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I BENEFICI DELL’ASCOLTO DI AUDIOLIBRI:

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UNA VERA E PROPRIA PALESTRA PER IL CERVELLO CHE CONTRIBUISCE ALL’AUMENTO DI COMPETENZE LINGUISTICHE, ALLA CRESCITA  DELL’IMMAGINAZIONE E ALLA LOTTA AL DECADIMENTO COGNITIVO

 

Grazie alla collaborazione con la Prof.ssa Gabriella Bottini, responsabile del Centro di Neuropsicologia Cognitiva del Dipartimento di Neuroscienze dell’Ospedale Niguarda di Milano, Audible ha approfondito i benefici che l’ascolto di audiolibri ha sul cervello umano evidenziando le diverse abilitá che  contribuisce a sviluppare nelle 3 fasi della vita: infanzia, giovinezza ed età adulta.

 

 

  • L’ascolto non riguarda solo la corteccia uditiva, ma coinvolge una moltitudine di regioni cerebrali che si attivano creando una rete integrata di processi che va oltre la percezione uditiva, influenzando competenze linguistiche, emozionali e di memoria.

 

  • Ascoltare audiolibri ha un impatto concreto sullo sviluppo cerebrale a seconda dell’età. Nei bambini, l’ascolto di storie contribuisce allo sviluppo affettivo e linguistico. Nei giovani adulti, allena la capacità di multitasking, coinvolge la corteccia prefrontale e stimola l’immaginazione. Nell’età adulta, gli audiolibri tengono  attiva e allenata la corteccia parietale riducendo il rischio di declino cognitivo.

 

  • A prescindere dell’età, le parole veicolate con un timbro “emozionale” provocano un incremento di attivazione del 50% delle aree cerebrali coinvolte nell’elaborazione del linguaggio.

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1 febbraio 2024 – Cosa succede al nostro cervello quando ci mettiamo in ascolto? Quali aree si attivano e quali abilità cognitive siamo in grado di sviluppare o migliorare grazie all’ascolto?

 

Per rispondere a questi e ad altri interrogativi sull’impatto che le storie e le voci hanno su uno degli organi più complessi e affascinanti del corpo umano, Audible – società Amazon tra i maggiori player nella produzione e distribuzione di audio entertainment di qualità (audiolibri, podcast e serie audio) – si è avvalso della collaborazione della Prof.ssa Gabriella Bottini, Neurologa dell’Università di Pavia, e responsabile del Centro di Neuropsicologia Cognitiva del Dipartimento di Neuroscienze all’Ospedale Niguarda di Milano.

 

Quando ascoltiamo, la corteccia uditiva, che si trova nella parte superiore del lobo temporale, viene attivata nell’elaborazione dei suoni. L’attività dell’ascolto non si limita però  a coinvolgere solo questa regione del cervello. Le aree situate nei lobi adiacenti, in entrambi gli emisferi cerebrali, infatti, contribuiscono alla produzione e comprensione del linguaggio durante l’ascolto. L’ascolto, quindi, mette in moto una vera e propria rete integrata di attività e di regioni cerebrali che stimolano la memoria e le emozioni.

 

Esiste dunque un intreccio invisibile che unisce le storie ascoltate e il cervello umano. Questo filo immaginario coinvolge diverse abilità cerebrali e permette alle persone di potenziare l’immaginazione, arricchire il linguaggio, non solo nei suoi aspetti squisitamente verbali, ma anche in quelli socio-emotivi e rafforzare la capacità di concentrazione anche quando si eseguono diverse attività contemporaneamente.

 

“Siamo immersi in una realtà complessa e multiforme che fornisce al cervello milioni di stimoli nello stesso momento. Per fortuna il cervello è un organo straordinario in grado di sistematizzare tutti gli input grazie a ciò che la neurofisiologia definisce “integrazione multisensoriale”.  Spiega la Prof.ssa Gabriella Bottini. “L’ascolto non solo completa, ma arricchisce la nostra percezione del mondo. Ascoltare è un modo ulteriore di ricevere e organizzare la realtà. Le aree cerebrali dedicate all’udito svolgono un ruolo fondamentale per la costruzione di molteplici competenze che vanno ben oltre la semplice percezione uditiva come le competenze linguistiche, le capacità di multitasking e l’immaginazione”.

 

 

L’ASCOLTO: PALESTRA FONDAMENTALE A OGNI ETÀ PER LO SVILUPPO DI NUOVE ABILITÀ

Lasciarsi catturare dagli audiolibri e mettersi dunque all’ascolto delle centinaia di storie disponibili in Audible in giovane età non ha lo stesso impatto sul nostro cervello di quello che avrebbe se lo facessimo da bambini, da giovani adulti o in età avanzata. Ogni fase della vita trae dunque diversi stimoli e benefici dalle storie che si ascoltano a seconda del diverso grado di sviluppo e di cambiamento del cervello umano.

