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Jessica nelle piantagioni della Colombia a caccia del cacao degli Dei

 

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Viaggio-studio a Bogotà per la gelataia di Cesenatico: “Dalle fave migliori creerò un gelato mai visto”. E intanto pensa ad una nuova linea di fondente in barrette

 

 

 

Ci sono imprenditrici che, durante l’inverno, stanno sul divano in panciolle ed altre – come Jessica Galletti – che impiegano questo tradizionale periodo di “riposo” per creare nuovi business. E così, il prossimo 6 gennaio, la più celebre gelataia di Cesenatico partirà per il Sudamerica – destinazione Colombia – per trovare la migliore piantagione di cacao con cui creare la sua nuova linea di cioccolato. 

Per quasi due settimane, tra le regioni del Meta e del Guaviare a pochi chilometri dalla capitale Bogotà, Jessica perlustrerà le cabosse di criollo per degustare le aromatiche fave di cacao e selezionare una delle botaniche più preziose del gelato. Nella foresta amazzonica, dove un tempo fiorivano le piantagioni di cocaina poi sequestrate ai Narcos di Pablo Escobar, assisterà ai processi di coltivazione, visiterà i centri di fermentazione e, sperimentando diverse analisi sensoriali, farà tappa anche al “Sena”, un centro di formazione con laboratorio di analisi annesso, sede del germoplasma del cacao di tutta la Colombia.

“L’obiettivo – spiega Jessica – è trovare la ‘massa’ di cioccolato più adatta alle mie esigenze. Perché esistono migliaia di piantagioni diverse di cacao, ognuna con i suoi aromi e i suoi profumi. L’unica certezza è che le fave colombiane, che si estendono su oltre due milioni di ettari di piantagioni, sono notoriamente le migliori del pianeta e dunque sono certa che, dopo questo viaggio, sarò in grado di creare a Cesenatico un gusto al cioccolato unico”. 

Ma non solo gelato. Tra i progetti di Jessica c’è anche la creazione di una nuova linea di cioccolato in barrette realizzata, ovviamente, con pura fava di cacao colombiana: “Forse molti ignorano che il nostro cioccolato, quello che acquistiamo nella grande distribuzione, è un prodotto di modesta qualità. In Italia abbiamo tante eccellenze gastronomiche – prosegue Jessica – ma manca del tutto una vera cultura del cioccolato. Del resto, se una barretta di fondente costa meno di un euro, non si può anche pretendere di avere un cacao di qualità. Per questo vorrei iniziare un progetto nuovo, valorizzando un prodotto che possiede proprietà nutrizionali importantissime se lavorate rigorosamente sotto i 42 gradi come l’elevata quantità di minerali (ferro, magnesio, potassio e calcio), l’alto potere antiossidante, gli effetti sulla psiche visto che è definito un ‘antidepressivo naturale’, proprietà antitumorali ed è una straordinaria fonte di energia. I polifenoli contenuti nelle fave di cacao, inoltre, possiedono anche proprietà antinfiammatorie. Quindi – conclude Jessica – il mio obiettivo è creare un cioccolato che faccia bene, consigliato per i bambini e che entri a pieno titolo nei regimi dietetici più genuini e salutari”.

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