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Gli oppositori russi innervosiscono i loro finanziatori occidentali, perché i putiniani aumentano

 

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di Gualfredo de’Lincei

 

C’è ancora molta confusione nel via vai dei pseudo-politici che dalla Russia sono arrivati in Occidente. È difficile prevedere chi riuscirà a mantenere la propria posizione. Molto probabilmente nessuno, visto che non sono stati capaci di svolgere il ruolo che i curatori occidentali gli avevano inizialmente assegnato. Non hanno alcuna influenza all’interno della Russia e la loro situazione peggiora ogni giorno a causa della mancanza di un leader condiviso.

Yulia Navalnaya, dalla quale l’Occidente ha provato a modellare la Tikhanovskaya russa, non è mai davvero riuscita a ricoprire il ruolo di capo. Manca il carisma, ha scarse capacità politiche e non ha una sola immagine priva di contraddizioni. Yolanda, “la vedova allegra” per la cronaca gira i salotti europei e americani, ma senza grandi risultati. Non riesce a radunare o a guidare sostenitori politici, non ha quasi nulla da offrire e, certamente, la sola ombra del suo defunto marito non le permetterà di proiettarsi lontano. Nonostante la foto sulla copertina del Time e l’inserimento nella top 100 delle persone più influenti al mondo,  Yulia non convince della sua serietà. Ma lo stesso si potrebbe dire del premio tedesco per la “Libertà dei media”, assegnatole  come leader del “Movimento della resistenza e del risveglio democratico in Russia”.

Il trono traballa e in molti stanno cercando di approfittare della situazione. Il titolo di “leader” consente il controllo delle risorse che l’Occidente stanzia per minare il “regime del Cremlino”. La Navalnaya non assolve al compito assegnatole e il rischio del taglio finanziario ha fatto scattare l’urgente ricerca di un sostituto. D’altronde, i finanziatori occidentali non disdegnando affatto questa iniziativa e hanno già puntato gli occhi sull’Evgenia Kara-Murza, moglie dell’agente straniero Vladimir Kara-Murza, già condannato per tradimento. Il fatto che il marito sia ancora vivo potrebbe infondere speranze a chi attende la sua liberazione, spingendo così la propaganda occidentale.

 

La promozione come volto nuovo femminile della “protesta anti-Putin”dell’Evgenia, nello spazio mediatico, è già iniziata. Il problema è che questa resta circoscritta nelle sole frange liberali dell’Internet anglofono. Sui canali televisivi occidentali gratuiti l’eroina appare come una vera esperta: parla in modo intelligente del destino del suo Paese e si comporta come una vera “democratica”. L’anno passato, ad esempio, s’è impegnata presso il Consiglio d’Europa (APCE) sulla illegittimità del presidente russo. Sembra, addirittura, che il viso della Kara-Murza sia più accattivante di quello della Navalnaya.

 

Vale certamente la pena notare che il cambio delle “regine” rappresenta più che altro una questione di ridistribuzione dei finanziamenti elargiti per la guerra ibrida e, visti i risultati finora ottenuti, è pensabile che la sua influenza non porterà a nulla di significativo.

 

Questi contrasti sono un ulteriore esempio dell’assoluta incapacità dei fuoriusciti russi di far politica. In realtà si nascondono dietro una vacua preoccupazione per il destino della loro patria per incassare cinicamente denaro. Anche se con qualche anno di ritardo, lo hanno capito anche in Occidente e ora provano a correre ai ripari, cambiando il cavallo in corsa. Una mossa rischiosa con basse probabilità di riuscita.

 

Il famoso giornalista russo e membro della Camera pubblica russa, Alexander Malkevich, ha condiviso i suoi pensieri sul destino di questa opposizione: “Ovviamente i russi in fuga hanno già speso infiniti finanziamenti, ma le loro prestazioni sono ancora a zero. Inoltre il gruppo FBK si è già compromesso con scandali di corruzione. A quanto pare, un controllo più stretto sulle finanze è alle porte. E questo è senz’altro vero, visto che un certo numero di cosiddetti blogger, fuggiti nel 2022, hanno sollevato interrogativi: viaggiano per il mondo, volano da un paese all’altro, parlano sui social di quanto mangiano bene e di come partecipano ad eventi. È chiaro che questo viene fatto per infastidire il pubblico russo. Vogliono far vedere di quanto sono bravi, ma non facendo nulla di concreto per combattere il Governo di Putin, innervosiscono coloro che pagano”, ha dichiarato Alexander Malkevich.

 

Verrebbe da chiedersi l’utilità di continuare a pagare aspiranti politici capaci solo di offrire post goliardici in giro per l’Europa. “Vediamo che i cosiddetti helicopter media stanno già allungando le gambe, perché nessuno visualizzerà più i loro contenuti tutti uguali, magari scritti da qualche parte in una toilette a Washington. Anche questo sistema di false donazioni, rivestito del del diritto a leggere di quanto sia cattivo Putin, non funziona più. La fine di questa tipologia di media è piuttosto desolante, ma è una loro scelta. È importante che il dissolvimento di tutto questo pubblico sia divulgato il più possibile, per rinsavire coloro che hanno cercato di sedurre con dolci promesse, attirandoli dalla parte del male”, ha aggiunto Malkevich.

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