A prescindere poi da qualunque età si decida di premere play e prestare orecchio a un audiolibro, gli studi dimostrano che l’ascolto in generale aumenta la concentrazione, allena l’attenzione e contribuisce ad arricchire il proprio vocabolario.

 

L’ascolto e i bambini: stimolo per la curiosità e sviluppo dell’intelligenza emotiva

Gli studi neuroscientifici dimostrano che per i bambini da 0 a 6 anni ascoltare una favola raccontata dai genitori o un audiolibro letto da una voce familiare consolida lo stato affettivo positivo e stimola la curiosità verso altre attività. L’ascolto di voci amiche, cruciale sin dai primi mesi di vita, contribuisce sia allo sviluppo del linguaggio (migliorando anche la pronuncia) sia della comunicazione socio-emotiva.

Grazie all’ascolto infatti, i bambini sviluppano le capacità di focalizzare l’attenzione su stimoli acustici emozionali. Il timbro della voce e il modo in cui vengono pronunciate le parole, sono alla base della comunicazione emozionale e consolidano le abilità di interazione sociale ed empatia in chi ascolta.

A prescindere dall’età, in alcuni studi è dimostrato che le parole veicolate con un timbro “emozionale” provocano un incremento di attivazione del 50% delle aree cerebrali coinvolte nell’elaborazione del linguaggio[1].

 

L’ascolto e i giovani adulti: multitasking, più concentrati e creativi

Per i giovani tra i 18 e i 25 anni l’attività di ascolto si accompagna alla necessità, e talvolta al piacere, di svolgere diverse altre azioni in contemporanea. Questa sovrapposizione tra l’attenzione prestata a ciò che si sta ascoltando e la corretta esecuzione delle attività realizzate nel frattempo sono un infallibile allenamento per il nostro cervello.

 

Il grande merito di conciliare l’ascolto con le azioni concomitanti va alla corteccia prefrontale, ovvero la parte anteriore del lobo frontale del cervello, adibita alla pianificazione dei comportamenti cognitivi complessi che, estendendo la rete neuronale attiva, è in grado di mantenere l’attenzione focalizzata sull’ascolto.

 

Oltre che farci concentrare, l’ascolto ci permette di dar sfogo alla nostra immaginazione, un’abilità che inizia a svilupparsi nella prima infanzia e che continua a maturare durante l’adolescenza e l’età adulta.

 

Quando ascoltiamo un audiolibro dipingiamo mentalmente le immagini descritte dalle parole. Questo processo stimola l’immaginazione, incoraggiando la mente a creare visualizzazioni e connessioni sensoriali basate sulla narrazione. La creazione di immagini mentali di ciò che non è realmente presente o non è mai stato sperimentato in modo diretto consente di arricchire il significato di un’esperienza, ma anche di anticipare l’esito di un’azione senza eseguirla realmente. Meccanismi fondamentali per accrescere la creatività, lo spirito di innovazione, l’empatia e la capacità di “problem-solving”.

 

L’ascolto in età adulta: uno dei più validi antiaging per il cervello

Negli adulti invece l’ascolto di audiolibri può avere benefici diversi dall’arricchimento culturale, al miglioramento delle abilità cognitive fino al combattere il decadimento cognitivo.

 

Sono molteplici le aree del cervello che vengono stimolate da  l’Ippocampo, ossia l’area coinvolta nel processo di registrazione e recupero delle informazioni alla corteccia prefrontale che si occupa delle funzioni esecutive superiori, tra cui l’attenzione, la concentrazione e il controllo cognitivo.

 

Seguire la trama, focalizzarsi sulla voce che racconta una storia ci permette di attivare una vera e propria palestra per la stimolazione cognitiva del nostro cervello.

 

Ascoltare allena la corteccia parietale, la regione coinvolta nella percezione sensoriale e nell’orientamento spaziale: con l’avanzare dell’età infatti aumentano le difficoltà motorie e di orientamento. Questo è dovuto a diversi fattori, tra i quali le alterazioni nella percezione sensoriale e il declino delle funzioni cognitive. Mantenere attiva e stimolata questa zona cerebrale può essere utile anche per migliorare le capacità motorie e per ridurre il rischio di declino cognitivo.

