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Presentata a Roma l’associazione SETTEOTTOBRE

7 OTTOBRE CRIMINE CONTRO L’UMANITA’

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ANTISEMITISMO, TERRORISMO ISLAMISTA: MINACCE A DEMOCRAZIA E LIBERTA’

Stefano Parisi (presidente): “Abbiamo dato vita all’associazione Setteottobre perché non possiamo rimanere inermi difronte al rischio della fine dell’Occidente democratico. Vogliamo lavorare insieme a chi intende impegnarsi per riaffermare i valori delle democrazie liberali, dello Stato di diritto, della libertà, del bene comune. In questa battaglia siamo a fianco di Israele, dell’Ucraina, delle donne iraniane”.

 

Roma, 21/1/2024 – “La barbarie e la disumanità del massacro commesso il 7 ottobre dai terroristi di Hamas e della Jihad islamica rappresenta un’orrenda lezione sui metodi e sui propositi di nemici dichiarati della democrazia, della libertà, delle donne, dello stato di diritto. La reazione di una parte significativa dell’Occidente tra silenzi, ambiguità, manifestazioni antisemite, fino alla legittimazione del terrorismo come “atto di resistenza” che abbiamo visto nelle piazze, nei campus universitari grazie all’acquiescenza delle autorità accademiche, nelle scuole complici docenti e presidi, letto negli appelli girati sui social, rappresenta il virus dell’odio istillato da ideologie totalitarie, che sta corrodendo le più importanti conquiste delle nostre società. Dal mese di ottobre alla fine dell’anno sono triplicati i casi di antisemitismo in Italia e questo è intollerabile. Quando si attacca Israele, quando si attaccano gli ebrei, si colpisce il nostro sistema di valori. Abbiamo dato vita a Setteottobre perché vediamo il rischio della fine dell’occidente democratico, perché non possiamo rimanere inermi di fronte a questa deriva, dobbiamo reagire.” È quanto sostenuto dal presidente Stefano Parisi nel corso dell’incontro di presentazione della nuova associazione, tenutosi oggi al teatro Sala Umberto di Roma.

Siamo qui – ha continuato Parisiper iniziare un lungo lavoro insieme a chi di voi, a prescindere dal proprio orientamento politico, vorrà riaffermare i valori comuni delle democrazie liberali. In questa battaglia siamo a fianco di Israele, dell’Ucraina, delle donne iraniane.  Non vogliamo uno scontro muro contro muro con chi odia, non vogliamo odiare chi odia, vogliamo fargli sorgere un dubbio, indurlo a farsi delle domande, a studiare, ad ascoltare, a capire. Nei prossimi giorni attiveremo un’iniziativa a livello parlamentare per promuovere una mozione che impegni il governo ad affiancare l’Italia alla Germania nel sostegno di Israele contro la causa per genocidio, intentata dal Sudafrica alla Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja”.

 

Oltre a Parisi sono intervenuti Alexandre del Valle, esperto di geopolitica professore presso la IPAG Business School di Parigi e l’università Luiss di Roma, Attìla Somfalvi analista politico del think tank INSS di Tel Avid, Ali Waked direttore della sezione araba del canale israeliano iNEWS24 della tv israeliana. Hanno poi spiegato i motivi della loro adesione all’associazione Setteottobre il giornalista Pier Luigi Battista, Costanza Esclapon, imprenditrice, presidente di Esclapon&Co, Ludovica Iacovacci, inviata, autrice e videomaker, Bruna Ingrao, storica del pensiero economico, Luigi Mattiolo, ambasciatore, già consigliere diplomatico del presidente Mario Draghi. Il dibattito è stato condotto da Giancarlo Loquenzi.

