Il grande direttore Rinaldo Alessandrini dirige Gesualdo e riscopre suoi contemporanei: appuntamento domenica 7 gennaio a Venosa
Con l’ensemble vocale Concerto Italiano proporrà rari madrigali di autori meridionali del Cinque e Seicento, a conclusione di un progetto su Gesualdo e i musicisti del suo tempo coordinato da Romagna Musica insieme all’Università degli Studi della Basilicata
VENOSA (PZ) – Domenica 7 gennaio 2024 alle ore 20, presso l’Auditorium San Domenico a Venosa, il celebre ensemble vocale di musica antica Concerto Italiano, diretto da Rinaldo Alessandrini, presenterà un itinerario musicale attraverso rari madrigali di Carlo Gesualdo da Venosa e di compositori napoletani del suo tempo oggi quasi del tutto sconosciuti.
Il progetto “Stravagante pensiero. Gesualdo e Napoli” proporrà l’ascolto di ben 24 brani di Gesualdo e autori napoletani a lui contemporanei, che ne condividono le sorprendenti arditezze sonore. L’ingresso è gratuito. La direzione artistica è di Rinaldo Alessandrini, uno dei più apprezzati direttori di musica antica europei, con la consulenza musicologica di Dinko Fabris, che ha formato un comitato scientifico presso l’Università degli Studi della Basilicata composto da Cristina Acucella e Vania Cauzillo.
Il concerto fa seguito al convegno internazionale, tenutosi nei giorni 11 e 12 dicembre 2023 a Matera, dal titolo “Carlo Gesualdo e i musicisti meridionali del suo tempo”, promosso dall’Università degli Studi della Basilicata col concorso di numerose istituzioni e nato dalla felice convergenza tra le ricerche avviate da una équipe dell’Università della Basilicata con finanziamento PNRR (progetto “Tech4You”: Technologies for climate change adaptation and quality of life improvement) e un progetto speciale sullo stesso tema approvato dal Ministero della Cultura e coordinato da Romagna Musica per l’ensemble Concerto Italiano diretto da Rinaldo Alessandrini, che prevedeva la produzione di concerti e la registrazione in cd di brani quasi tutti inediti, di sorprendente livello qualitativo. Questa ricerca artistica, con il supporto della musicologia internazionale, intende far conoscere l’ambiente musicale in cui il “principe dei musici” Carlo Gesualdo da Venosa operò e si impose fino a divenire uno dei massimi compositori europei del suo tempo.
A 410 anni di distanza dalla sua morte, il mito di Carlo Gesualdo da Venosa è sempre più fiorente, e la sua musica affascina platee sempre più vaste nel mondo. La sua esperienza esistenziale si svolse principalmente in tre castelli, da quello di Venosa, dove nacque nel 1566, alla residenza della corte estense di Ferrara e poi al castello di Gesualdo, dove terminò i suoi giorni nel 1613. Pur essendo uno degli aristocratici di più alto lignaggio e potere nell’Italia meridionale, la sua febbrile attività musicale lo portò ad essere con Claudio Monteverdi il più importante compositore italiano nell’età di passaggio tra Cinque e Seicento, in un momento cruciale per la storia della cultura e della civiltà europea. Nel 2003 il grande direttore d’orchestra Claudio Abbado, durante il suo discorso pronunciato a Potenza al momento della laurea honoris causa assegnatagli dall’Università della Basilicata, dichiarò la sua ammirazione per l’arte tanto profonda da sembrargli misteriosa di Carlo Gesualdo, e raccomandò di avviare una nuova edizione delle sue musiche. L’Università raccolse l’invito, e, con la Facoltà di Musicologia di Cremona dell’Università di Pavia e l’Istituto Italiano per la Storia della Musica di Roma, diede vita a un comitato scientifico internazionale presieduto dal massimo studioso di Gesualdo, Glenn Watkins, con Abbado presidente onorario. Con la prestigiosa editrice Bärenreiter Verlag di Kassel, è iniziato così il progetto editoriale della New Gesualdo Edition, in 12 volumi. Giunti alla metà dell’opera, è possibile avviare un primo bilancio dei risultati della New Gesualdo Edition, e allargare la ricerca ai musicisti attivi nell’Italia meridionale che, intorno alla figura carismatica di Gesualdo, caratterizzarono in maniera originale con la loro produzione artistica il mondo sonoro del proprio tempo: pensiamo ai nomi di Macque, Felis, Nenna, Effrem, Trabaci, Montella, Salzilli, Lacorcia e tanti altri.
Il gruppo Concerto Italiano è nato nel 1984. La sua storia si sovrappone a quella della rinascita della musica antica in Italia. Monteverdi, Bach e Vivaldi sono stati i perni principali sopra i quali in questi quarant’anni il gruppo ha saputo rinnovare il linguaggio della musica antica, rivelandone aspetti estetici e retorici completamente inediti. A distanza di tutti questi anni le incisioni discografiche di Concerto Italiano sono ancora considerate versioni di riferimento da critica e pubblico, a testimonianza del definitivo significato che il gruppo ha saputo dare al suo impegno e alle sue realizzazioni.
Il concerto “Stravagante pensiero”, dopo Venosa, sarà replicato a Napoli, presso il centro Domus Ars (Chiesa di San Francesco delle Monache), lunedì 8 gennaio alle 20.45.
Per informazioni rivolgersi a Romagna Musica: 320 3116108, eventi@rmpro.it.