Crudele esecuzione del prigioniero politico Hani Albushahbazi di etnia araba – 31 esecuzioni negli ultimi 9 giorni in Iran
Gli agenti criminali di Khamenei hanno giustiziato martedì 28 novembre nel carcere di Sepidar ad Ahvaz il prigioniero politico Hani Albushahbazi, un giovane compatriota ribelle di etnia araba della coraggiosa popolazione di Shadegan (Falahiya), con la falsa accusa di “guerra contro Dio”. Hani Albushahbazi, 32 anni, era stato arrestato durante uno scontro con le forze di sicurezza a Falahiya il 3 dicembre 2019 e, dopo essere stato sottoposto a brutali torture, era stato condannato a morte dal tribunale di Abadan del regime per avere ucciso l’agente delle SSF Yasser Sepidroo e il mercenario Basij Mohammad Ali Kazemi.
L’agenzia di stampa statale ILNA ha citato queste dichiarazioni della magistratura del regime in Khuzestan: “Hani Albushahbazi il 3 dicembre 2019, con un Kalashnikov in mano… ha sparato contro un’auto della polizia, uccidendo uno degli agenti di nome ‘Yasser Sepidroo’ e ferendo altri agenti. In questo scontro è rimasto ucciso anche Mohammad Ali Kazemi, che tentava di ammonire e fermare l’aggressore”.
Il 30 novembre, due compatrioti beluci di nome Nasser Azbagzehi (Rakhshani) e Nasser Aalizehi sono stati giustiziati a Zahedan. Il 29 novembre sono stati giustiziati i prigionieri Morad Biranvand e Morad Garavand a Khorramabad e Masoud Bassak a Kashan. Di conseguenza, il numero di prigionieri giustiziati negli ultimi 9 giorni ha raggiunto almeno 31.
Maryam Rajavi, presidente-eletta del Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran (CNRI), in relazione alle esecuzioni criminali, ha affermato che il regime dei mullah ha accelerato le esecuzioni dei prigionieri per paura della rivolta e contemporaneamente alla sua azione bellicista nella regione. Khamenei tenta invano di sfuggire al fuoco della rabbia popolare. Il silenzio di fronte al padrino delle esecuzioni e dei massacri è un incoraggiamento a continuare i crimini contro l’umanità. Le Nazioni Unite e l’Unione Europea devono condannare fermamente questo regime per le sue esecuzioni arbitrarie e intraprendere azioni urgenti per salvare i prigionieri nel braccio della morte, in particolare i prigionieri politici. I mullah non rappresentano il popolo iraniano e devono essere espulsi dalle Nazioni Unite.
Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana