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Davigo/Sgarbi: “Dall’ex magistrato parole di profonda disumanità sui suicidi”.

 

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ROMA – Il Sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi commenta la parole dell’ex magistrato Piercamillo Davigo che, intervistato da Fedez, sui suicidi di alcuni imputati durante Tangentopoli ha dichiarato: «Certo che dispiace… Prima di tutto, se uno decide di suicidarsi lo perdi come fonte di informazioni»

 

“Immaginare – commenta Sgarbi – che un magistrato tratti le persone, gli esseri umani, come meri testimoni di notizie per l’andamento dei processi, esprime una profonda disumanità. Le parole di Davigo sono un’espressione d’integralismo e di fondamentalismo che, piuttosto che la civiltà occidentale, richiama modi di pensare e di agire di regimi illiberali e antidemocratici. Durante tangentopoli alcuni imputati si suicidarono non perché colpevoli, ma per la gogna mediatica cui furono sottoposti, in un contesto in cui gli avvisi di garanzia furono trasformati in sentenze di condanna da un’azione giudiziaria che si compiaceva di mostrarsi sotto i riflettori di giornali e tv. Le parole sprezzanti e ciniche di Davigo, del resto, rivelano il clima di quegli anni”

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