Quando l’innovazione rende più inclusivo
Il 21 aprile si celebra la Giornata mondiale della creatività e dell’innovazione: parola all’esperto Giovanni Scarangella
<<L’innovazione è la capacità di vedere il cambiamento come un’opportunità, non come una minaccia>>. Il messaggio insito in quest’affermazione di Steve Jobs sottolinea quanto innovare significhi avere una prospettiva ottimista. Il 21 aprile ci celebra la Giornata mondiale della creatività e dell’innovazione, istituita nel 2001 a Toronto, in Canada, e riconosciuta dalle Nazioni Unite. Una ricorrenza che ha lo scopo di ricordare i passi in avanti compiuti dall’uomo, nel corso della Storia, in termini di invenzioni tecnologiche e progresso.
A che punto del processo di innovazione è oggi l’Italia? E quanto creatività e innovazione dialogano fra loro? A fornire una risposta a questo interrogativo è Giovanni Scarangella, marketer e docente, per il quale l’innovazione è <<quel processo che viene messo in atto da aziende virtuose al fine di alterare l’ordine delle cose stabilite per far cose nuove e quindi per generare conversioni ottimizzando le fasi di interazione al fine di raggiungere il proprio target di riferimento>>.Scarangella riconosce, inoltre, agli italiani un’innata creatività che, a suo avviso, è elemento cardine in grado di generare innovazione costante.
Da anni impegnato nel fornire supporto alle aziende che hanno voglia di sperimentare gli ultimi strumenti tecnologici messi a disposizione dal mondo digitale e informatico, Giovanni Scarangella vede nell’intelligenza artificiale la più alta forma di progresso. E, a tal proposito, cita l’ultimo progetto a cui sta lavorando insieme alla sua equipe: <<sviluppando un software capace di interagire e di confrontarsi, a seguito di un feedback iniziale, siamo stati in grado di sviluppare una relazione comunicativa mediante strumenti di messaggistica istantanea, conseguenza della lettura di cookies che generano e portano l’utente ad avere feedback consequenziali in base a quella che è la relazione instaurata>>, spiega il marketer pugliese.
In altre parole, questa innovazione parte dalla capacità del sito internet di un ente di formazione di accogliere, sul proprio portale, i neo diplomati che portano con sé uno storico di cookie e precedenti navigazioni. Queste ultime fanno sì che, quando un utente approda sulla suddetta piattaforma, lo strumento di intelligenza artificiale sia in grado autonomamente di leggere e offrirgli un percorso guidato di interazione come conseguenza dello storico delle relazioni. Tutto ciò consente di rimodulare in tempo reale i contenuti di una pagina web mostrando all’utente proprio l’oggetto delle ultime ricerche fatte sul web. Certamente una grande innovazione per il mondo del marketing!
E se qualcuno si stesse chiedendo da cosa una figura come quella di Giovanni Scarangella trae ispirazione per ideare progetti altamente innovativi le risposte sono tre:
lettura, viaggi, confronto. Divora una quantità di libri, visita luoghi che possano stimolare la sua creatività e, per ben due volte a settimana, è solito avere un meeting con un collega negli States su temi come innovazione high-tech e, soprattutto in quest’ultimo periodo, l’intelligenza artificiale. A proposito di quest’ultima afferma che l’AI è <<qualcosa di talmente innovativo e talmente fuori dagli schemi che merita chiaramente di essere attenzionato e, in qualche modo, regolamentata>>. Allo stesso tempo, però, sottolinea la grande svolta che l’intelligenza artificiale ha consentito nel mondo della comunicazione del marketing in termini di maggiore inclusione. Basti pensare a tutti i soggetti che hanno delle problematiche correlate a deficienze fisiche o relazionali a cui l’intelligenza artificiale offre aiuto e risposte rispetto alle difficoltà quotidiane. Perché non è l’innovazione ad essere pericolosa ma l’uso che di essa fa l’uomo, come la Storia ha più volte insegnato!