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FIRMATO L’ACCORDO COLLETTIVO INTEGRATIVO FRA IL BURLO E LA DELEGAZIONE SINDACALE DEL COMPARTO SUL TRATTAMENTO ACCESSORIO DEL PERSONALE.

Uil Fpl e Nursind non firmano. Dorbolò: «Non abbiamo cambiato né cambieremo la nostra posizione: gli incentivi sono un diritto dei lavoratori che abbiamo sempre assicurato con strumenti che rientrano nelle scelte e responsabilità della Direzione aziendale e non dei sindacati»

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Si è svolto ieri l’incontro fra la Direzione dell’Irccs Materno Infantile e la Delegazione sindacale del comparto rappresentata da CGIL, CISL FP, UIL FPL, FIALS, NURSIND e RSU per la firma dell’accordo collettivo integrativo sull’utilizzo delle risorse del fondo premialità e condizioni di lavoro area comparto anno 2024. Al tavolo erano presenti solo i rappresentanti di UIL, NURSIND e RSU che non hanno firmato l’Accordo, mentre CGIL, CISL FP e FIALS erano assenti in quanto lo avevano già sottoscritto nei giorni precedenti.

A seguito del cambiamento del modello di finanziamento del trattamento accessorio del personale del Servizio Sanitario Regionale (dirigenti e comparto), infatti, le risorse aggiuntive regionali dopo anni sono state sostituite dal meccanismo della “perequazione” che mira ad assicurare l’omogeneità della retribuzione dei lavoratori della sanità pubblica sul territorio regionale. Questo cambiamento, in una prima fase di applicazione, ha comportato per il comparto dell’area giuliano isontina, minori risorse; in particolare al Burlo mancano circa 381 mila euro (da 569mila, a €188mila). Tuttavia il Presidente della Regione, Massimiliano Fedriga nel corso di un incontro con le organizzazioni sindacali, il 16 febbraio scorso aveva preso l’impegno di finanziare la parte mancante del trattamento accessorio dei dipendenti del Burlo e di Asugi, impegno ribadito con una nota trasmessa a Fp Cgil FVG e Fials FVG il 14 maggio scorso.

Nell’attesa della prevista integrazione del finanziamento della parte mancante (che per ragioni tecniche avverrà in fase di assestamento del bilancio regionale e quindi nella manovra estiva di luglio), la Direzione del Burlo Garofolo, già a inizio marzo aveva firmato con tutte le sigle sindacali rappresentative un accordo che in via transitoria e provvisoria, ha consentito di proseguire con tutta l’attività e le progettualità previste; ragion per cui il personale non ha subito alcuna penalizzazione.

Nonostante questo accordo, due sigle sindacali hanno incomprensibilmente e ingiustificatamente dato vita ad un’attività propagandistica, fino ad arrivare a una richiesta di avvio di procedura di conciliazione e raffreddamento in Prefettura svoltasi il 14.5.2024.

Tutta questa ridondante attività non ha influito, né condizionato l’andamento di eventi la cui concatenazione risulta e sarebbe comunque risultata quella sopra descritta. In altre parole la direzione del Burlo si sarebbe comunque mossa, come in effetti ha fatto, per utilizzare le risorse disponibili onde evitare ai dipendenti del comparto penalizzazione alcuna anche nella fase transitoria in attesa della prevista integrazione del finanziamento regionale

 

«Come a tutti noto da tempo – ha dichiarato il Direttore generale dottor Stefano Dorbolò -,  ma in realtà mi vien da pensare che qualcuno l’abbia capito solo adesso, siamo in una fase transitoria che abbiamo messo in sicurezza sin da subito per garantire a tutti i dipendenti del comparto dell’Istituto un trattamento economico complessivo annuale pari a quello degli anni precedenti.

In una logica programmatoria questo accordo anticipa il prossimo futuro perché consentirà di poter avviare con immediatezza tutti gli altri progetti incentivanti non appena avremo la certezza dell’integrazione del finanziamento regionale, sulla cui assegnazione mai abbiamo dubitato stante le rassicurazioni ricevute dal Presidente e dall’Assessore regionale.

Nel prendere atto dello stato di agitazione e nella mancata firma di UIL e Nursind, non abbiamo cambiato né cambieremo la nostra posizione: gli incentivi sono un diritto dei lavoratori che abbiamo sempre assicurato con strumenti che rientrano nelle scelte e responsabilità della Direzione aziendale e non dei sindacati, nel rispetto delle indicazioni e vincoli regionali.

Abbiamo controdedotto in Prefettura tutti i tre punti di lamentata criticità rappresentati dalla UIL e Nursind. Per prima cosa è del tutto evidente che l’Istituto non ha titolo per dare “certezza” sullo stanziamento, come richiesto da parte sindacale, poiché trattasi – ovviamente – di competenza dell’Amministrazione regionale. In secondo luogo che non risulta esserci nessuna “grave e attuale carenza di organico” e che il costante impegno di questa Direzione nell’acquisizione di personale è acclarato dall’incremento in questi anni della dotazione organica complessiva e, nello specifico, anche della dotazione organica del personale del comparto sanitario, poiché, dal 2018 a oggi, vi sono 20 unità in più nel ruolo sanitario, 22 infermieri in più e i tecnici di laboratorio sono quasi raddoppiati. Nel 2024 è previsto inoltre l’ingresso in servizio, già formalizzato, di ulteriori 15 unità del comparto rispetto al 2023. Rammento poi che le politiche sulle risorse del personale si fanno pianificando anche altri importanti aspetti. Ricordo ad esempio che abbiamo lavorato con l’obiettivo del ringiovanimento e della programmata sostituzione del personale se è vero che per gli over 50 siamo passati dal 56,23% nel 2015 al 38% nel 2023. Oppure ricordo le misure di conciliazione che abbiamo previsto come ad esempio la fruizione dello smart working per allineare le esigenze personali e professionali che nel 2023 è stata autorizzata al 16% del nostro personale.

È chiaro poi che in una realtà complessa come quella ospedaliera, ci sono state, ci sono e ci saranno sempre delle criticità in alcuni segmenti lavorativi a causa di temporanee assenze sopravvenute non programmabili del personale (malattia, maternità ecc.) che abbiamo sempre gestito con percorsi riorganizzativi e attraverso l’assunzione di tempi determinati, percorsi peraltro non semplici considerato l’impatto che hanno le assenze in equipe limitate tipiche di un ospedale di ridotte dimensioni e con criticità logistiche come il nostro. Non posso poi non evidenziare la contraddizione insita nei ragionamenti dei due sindacati: se seguiamo la loro richiesta di remunerare le prestazioni aggiuntive con i risparmi delle assunzioni previste, che noi vogliamo portare a termine come richiesto dagli stessi sindacati, con quale voce di finanziamento pensano di remunerare i richiami in servizio del personale?

In terzo luogo è superfluo che le sigle in questione ci chiedano disponibilità ad adottare gli opportuni strumenti incentivanti, semplicemente perché li abbiamo già da tempo previsti e programmati.

Rassicuro tutto il personale dell’Istituto che questa Direzione continuerà, come ha sempre fatto, a riconoscere gli apporti individuali valorizzando anche economicamente il capitale intellettuale e professionale con senso di responsabilità. Anche agli iscritti UIL e Nursind nonostante i loro rappresentanti non abbiano firmato l’Accordo».

 

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