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TEATRO ALLA SCALA DI MILANO: RISERVARE LOGGIONI

AI GIOVANI DELLE REGIONI COME VERA UNITA’ D’ITALIA

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Giovedì sera 7 dicembre 2023 avrà luogo, come ogni anno, la “Prima” al Teatro alla Scala di Milano, tempio

di alta cultura ma anche sede dell’aristocrazia milanese, italiana ed internazionale. Come si ricorderà (pure

per averlo appreso a scuola) nel 1859 proprio a Milano apparve la famosa espressione “Viva V.E.R.D.I.” il cui

acronimo intendeva affermare “Viva Vittorio Emanuele Re D’Italia” oltre che una sperticata lode al celebre

compositore. E per il Risorgimento e l’Unità nazionale tale teatro ha significato davvero tanto.

 

Caratteristica della “Prima” alla Scala è la rassegna dei VIP che esibiscono gli abiti, le acconciature e i gioielli

più belli, preziosi ed eleganti. Ogni anno sembra una gara a chi può apparire di più. Così, l’Università delle

Generazioni avanza una proposta “democratica”. Visto e considerato che il Teatro alla Scala è uno dei

simboli dell’Unità d’Italia e che, tra l’altro, riceve consistenti contributi pubblici pagati dai cittadini di tutte

le regioni italiane … perché non si riservano (sia alla “prima” che durante la stagione teatrale) alcuni

loggioni ad un tot numero di giovani ben selezionati per meriti musicali, scolastici, universitari e socio-

culturali provenienti da tutte le Regioni e dalle Province autonome?

 

Tra tanto alto, ciò significherebbe un ulteriore valore di “unità nazionale”, ma anche un simbolo di giustizia

e di equità culturale nonché incoraggiamento alle nuove e future generazioni delle periferie nella effettiva

possibilità di partecipazione alla vita sociale e alle opportunità nell’Italia del 21° secolo, altrimenti riservate

quasi sempre ed esclusivamente alle élites e alle aristocrazie più influenti e danarose.

 

Stesso discorso e paradigma possono essere validi per altri teatri di valenza nazionale (come il San Carlo di

Napoli, l’Opera di Roma, la Fenice di Venezia, ecc.) ma anche gli stadi delle grandi squadre di calcio. Infatti i

giovani delle periferie delle città, della dorsale appenninica o prealpina, delle isole … senza tale accortezza,

non avranno mai la possibilità di assistere ad eventi teatrali o calcistici di rilevanza nazionale. Il Mistero della

Cultura ha un ruolo strategico da protagonista nell’ampliare la partecipazione, così quello dell’Istruzione ed

anche quello della Università e Ricerca e altresì quello dello Sport. Si badi bene, i giovani selezionati di ogni

regione italiana dovrebbero partecipare agli eventi speciali ma anche normali destinati a tutti e non solo a

rappresentazioni per scolaresche che sono altra cosa rispetto allo spirito della presente proposta. – stop –

 

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