Il pogrom del 7 ottobre è stato un crimine contro l’umanità. Hamas detiene in una condizione di terribile crudeltà ancora 136 ostaggi. L’intento dichiarato di Hamas è il genocidio di ebrei per costruire lo stato islamico “dal fiume al mare”. Hamas ha compiuto il più grave crimine contro il popolo palestinese imprigionandolo nella morsa di un regime di odio e terrore che gli ha negato il futuro. Gaza è una mostruosa fortezza sotterranea che corre sotto la Striscia costituita da 560 a 700 km di tunnel, accessibili da 5.700 pozzi di entrata nascosti anche dentro abitazioni civili, scuole, ospedali, in modo da poter usare i civili palestinesi come scudi umani o per farne dei complici. Costruita in quindici anni usando 6mila tonnellate di cemento e 1800 tonnellate di ferro, invece di investire nelle infrastrutture civili e in progetti di sviluppo a beneficio della popolazione palestinese, Hamas ha speso decine di milioni di dollari provenienti dai donatori internazionali, fra cui Usa e Ue, per creare la più grande e temibile infrastruttura terroristica mai esistita.

Eppure, Hamas non è sotto accusa. E’ sotto accusa Israele, perché, come ha sottolineato Attìla Somfalvi: “Il modo in cui Israele viene percepito non è una questione di atrocità, ma il risultato di anni di disinformazione e odio alimentati dal Qatar, dalla sinistra radicale e dai filo-palestinesi che hanno scelto di ignorare il terrorismo e hanno abbracciato le false narrazioni dell’apartheid e del genocidio”.

Con l’accusa di genocidio a Israele siamo di fronte al ribaltamento del diritto internazionale e alla fine di ogni criterio di giustizia. Riaffermare il diritto di Israele a difendersi è fondamentale per difendere la democrazia e la libertà nel mondo. E’ quanto ha sostenuto Alexandre del Valle affermando, fra l’altro, che “il totalitarismo islamista rappresenta la minaccia esterna e interna più pericolosa non solo per Israele, ma per tutto l’Occidente e per la vecchia Europa i cui dirigenti hanno commesso il grave errore per decenni di affidare i musulmani alle organizzazioni islamiste radicali. Ciò ha permesso di indurre al fanatismo milioni di persone contro i nostri valori giudeo cristiani e democratici, facendo rinascere l’antisemitismo violento che sembrava di essere definitivamente vinto dalla fine del nazifascismo”.

Di come hanno vissuto l’attacco del 7 ottobre i cittadini arabi di Israele e quali le sfide che devono affrontare oggi, ha parlato Ali Waked spiegando che: “Hamas è contro lo stato palestinese e a Gaza sta perdendo in popolarità, mentre se si votasse oggi in Cisgiordania vincerebbe. Ma le immagini di Gaza non possono cancellare cosa è successo in Israele. Ecco perché le elezioni dovranno aver luogo dopo aver costruito un percorso di fiducia, che sarà lungo e difficile, ma in cui noi arabi israeliani possiamo giocare un ruolo importante per andare verso un accordo. Senza un accordo fra quindici anni vedremo un altro 7 ottobre”.

 

L’associazione SETTEOTTOBRE nasce per contrastare la marea montante del negazionismo, delle falsificazioni, dell’odio antisemita, riaffermare il diritto di Israele a difendersi, lavorare per la difesa dei valori democratici. Promossa, fra altri, da Stefano Parisi, Anita Friedman, Daniele Scalise, Andrée Ruth Shammah, Luigi Mattiolo, Pier Luigi Battista, Ilaria Borletti, Gabriele Albertini. Oltre 250 le adesioni pervenute ad oggi, fra cui Claudio Pagliara, David Meghnagi, Bruna Ingrao, Debora Bergamini, Andrea Orsini, Costanza Esclapon, Claudia Mancina, Alessio D’Amato, Massimiliano Fedriga, Piero Fassino, Enrico Morando. Nel programma, accanto a un’estesa attività di comunicazione e informazione, sono previsti, tra altri, progetti specifici per le scuole, osservatori sull’antisemitismo e sull’odio antioccidentale, l’assistenza legale per coloro oggetto di atti antisemiti.

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