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Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, in occasione della Giornata Internazionale per le Persone con Disabilità (3 dicembre 2023), approvata dall’Assemblea ONU con risoluzione A/RES/47/3, intende richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla realtà della disabilità.

Quando parliamo della disabilità occorre ricordare che la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità (CRPD) del 13 dicembre 2006 (ratificata dall’Italia nel 2009) precisa quanto segue: “Le persone con disabilità includono sia quelli che hanno minorazioni fisiche, mentali, intellettuali o sensoriali a lungo termine. Che quelli che hanno interazioni con varie barriere che impediscono la loro piena ed effettiva partecipazione nella società.”

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Tuttavia la definizione diagnostico – medica della questione non ne esaurisce completamente i risvolti; infatti la disabilità adesso viene inquadrata in una prospettiva più ampia in cui a determinarne l’entità e la qualità della vita concorrono le possibilità e gli strumenti di supporto correlati al territorio di riferimento. Per farla breve, un soggetto con difficoltà, in un contesto misero e deprivato economicamente / socialmente, andrà più facilmente in contro a restrizioni e limitazioni inaccettabili per una società civile; in pratica un disabile nato nel posto sbagliato deve faticare il doppio per condurre una vita decorosa. Pertanto, secondo i parametri introdotti dalla classificazione ICF (International Classification of Functioning, Disability and Health) dell’OMS, approvata nel 2001, oggi si può affermare che se un ambiente è poco accessibile o inclusivo la disabilità aumenta.

Secondo l’Istat, le persone con disabilità in Italia costituiscono una fetta importante della popolazione italiana, pari a 3,1 milioni, corrispondenti al 5,2%. Il valore appartenente alla fascia generazionale più giovane (o-44 anni) si attesta intorno ai 430.000 casi.

La disabilità non dovrebbe rappresentare né uno stigma sociale, né una condanna; costituisce meramente uno stato fisico che sicuramente non sminuisce o svilisce l’individuo. Fortunatamente le persone caratterizzate da fragilità oggi hanno sempre più la possibilità di inserirsi in una prospettiva lavorativa o perseguire una propria autonomia, anche economica. Eppure il cammino è lungo; a scuola si dovrebbe intervenire precocemente per individuare eventuali disturbi psicofisici; attivare strategie didattiche innovative inclusive; utilizzare risorse economiche in funzione di facilitatori didattici.

Sempre secondo i dati Istat, nell’anno scolastico 2021-2022 sono stati registrati 316mila studenti frequentanti con disabilità; il 5% in più rispetto al precedente anno scolastico. Naturalmente cresce anche il numero degli insegnanti di sostegno specializzati.

La scuola deve diventare sempre più un luogo inclusivo, accogliente e ben strutturato; non necessariamente occorrono risorse economiche illimitate, ma sarebbe doveroso conoscere le buone prassi dell’insegnamento e disporre con avvedutezza dei propri mezzi.

Un esempio di sperimentazione didattica volta all’inclusione è stato segnalato dalla prof.ssa Stefania Pizzuto del Liceo scientifico “Filolao” di Crotone. L’istituto, diretto dalla ds, prof.ssa Maria Rosaria Iaccarino, già impegnato su più fronti in funzione dell’innovazione e del benessere degli studenti, ha proposto una serie di attività laboratoriali (fisica, chimica e scienze motorie), connesse alle giornate di Open day, indirizzate specificamente ai giovani con fragilità: Un giorno speciale al “Filolao”. In tale occasione i giovanissimi ospiti sono stati accolti da studenti dell’istituto e da docenti che li potessero accompagnare in percorsi strutturati sulle loro caratteristiche.

Invitiamo tutti i referenti BES e DSA a comunicare casi analoghi in modo da condividere esperienze positive e prospettare insieme possibilità nuove e costruttive per tutte le comunità educative, aderendo al progetto in rete “#CamminiamoInsieme2023” (email: coordinamentodirittiumani@gmail.com).

“Sono un uomo con una disabilità evidente in mezzo a tanti uomini con una disabilità che non si vede”. (Ezio Bosso)

#CamminiamoInsieme2023

prof. Romano Pesavento

Presidente CNDDU

 

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