 

 

 

I CONSIGLI DI ASCOLTO DI AUDIBLE PER…

 

  • Sviluppare l’intelligenza emotiva nei più piccoli:
  • La fabbrica di cioccolato di Roald Dahl, narrato da Neri Marcorè: Un bel giorno nella misteriosa Fabbrica di cioccolato Wonka viene diramato un avviso: chi troverà i cinque biglietti d’oro nelle tavolette di cioccolato riceverà una provvista di dolci bastante per tutto il resto della sua vita e potrà visitare l’interno della fabbrica, mentre un solo fortunato tra i cinque e diventerà il padrone. Chi sarà il vincitore?
  • Il campione della pizzadi Geronimo Stilton, narrato da Geronimo Stilton: Da quando a Topazia ha aperto il nuovo locale super trendy Pizzadoro, la pizzeria di Trappola sta perdendo clientela. Come fare per rilanciarla e convincere gli influencer Jack&Jill a sceglierla per il loro show? Qui ci vuole un’idea speciale, anzi… una pizza speciale!
  • Mary poppins di Pamela Lyndon Travers, narrato da Paola Cortellesi: Quando Mary Poppins, sospinta dal Vento dell’Est, si posa davanti al numero 17 del Viale dei Ciliegi, tutto cambia nella vita della famiglia Banks. La più stravagante tra tutte le bambinaie, con i suoi guanti bianchi e la borsa magica che contiene persino un letto da campo, scivola leggera sulla ringhiera ed è pronta a incantare i bambini in avventure sorprendenti.

 

  • Stimolare la creatività e l’immaginazione nei giovani adulti:

 

  • Giù nella valle” di Paolo Cognetti, narrato da Paolo Cognetti: Un padre ha piantato due alberi davanti alla sua casa, uno per ogni figlio. Il primo, un larice, è Luigi, duro e fragile, che in trentasette anni non se n’è mai andato dalla valle. Lui e Betta si sono innamorati facendo il bagno nelle pozze del fiume: ora aspettano una bambina. L’altro albero è un abete: Alfredo è il figlio minore, ombroso e resistente al gelo, irrequieto e attaccabrighe. Per non fare piú guai ha scelto di scappare lontano, in Canada, tra gli indiani tristi e i pozzi di petrolio. Ma adesso è tornato.
  • Fame d’aria” di Daniele Mencarelli, narrato da Federico Cesari: Tra colline di pietra bianca, tornanti, e paesi arroccati, Pietro Borzacchi sta viaggiando con il figlio Jacopo. D’un tratto la frizione della sua vecchia Golf lo abbandona, nel momento peggiore. Daniele Mencarelli fa i conti con uno dei sentimenti più intensi: l’amore genitoriale
  • Il libro delle sorelle” di Amélie Nothomb, narrato da Carolina Crescentini: Nora e Florent vivono un idillio perpetuo. Spinti dagli amici e dalle convenzioni sociali, decidono di avere dei figli. Tristane, la primogenita, nasce nel giro di poco tempo, ma nulla cambia: Florent ha occhi solo per Nora, che lo ricambia.

 

  • Allenare la mente a restare giovane:

 

  • Quando eravamo i padroni del mondo” di Aldo Cazzullo, narrato da Marianna Jensen: L’Impero romano non è mai caduto. Tutti gli imperi della storia si sono presentati come eredi degli antichi romani: l’Impero romano d’Oriente; il Sacro Romano Impero di Carlo Magno; Mosca, la terza Roma. E poi l’Impero napoleonico e quello britannico. I regimi fascista e nazista. L’impero americano e quello virtuale di Mark Zuckerberg, grande ammiratore di Augusto.
  • Le armi della luce” di Ken Follett, narrato da Riccardo Mei: Il quinto straordinario capitolo della saga di Kingsbridge. Le armi della luce si svolge tra il 1792 e il 1824, un’epoca di grandissimi cambiamenti in cui il progresso si scontra con le tradizioni del vecchio mondo rurale e il governo dispotico è determinato a fare dell’Inghilterra un potente impero commerciale.
  • L’età fragile” di Donatella Di Pietrantonio, narrato da Elena Lietti: Amanda prende per un soffio uno degli ultimi treni e torna a casa, in quel paese vicino a Pescara da cui era scappata di corsa. A sua madre basta uno sguardo per capire che qualcosa in lei si è spento: i primi tempi a Milano aveva le luci della città negli occhi, ora sembra che desideri soltanto scomparire, si chiude in camera e non parla quasi. Lucia vorrebbe tenerla al riparo tutto, anche a costo di soffocarla, ma c’è un segreto che non può nasconderle.

 

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Chi è Gabriella Bottini

Gabriella Bottini è una neurologa, neuropsicologa, professoressa ordinaria di Neuroscienze

Cognitive presso l’Università degli Studi di Pavia di cui è membro della governance delegata al Public Engagement. È responsabile del Centro di Neuropsicologia Cognitiva dell’Ospedale Niguarda di Milano. È autrice di numerosi contributi su riviste scientifiche internazionali, libri e manuali sulle neuroscienze cognitive.

 

[1] The Sound of Words Evokes Affective Brain Responses. Aryani, A., Hsu, C. T., & Jacobs, A. M. (2018). Brain sciences, 8(6), 94.

 

Informazione equidistante ed imparziale, che offre voce a tutte le fonti di informazione

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