Il successo del documentario Fuori le Mura visto da Stefano Pierpaoli di Filmstudio.
di Stefano Pierpaoli
Fuori le Mura, di Andrea Natale e Giuseppe Sciarra dipinge delicatamente le storie di alcune figure che animano la comunità di un grande rione romano. Prati è un’isola particolare nell’arcipelago dei quartieri capitolini. Le sue specificità, altere e vagamente distaccate, sono tuttavia tasselli perfettamente integrati nel panorama della Città grazie alle atmosfere create da coloro che, nei diversi settori, portano avanti attività e passioni eterogenee ma coerenti con lo spirito di Roma.
Prati è centro storico ma non è il centro. È un luogo fuori le mura per sua genesi ma è nevralgico e prioritario nell’assetto urbanistico.
Potrebbero sembrare contraddizioni ma fanno parte in realtà dell’armonia unica di una città impareggiabile. “Romulus aeternae nondum formaverat urbis moenia” (né ancora Romolo aveva innalzato le mura della città eterna) cantava il poeta Albio Tibullo. Nacque proprio da questo verso l’appellativo di “città eterna”. In verità le mura romane, quelle aureliane per intenderci, vennero innalzate molti secoli dopo, quando la Città Eterna aveva di fatto generato un processo di abbattimento di muri attraverso l’opera di conquista e di unione tra popoli. Nacque così il moderno Occidente.
I protagonisti di Fuori le Mura provengono in alcuni casi da città e da esperienze diverse e ci consegnano una testimonianza contemporanea di contaminazione e integrazione che continua ad animare la comunità romana. Le mura o per meglio dire i muri che sono stati però alzati in questa città negli ultimi decenni hanno deformato il clima sereno e accogliente di cui si godeva a causa di scelte politiche scellerate e miopi. Scelte che hanno causato un doloroso fallimento culturale e una pesante contrazione economica per commercianti e artigiani.
Anche questo è emerso nel vivace e interessante dibattito che si è svolto dopo la proiezione al Teatro Flavio di Roma dove lo scorso 26 gennaio è stato presentato il documentario. Riflessioni scambiate alla luce di un profondo attaccamento per Roma in un contesto di vicinanza e di collaborazione tra cittadini. Atmosfere vitali che il cinema può creare nei luoghi di prossimità e di intensità culturale che sono stati massacrati e annientati dalle amministrazioni romane privando la Capitale di un tessuto insostituibile ed essenziale per la crescita sociale e per la capacità seduttiva di una meraviglia di cui dovremmo ricominciare a prenderci cura. Il messaggio che ci arriva dall’appassionato lavoro realizzato da Andrea Natale e Giuseppe Sciarra è anche (forse soprattutto) questo ed è uno spunto dal quale possiamo ricavare idee e impulsi per risollevare Roma. Fuori le mura ha partecipato a 32 festival internazionali e vinto 21 premi.