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CONDANNATA LA CONDUTTRICE DEL CAVALLO MORTO ALLA REGGIA DI CASERTA. OIPA: «DOPO IL SUO SACRIFICIO SI PASSÒ ALLA TRAZIONE ELETTRICA»

La vicenda non ha impresso purtroppo alcuna accelerazione nelle decisioni degli amministratori locali e tanto meno del legislatore nazionale

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Per la morte del cavallo che trainava una carrozza all’interno della Reggia di Caserta l’ex vetturina è stata condannata a un anno di reclusione dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Ce). Il giudice ha riconosciuto la responsabilità della donna, colpevole di aver negato al cavallo il riposo e le cure necessarie causandogli una grave disidratazione e il colpo di calore che lo portò alla morte. A quanto si apprende, emerse inoltre che l’animale non era autorizzato a quel tipo di trasporto. I fatti risalgono all’agosto del 2020.

L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), che da sempre porta avanti una battaglia contro la trazione animale, esprime la propria soddisfazione per questa condanna e ricorda come dopo la morte di Found Goal Pag, così si chiamava il povero cavallo, la Direzione della Reggia di Caserta abolì l’anacronistico servizio, dimostrando sensibilità e senso della modernità e – passando a golf car elettriche omologate – dando una svolta ecosostenibile alla gestione dello splendido complesso vanvitelliano.

L’Oipa chiede alle Amministrazioni che ancora autorizzano carrozze trainate da cavalli di prendere esempio e fermare per sempre botticelle, carrozzelle e fiaccherai.

Il cavallo stramazzato al suolo alla Reggia è una vittima che ha portato con il suo sacrificio a una svolta importante, ma quella vicenda non ha impresso purtroppo alcuna accelerazione nelle decisioni degli amministratori locali e tanto meno del legislatore nazionale.

 

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