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Calvisano (BS), è festa dell’agricoltura – 9/10 marzo

 

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Dallo storione al caviale, alla torta di rosa, storia e cultura non mancheranno. Calvisano sarà per un fine settimana intero, dal 9 al 10 marzo, dedito all’agricoltura e alle bontà che grazie ad essa vanno sulle nostre tavole.

 

Ne cantò Esiodo, contemporaneo d’Omero. Nella sua poesia anche Virgilio, maestro della latinità, non lesinò belle parole. La loro musa ispiratrice è l’agricoltura. È così, l’agricoltura è arte. È l’arte del coltivare la terra per ottenerne prodotti utili all’alimentazione dell’uomo. Lo sanno bene a Calvisano, in provincia di Brescia, dove l’Agricoltura è in Fiera dal 9 al 10 marzo.

 

L’apertura del castello di cui avevamo parlato in precedenza, vista l’importanza, è stata prorogata al 20 e 21 aprile con il sostegno del Fai. Ma vi aspetta invece una grandissima emozione. A dare l’inizio del momento conviviale, alzate gli occhi al cielo, perchè per l’occasione lo spettacolo del tricolore le vostre teste.

 

Convegni e momenti didattici non mancheranno. Grande protagonista sarà l’acqua che è la grande ricchezza della terra. Mostre, commedie, serate danzanti, corsi di cucina e tante altre iniziative renderanno speciale la Fiera Agricola. Immancabili i trattori, ovviamente in mostra insieme alle macchine agricole d’ogni tipo, che da sempre aiutano il lavoro dell’uomo.

Ricco programma per partecipanti di ogni età. Bambini compresi, perchè la terra è un valore da insegnare anche ai più piccini. Si parla tanto di nativi digitali, a Calvisano si preferisce ricordare che la vera madre, di ogni cosa, è la terra, che grazie all’agricoltura viene custodita.

Immancabile la parte gastronomica. Come ogni festa di paese richiede, la parte culinaria è il richiamo più chiassoso e goloso! Oltre cento saranno gli espositori. Ma a tavola cosa troverete?

Lo storione e caviale Calvisius, una vera eccellenza da queste parti!

Poi c’è la Torta di Rosa Deco, una prelibatezza con la crosta superiore dorata e croccante, morbidissima al suo interno. C’è il miele e gli insaccati.

Se sarete fortunati ci sarà anche il salame al grignos, un’erba selvatica dal sapore amarognolo, simile al tarassaco. Il grignos è anche alla base di un progetto che vede coinvolti i pensionati del paese, che aiutano a raccogliere le sementi che vengono poi coltivate in un campo: a ottobre-novembre inizierà la raccolta».

 

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