fallucchi, Maffoni, Mennuni e Gelmetti,  con il quale si aggiunge al decreto il seguente comma: ” 7-bis. All’articolo 40, comma 1, del decreto-legge 23 settembre 2022, n. 144, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 novembre 2022, n. 175, le parole: “31 dicembre 2023” sono sostituite dalle seguenti: “31 dicembre 2024″.”. A intervenire ancora una volta sulla questione, che sta suscitando numerose proteste anche in altre città, come Roma e Milano, è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della circoscrizione Vomero, che da tempo si batte contro il fenomeno, noto oramai in tutta Italia, come “tavolino selvaggio”, promotore di una petizione online sulla piattaforma change, petizione lanciata per dire no alla suddetta proroga, al link: https://www.change.org/bastatavolinoselvaggio , che sta per toccare le 900 sottoscrizioni.

 

 

            ” Confermiamo la nostra contrarietà al suddetto emendamento – sottolinea Capodanno –   che di fatto allunga di un altro anno, dunque fino al 31 dicembre 2024 il regime semplificatorio per dehors e tavolini all’aperto. Ribadiamo, in tal modo,  il nostro “basta a tavolino selvaggio “, già più volte espresso in occasione di precedenti proroghe “.

 

            Tanti i commenti lasciati dai sottoscrittori: “Vogliano che i marciapiedi tornino a svolgere la loro funzione” afferma una dei firmatari, “Non è possibile fare una passeggiata senza dover fare lo slalom tra i tavolini ” gli fa eco un altro, “I luoghi pedonali non sono più percorribili, e un buco di bar non può estendersi così” afferma un altro dei firmatari

 

            ” Oramai – puntualizza Capodanno – , da tempo, nel capoluogo partenopeo, così come in tante altre metropoli italiane, le aree pedonali e i marciapiedi hanno in gran parte perso la funzione per la quale furono realizzati, come ricorda anche la loro etimologia. Tra dehors, gazebo, ombrelloni, tavolini, sedie e orpelli vari, che continuano a essere installati al Vomero, l’ultimo in questi giorni nell’isola pedonale di via Luca Giordano, per i pedoni e segnatamente per le persone diversamente abili, con problemi di deambulazione, transitare nelle aree pedonali e sui marciapiedi si è trasformata in un’impresa titanica, a volte addirittura impossibile. Problemi che, nelle aree pedonali, si aggiungono a quelli per il transito dei mezzi autorizzati, tra i quali quelli di soccorso”.

 

            ” Sovente – aggiunge Capodanno – per superare gli ostacoli si è costretti a camminare sulle carreggiate correndo rischi immaginabili.  Per queste ragioni ho lanciato la petizione online indirizzata al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, oltre che alla Camera dei Deputati e al  Senato della Repubblica affinché il suddetto emendamento venga ritirato o bocciato nel prosieguo dell’iter parlamentare per la conversione in legge del DDL Concorrenza. Ciò al fine di consentire, dal 1° gennaio dell’anno prossimo, di mettere in campo, in tempi rapidi, tutti i provvedimenti necessari, attivando le azioni consequenziali per liberare marciapiedi e carreggiate, con l’eliminazione, in particolare, di tutti quegli ostacoli che impediscono il normale e pacifico transito dei pedoni, in aperto contrasto con le normative al riguardo vigenti “.

 

 

 

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