Il museo che trasforma
Partiti i lavori della nuova sede, la GAMeC ha presentato ieri a soci e sostenitori del museo, insieme a stakeholder e istituzioni della città e del territorio, un bilancio dei traguardi raggiunti e il documento di visione che racconta gli obiettivi dell’istituzione da oggi al 2030.
Un centro di ricerca, produzione e apprendimento connesso con il territorio, che mette al centro le comunità, l’ambiente e il patrimonio che conserva, e che stringe virtuose collaborazioni con istituzioni e imprese. È questa la GAMeC che guarda al futuro, dopo la celebrazione dei suoi primi trent’anni: un museo che si appresta a trasferirsi, nel 2026, nella sua nuova sede all’ex Palazzetto dello Sport di Via Pitentino, progettata da C+S Architects e realizzata grazie al Comune di Bergamo, ai fondi del PNRR e al contributo speciale di Intesa Sanpaolo.
Questo contesto ha portato l’istituzione a fare un bilancio dei traguardi raggiunti negli ultimi anni, della notevole crescita riscontrata in termini di entrate, pubblico, critica, solidità istituzionale e riconoscimento internazionale.
Dal 2018 la GAMeC ha presentato una programmazione aperta alla sperimentazione dei linguaggi del contemporaneo e alla multidisciplinarietà, e allo stesso tempo legata alle radici dell’istituzione e al suo patrimonio. Un percorso costruito partendo dai cardini che da sempre ne hanno contraddistinto il lavoro e caratterizzato dall’innata apertura della Galleria alla collaborazione con istituzioni pubbliche e private, e su scala cittadina, nazionale e internazionale.
L’incontro ha costituito l’occasione per condividere il significativo successo del numero di visitatori che ha interessato la programmazione espositiva degli ultimi anni, sia con il ciclo Trilogia della Materia, che ha registrato oltre 69.000 presenze complessive, con un incremento costante dal 2018 al 2023, sia con i progetti site-specific di celebri artisti internazionali per il Palazzo della Ragione che sono stati visitati da più di 340.000 persone.
Le attività promosse hanno portato il museo a ricevere importanti riconoscimenti su scala internazionale e a perseguire risultati significativi in termini di collaborazioni con artisti e istituzioni per lo sviluppo di progetti e nuove produzioni, unitamente a una crescita costante del sostegno alle attività da parte di imprese del territorio, anche con impegno pluriennale, e a un incremento dei contributi da parte di privati che nel 2023 ha raggiunto la soglia del 66% rispetto al budget complessivo.
Indicativi, inoltre, i dati legati all’incremento del numero di utenti delle piattaforme digitali e al coinvolgimento dei pubblici, in particolare delle scuole.
In parallelo alla restituzione di risultati e traguardi raggiunti, la GAMeC ha presentato gli obiettivi che si prefigge per i prossimi anni.
Nel suo viaggio verso il 2030, la Galleria intende diventare un agente attivo nel cambiamento sociale, culturale e ambientale in atto, un luogo di riflessioni trasversali capace di leggere e raccontare una realtà multiforme con un carattere dinamico, che mescoli pratiche e linguaggi differenti, indagando il territorio con sguardo pluridirezionale e inclusivo.
UN NUOVO CENTRO DI RICERCA, PRODUZIONE E APPRENDIMENTO
La GAMeC è centro di ricerca e produzione, e sviluppa progetti grazie alla collaborazione con artisti, curatori ospiti e istituzioni partner. Rifugge l’adesione a un modello di fruizione culturale famelico nei modi e nella velocità di consumo, agendo piuttosto sulla tutela e sulla valorizzazione della qualità della ricerca artistica e di pensiero, rispettandone metodi e tempi.
La GAMeC del futuro vuole essere una scuola di creatività e innovazione al servizio di una società aperta e accogliente, per rispondere al diritto di tutti di accedere all’arte attraverso lo sviluppo di pratiche partecipative e il superamento delle barriere di molteplice natura. Un obiettivo al quale la Galleria lavora affrontando i temi della diversità e del welfare culturale attraverso la creazione di percorsi per pubblici di ogni età.
L’attuale Dipartimento Educativo evolverà nell’Area Mediazione e Apprendimento, che configura il museo come una risorsa aperta per il pubblico e una piattaforma di dialogo e confronto, offrendo spazio a collaborazioni con le realtà territoriali e sostenendo una ricerca innovativa nell’ambito pedagogico.
PROGRAMMARE INSIEME
L’apertura del cantiere e il successivo trasferimento nella nuova sede sono per la GAMeC l’occasione di ripensare l’istituzione rafforzando ancora di più le radici che la legano al suo territorio. In questo contesto è nato Pensare come una montagna, il programma culturale diffuso che coinvolgerà il territorio della Provincia di Bergamo con lo scopo di creare un percorso di condivisione di esperienze artistiche volte a indagare i principi della sostenibilità e della collettività. L’attuale sede del museo, nella prima fase 2024-2026, costituirà il centro operativo di questa progettualità allargata, ospitando incontri divulgativi e la redazione di unarivista che testimonierà le attività promosse.
Tra i focus del percorso della GAMeC da qui al 2030 vi è inoltre quello del lavoro, tema attraverso il quale leggere le dinamiche di un territorio e di una comunità fortemente connessa con l’impresa locale, diventata fondamento della propria identità.
NUOVI PROTAGONISTI
La GAMeC è il museo di una comunità. Il suo patrimonio si compone delle persone che abitano il territorio e frequentano le sue sale, dell’ambiente naturale in cui si inserisce e delle opere che conserva, espressione delle storie dell’arte degli ultimi due secoli. In quest’ottica, la nuova GAMeC vuole essere un museo da abitare, con ambienti luminosi, un’architettura accogliente e una posizione centrale nel quadrante urbano, che le permetterà di diventare lo snodo per la fruizione della cultura in città.
Al di là della sua offerta culturale, il museo dovrà essere un luogo da vivere, che la comunità senta proprio, un’agorà in cui incontrarsi e confrontarsi sulle questioni del nostro tempo.
Anche le Collezioni museali troveranno nuovi spazi e saranno visibili a rotazione con percorsi tematici o dedicati a singole personalità e movimenti. Il percorso verso il 2030 sarà accompagnato dall’ampliamento delle raccolte museali attraverso un programma di acquisizioni, donazioni e comodati. La mission istituzionale comprende inoltre la promozione delle Collezioni sia digitalmente, sia in altri contesti espositivi, grazie a un’attività di scambi e prestiti con istituzioni partner.
Grande attenzione sarà inoltre dedicata alle risorse umane, al fine di integrare nuove figure professionali essenziali per lo sviluppo delle attività.
GOVERNANCE E STRATEGIE DI SVILUPPO
Felice esempio di collaborazione fra pubblico e privato, negli ultimi anni la GAMeC ha rafforzato il rapporto con le realtà imprenditoriali del territorio, dimostrando il potenziale di una relazione di reciproco sostegno fra cultura e impresa, che costituisce le fondamenta dell’identità del museo. Da qui al 2030 si intende potenziare questo legame, promuovendo le imprese come interlocutori fin dalle fasi progettuali delle attività della Galleria.
LE PARTNERSHIP ISTITUZIONALI
Obiettivo fondamentale per la GAMeC è il potenziamento della rete delle partnership locali, nazionali e internazionali. Nel percorso verso il 2030 si metterà al centro l’ampliamento della rete in essere, costruendo nuovi dialoghi con contesti ritenuti in linea con gli obiettivi istituzionali.