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“La notizia della tragedia avvenuta all’interno dell’ospedale “Fratelli Parlapiano” di Ribera, in provincia di Agrigento, è gravissima. Un paziente in seduta di ossigenoterapia è deceduto innescando un incendio per aver acceso una sigaretta durante una seduta di ossigenoterapia. Un evento che accende nuovamente i riflettori sulla sicurezza all’interno dei nosocomi italiani” commenta Gianluca Giuliano, segretario nazionale della UGL Salute. “Un’intera ala del nosocomio agrigentino è stata dichiarata inagibile e le conseguenze avrebbero potuto essere ancor più gravi. L’episodio riaccende l’attenzione sulle condizioni di sicurezza delle strutture ospedaliere. Dopo il drammatico rogo nell’ospedale di Tivoli era stata approvata una risoluzione unitaria, in commissione Affari sociali, Sanità e Lavoro del Senato, che ha impegnato il Governo alla messa a norma del patrimonio sanitario pubblico con particolare attenzione allo stato degli immobili. Troppe strutture ospedaliere non rispondono a criteri di messa in sicurezza per incendi o eventi sismici. Bisogna accelerare le verifiche sull’intero territorio nazionale per l’ammodernamento e la messa in regola dell’edilizia sanitaria così da assicurare la massima sicurezza per operatori sanitari, pazienti e chiunque frequenti gli ospedali”

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