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Le OGR Torino annunciano

la nuova partnership con TBA21Academy per la mostra Re-Stor(y)ing Oceania negli spazi di Ocean Space a Venezia in primavera del 2024 in concomitanza con la 60. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia

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23 marzo – 13 ottobre 2024

Ocean Space | Campo S. Lorenzo, 5069, 30122 Venezia

 

Sx-dx Elisapeta Hinemoa Heta, Taloi Havini, Latai Taumoepeau

 

 

Le OGR Torino sono liete di annunciare la nuova partnership con TBA21Academy per la mostra Re-Stor(y)ing Oceania, a cura dell’artista Taloi Havini, che verrà inaugurata negli spazi di Ocean Space a Venezia nella primavera del 2024, in concomitanza con la 60. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia.

Il progetto espositivo – commissionato da TBA21Academy e Artspace, Sydney e prodotto in collaborazione con le OGR Torino – comprende due nuove installazioni site-specific commissionate alle artiste indigene del Pacifico Latai Taumoepeau ed Elisapeta Hinemoa Heta e sarà visibile dal 23 marzo al 13 ottobre 2024.

 

Hub per la cultura e l’innovazione le OGR Torino hanno nel proprio DNA il dialogo e vedono nella collaborazione con altre istituzioni artistiche la possibilità di costruire ponti, sviluppare idee inedite e creare un ecosistema capace di potenziare e far crescere il capitale culturale, sociale ed economico.

Con questa vocazione, dopo CAROUSEL di Pablo Bronstein nel 2019 e ALLUVIUM di Ramin Haerizadeh, Rokni Haerizadeh e Hesam Rahmanian nel 2022, le OGR Torino scelgono di tornare a Venezia e di partecipare alla produzione di una nuova mostra con TBA21–Academy e Artspace, Sydney, segnando così una nuova tappa nella loro storia di relazioni e collaborazioni, continuando a sostenere la ricerca degli artisti e confermandosi come luogo di sperimentazione e rinnovamento, radicato nel suo territorio torinese ma altrettanto aperto al mondo.

 

Curato dall’artista Taloi Havini il progetto espositivo di Re-Stor(y)ing Oceania accosta performance, scultura, poesia e movimento attraverso una visione curatoriale guidata da un metodo ancestrale di chiamata e risposta che l’artista impiega come mezzo per ricercare solidarietà e affinità in tempi di incertezza, in cui vere e proprie minacce alla vita ci impongono di rallentare i ritmi, opporsi all’estrazione e avere riverenza per la vita degli Oceani.

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