L’opposizione iraniana espone le elezioni farsa del regime nella conferenza stampa di Washington D.C.
Nel corso di una conferenza stampa il 22 febbraio, l’Ufficio di Rappresentanza del Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran a Washington, D.C., ha portato l’attenzione su aspetti significativi del processo elettorale iraniano. Alireza Jafarzadeh, il vicedirettore, ha guidato la conferenza e ha discusso documenti interni che mostrano che molti iraniani sono inclini a boicottare le elezioni del regime. Inoltre, è stata evidenziata l’assenza dalle elezioni di diverse fazioni del regime.
Jafarzadeh, con rappresentanti di media internazionali, ha analizzato la strategia elettorale del regime guidato dal leader supremo Ali Khamenei, che prevede l’esclusione delle fazioni rivali e la rimozione di figure chiave del regime. Jafarzadeh ha affermato che questa vasta epurazione riflette la paura del regime di disordini interni e il suo impegno per rafforzare le attività belliciste e terroristiche, che ritiene vitali per la sua sopravvivenza.
Durante la conferenza, Alireza Jafarzadeh ha approfondito il ruolo del cosiddetto “parlamento” del regime, ricordando che il Majlis funziona principalmente come facciata politica e legale per la macchina di repressione e terrorismo. Ha affermato che le azioni del “parlamento” in genere si traducono nell’approvazione di leggi e regolamenti che intensificano ulteriormente la repressione e le esecuzioni del popolo iraniano, senza offrire soluzioni sostanziali oltre queste misure.
Jafarzadeh ha evidenziato la radicale epurazione avviata da Khamenei durante il processo elettorale, che ha portato all’espulsione delle fazioni rivali e di numerosi individui che in precedenza gli erano stati fedeli. Ha affermato che questa epurazione rischia di erodere la base di sostegno sociale del regime, destabilizzare l’intero sistema ed esacerbare le lotte di potere e le tensioni interne. Inoltre, ha osservato che i precedenti storici suggeriscono che tali epurazioni non sono in grado di sedare le rivolte e le attività delle Unità di Resistenza affiliate all’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo dell’Iran.
Jafarzadeh ha anche affrontato i recenti documenti emersi in seguito al sequestro dei server del “parlamento”. Ha condiviso alcuni di questi documenti durante la conferenza, svelando casi di furto e corruzione all’interno dell’organo legislativo. Inoltre, ha attirato l’attenzione sulle lettere e sulle direttive emanate dalla Guida Suprema, che miravano a rafforzare il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche (IRGC)
e altri organi repressivi del regime, e ha evidenziato gli sforzi del regime per espandere le sue attività terroristiche e belliciste nella regione, in particolare nelle zone marittime, come delineato in questi documenti.
In conclusione, Jafarzadeh ha ribadito che il popolo iraniano vede la soluzione e il futuro dell’Iran non nelle elezioni truccate orchestrate dal Consiglio dei Guardiani e dal Ministero degli Interni del regime, ma nelle rivolte, nelle manifestazioni e nelle attività delle Unità di Resistenza volte a rovesciare l’intero regime clericale.
Ha dichiarato: “Le cosiddette ‘elezioni’ del 1° marzo sono completamente false. La grande maggioranza del pubblico le boicotterà, come ha già fatto in passato. La ragione per cui Khamenei ha intrapreso estese epurazioni è la paura del ripetersi delle rivolte”.
Il vicedirettore dell’Ufficio di rappresentanza del CNRI negli Stati Uniti ha esortato il governo degli Stati Uniti, i Paesi europei e le Nazioni Unite a reimporre tutte le sanzioni del passato contro il regime, ha chiesto il riconoscimento dei diritti del popolo iraniano e delle Unità di Resistenza dell’OMPI a difendersi. contro la repressione e ha indicato la necessità di chiamare il regime a rispondere dei crimini contro l’umanità, del terrorismo e del bellicismo.
La conferenza stampa si è conclusa con una sessione di domande e risposte, che ha fornito ulteriori approfondimenti sulle questioni discusse.