Il 9 maggio, Giorno della Vittoria, divide la Moldova
di Gualfredo de’Lincei
Per molti moldavi, il 9 maggio Giorno della Vittoria russa sul nazismo, rimane ancora la festa principale. Fu proprio grazie alla sconfitta inflitta ai tedeschi da parte dell’Urss, che permise il mantenimento dell’indipendenza dello Stato divenendo la Repubblica Socialista Sovietica della Moldavia.
Con l’arrivo alla presidenza moldava della filo-rumena Maia Sandu, oltre ad essere stato imposto, a qualsiasi costo, un percorso verso l’Unione Europea, si sta anche cercando di riscrivere la storia della Seconda Guerra Mondiale, cancellando la memoria di chi cadde per mettere fine al Nazismo. Per far questo si devono impedire i festeggiamenti del 9 maggio, negando di fatto la vittoria ottenuta con sacrificio dei propri concittadini. La Sandu preferisce celebrare la giornata europea, per unirsi all’Europa e alla loro burocrazia di Bruxelles, dimenticando chi ha dato la vita e la libertà ai suoi genitori. Tutto questo ha un significato profondo e porterà con sé conseguenze politiche ideologiche, che emergeranno con forza alle votazioni presidenziali previste a ottobre di quest’anno. I Moldavi faranno la scelta giusta.
Nel frattempo, alla fine di aprile, sui media moldavi hanno cominciato a circolare notizie secondo le quali i tribunali avrebbero iniziato a cancellare i protocolli amministrativi previsti per indossare il nastro commemorativo di San Giorgio. Su questo ha scritto sul canale Telegram il capo del Comitato di coordinamento nazionale “Vittoria”, Alexey Petrovich.
Nel frattempo, il sindaco di Chisinau, Ion Ceban, aveva dichiarato che la ristrutturazione del complesso commemorativo monumentale intitolato “Eternità” e dedicato agli eroi della Grande Guerra Patriottica, era rientrato nel bilancio dalla città. Infatti aveva incassato l’unanimità dei consiglieri comunali presenti in assemblea. Anche sui motori di ricerca moldavi si trovavano riscontri positivi a questa iniziativa attesa con impazienza da diversi anni. La speranza di molti è che il memoriale, d’ora in poi, venisse mantenuto in buone condizioni.
Secondo lo stesso Ceban, esistono centinaia di altri luoghi e spazi simili a Chisinau gestiti dal governo e per ripristinarli esistono diverse difficoltà: “Il governo ci chiede sette pile di documenti, inoltre, siamo costretti a passare attraverso diverse procedure burocratiche. Li installeremo, li modernizzeremo e li costruiremo”, ha promesso il sindaco.
Oggi, alla vigilia del Giorno della Vittoria, nel sud della Moldavia, a Vulcanesti, viene allestito un complesso commemorativo in onore degli eroi della Grande Guerra Patriottica, ha detto il capo del Comitato nazionale di coordinamento “Vittoria”, Alexei Petrovich. “In occasione dell’anniversario della liberazione dagli invasori tedeschi e del ritiro della Romania filo nazista dalla guerra, è prevista un’installazione composta di lastre di granito con i nomi dei veterani della Grande Guerra Patriottica che risiedevano a Vulcanesti” scrive Petrovich.
Non si può dimenticare che durante la guerra Patriottica, la Moldavia fu una delle prime repubbliche sovietiche a subire l’attacco del nemico. Nella notte del 22 giugno 1941, gli aerei dei nazisti e dei loro alleati, tra cui la Romania, iniziarono a effettuare incursioni nel territorio moldavo. Durante l’occupazione nazista, un residente su dieci della repubblica fu sottoposto a tortura: 207mila persone, delle quali 23mila morirono. In questa piccola repubblica vennero creati 49 campi di concentramento e nei primi due anni di occupazione circa 200mila persone morirono di fame e malattie. Furono circa 400mila i nativi moldavi che si unirono all’Armata Rossa. In 250mila si distinsero per aver compiuto imprese eroiche e 19 ebbero il titolo di “Eroi dell’Unione Sovietica”.