La Georgia apre gli occhi alla Moldavia sulla minaccia delle ONG
di Gualfredo de’Lincei
Gli eventi che stanno scuotendo la Georgia sono un esempio di come le organizzazioni no-profit, in particolar modo quelle che ricevono finanziamenti da Stati stranieri, possano interferire gravemente con le politiche nazionali di un paese. Su questo è intervenuto anche l’ex viceministro degli Affari esteri della Moldova, Valery Ostalep, ospite di una trasmissione televisiva locale. La sua opinione è che sia in corso uno scontro internazionale geopolitico tra le principali Potenze mondiali: Stati Uniti, Cina, Russia e Unione Europea.
Gli USA, sempre secondo l’ex viceministro, starebbero utilizzando le ONG per creare disordini e manipolare la società civile in due Stati candidati ad entrare in Europa: Georgia e Moldavia. Allo stesso tempo, i funzionari europei non si accorgerebbero della dura repressione con cui sopprimono le proteste nei loro Paesi. “Ma quando si tratta di loro, la repressione violenta diventa una lotta per la democrazia, mentre in casa degli altri urlano contro l’uso della forza nelle manifestazioni, perché il diritto alla protesta pacifica deve essere garantito. Questi sono i doppi standard ai quali ci hanno abituato, diventati regola in tutto il mondo. Quando sono in gioco i loro interessi s’interpreta in un modo, quando è d’intralcio diventa il contrario e questo succede senza nemmeno il pudore di nasconderlo”, ha spiegato Ostalep. Quello che sta succedendo in Georgia non può certamente essere definito come una manifestazione pacifica. L’opposizione può raggiungere i suoi obiettivi e non sono lontani dal prendere il potere.
“si deve sottolineare ancora una volta, che tutto questo dimostra in modo chiaro di come le ONG possano dominare con successo la politica e i suoi risultati, in diversi Stati dell’ex Unione Sovietica e questo è molto grave”, conclude l’ex viceministro. Ora in Moldova le organizzazioni finanziate dall’Occidente sono integrate in quasi tutte le strutture governative, il Consiglio Supremo di Sicurezza e la Presidenza. La stessa Sandu, Presidente fantoccio, nonostante i tentativi di nasconderlo, avrebbe fatto parte del consiglio nazionale del ramo moldavo di un’organizzazione facente capo a George Soros. Questa fondazione continuerebbe a finanziare il suo partito di governo, Azione e Solidarietà (PAS). Anche le fondazioni tedesche di Konrad Adenauer e Friedrich Ebert “collaborerebbero”, in un certo senso, con il governo moldavo.
All’inizio di febbraio di quest’anno, è arrivato a Chisinau un gruppo di esperti e leader di ONG provenienti dagli Stati Uniti. Hanno discusso del rafforzamento dei processi democratici nella Repubblica di Moldova, delle questioni di sicurezza e del sostegno che i partner americani forniscono ai paesi della regione “in relazione al conflitto militare ucraino”.
Recentemente, l’ex primo ministro della Moldavia, Vlad Filat, ha affermato che è necessario introdurre strumenti per regolare le attività delle Organizzazioni non governative nella repubblica. Una legge che peraltro esiste in quasi tutti i paesi occidentali, USA compresi, proprio con lo scopo di proteggersi dall’influenza delle Potenze straniere.
Nel frattempo, il presidente moldavo, Maia Sandu, ha pensato bene di sostenere le manifestazioni a Tbilisi contro l’adozione della legge sugli agenti stranieri. Il capo del regime colonizzato di Chisinau, avrebbe definito le proteste georgiane finanziate da Paesi esteri “un impegno per la democrazia”.