CLIMA, GREENPEACE FRANCIA VINCE IN TRIBUNALE CONTRO TOTALENERGIES. FALLITO L’ENNESIMO TENTATIVO DI INTIMIDAZIONE DA PARTE DI UN’AZIENDA DEL GAS E DEL PETROLIO
PARIGI, 28.03.24 – Nel giorno in cui TotalEnergies celebra il suo centenario, la Corte giudiziaria di Parigi ha respinto questa mattina la citazione che la compagnia aveva intentato nei confronti di Greenpeace Francia, a seguito della pubblicazione da parte dell’organizzazione ambientalista del rapporto ‘TotalEnergies Carbon Footprint: The Numbers Don’t Add Up’, in cui si denunciava che le emissioni di gas serra dell’azienda francese sono di gran lunga più elevate di quanto dichiarato ufficialmente.
Secondo il rapporto di Greenpeace Francia, le emissioni di TotalEnergies del 2019 sarebbero state quasi quattro volte superiori a quelle dichiarate, cioè quasi 1,6 miliardi di tonnellate contro 455 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti. TotalEnergies avrebbe voluto che il tribunale civile ordinasse a Greenpeace France di cancellare il rapporto e tutte le pubblicazioni correlate, oltre a pagare una multa di duemila euro al giorno. L’azienda aveva inoltre chiesto che Greenpeace France fosse condannata a pagare un risarcimento “simbolico” di 1 euro e 50 mila euro di spese legali. Il tribunale si è però pronunciato a favore di Greenpeace Francia, ritenendo la citazione troppo vaga per consentire alla ONG di difendersi nel merito in modo efficace.
«Si tratta di una vittoria significativa per la libertà di espressione, non solo per Greenpeace Francia ma anche per tutta la società civile e per il mondo della ricerca, che deve poter accertare la reale portata dell’impatto climatico di TotalEnergies e delle altre aziende inquinanti», dichiara Clara Gonzales di Greenpeace Francia. «Nel giorno del centenario della multinazionale, ampiamente contestata dal movimento per il clima per le sue attività distruttive, il tribunale conferma che la legge protegge le nostre libertà fondamentali contro i tentativi di intimidazione da parte dei poteri economici».
Il tentativo di TotalEnergies di zittire Greenpeace Francia è parte di un preoccupante aumento delle intimidazioni per via giudiziaria contro realtà della società civile. In un contesto di emergenza climatica, questa decisione è un’importante ammonimento per i giganti del petrolio e del gas e conferma come le ONG e la società civile siano legittimate a contestare, come stanno facendo e continueranno a fare, le azioni dei responsabili della crisi climatica. Altri casi giudiziari simili riguardano ad esempio Shell contro Greenpeace UK e Greenpeace International, oppure ENI contro Greenpeace Italia. Proprio questa mattina si è svolta la prima fase della nuova mediazione avviata dalla compagnia italiana dell’oil&gas e che potrebbe portare a una causa per diffamazione nei confronti di Greenpeace Italia.
Le più grandi compagnie dei combustibili fossili stanno pianificando nuovi progetti per ampliare lo sfruttamento di petrolio e gas, accelerando così il caos climatico che sta già mettendo in pericolo milioni di vite. Con i leader mondiali che agiscono a rilento, le organizzazioni come Greenpeace continueranno a lottare affinché l’industria smetta di trivellare e inizi a pagare per i danni climatici che sta causando in tutto il mondo.