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Pubblicato lo studio del Centro Studi Forme e riforme
Milano, 31 maggio 2024 — Il Centro Studi Forme&Riforme ha condotto un’analisi sul comportamento dei candidati, mettendo in luce aspetti che sfuggono alla maggior parte degli elettori e dei media.

L’indagine evidenzia comportamenti diffusi tra cui la pratica di candidarsi in più circoscrizioni, il mantenimento di doppie cariche, le incompatibilità con il ruolo di deputato europeo ed il perpetuarsi di incarichi elettivi per le stesse persone: tutte pratiche che minano la rappresentatività e l’efficacia del processo elettorale e che alimentano la disaffezione al voto.

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Il Centro Studi Forme&Riforme alla luce dell’indagine effettuata ha stilato delle pagelle e invita a non votare i candidati che si comportano nel modo patologico evidenziato: i partiti più compromessi sono Lega Salvini Premier, Fratelli d’Italia, Forza Italia – Noi moderati – PPE, Azione – Siamo Europei, Partito Democratico.

Di seguito una veloce sintesi degli elementi principali. Tutti i dettagli possono essere scaricati al link indicati.

1. Multi-candidature

L’ analisi rivela che 37 candidati su 785 (quasi il 5%) si presentano contemporaneamente in più circoscrizioni. Questa pratica, in netta crescita rispetto al passato, solleva dubbi riguardo alla proclamazione degli eletti, che non sono più scelti solo dai votanti perché di fatto vengono nominati in base alle scelte successive dei pluri-candidati. In questo modo è a repentaglio il principio costituzionale del voto libero, eguale, personale e segreto. Link: multi-candidature

2. **Doppie Cariche: **

Ci sono altri 157 candidati (il 20% del totale) che attualmente ricoprono una o più altre cariche pubbliche elettive o di nomina politica. Alcune potrebbero essere mantenute ma in generale è una pratica che svilisce l’impegno che ogni carica pubblica richiede.

Un politico che abbia chiesto il voto per una carica deve rispettare il mandato e portarlo a termine. Il doppio ruolo può portare a conflitti di interesse e ad una perdita di efficienza che rappresenta un pericolo e un costo per l’intera società. Link: Doppi incarichi

3. **Incompatibilità: **

85 candidati (il 21% del totale) occupano ruoli che sono incompatibili per legge con il seggio elettivo europeo. Queste incompatibilità compromettono la credibilità dei candidati e dimostrano la scarsa considerazione che una parte della classe politica ha nei confronti del corpo elettorale. Inoltre, di fatto negano la possibilità agli elettori che li voteranno di scegliere il loro rappresentante, buttando letteralmente nel cestino le loro preferenze. Link: Incarichi incompatibili

4. **Il professionismo in politica: **

L’analisi evidenzia come alcuni ruoli elettivi, una volta raggiunti, vengano difficilmente abbandonati. Questo comporta che alcuni parlamentari rimangono per l’intera vita, o gran parte di essa, all’interno delle istituzioni politiche, diventando “professionisti della politica”. La società italiana, assuefatta a queste pratiche, non ne coglie la pericolosità e l’assurdità. Il limite ai mandati è una necessaria riforma che deve essere introdotta per ogni carica elettiva, al fine di evitare scelte e decisioni, da parte dei politici, funzionali solo al mantenimento della poltrona. Link: professionisti della politica

Gli elettori meritano rappresentanti che siano credibili, competenti e impegnati a dedicare le loro energie ai ruoli per i quali si candidano. Le pratiche patologiche identificate nella nostra analisi suggeriscono invece mancanza di rispetto e di considerazione sia per le istituzioni che per gli elettori.

Per migliorare questa situazione Il Centro Studi Forme&Riforme propone un modello di politica che sviluppi “politicità sociale”. I partiti devono infatti diventare libere associazioni di cittadini con il compito di ascoltare i loro problemi e trovare soluzioni, produrre un programma elettorale, cercare i migliori candidati per rappresentarlo e poi partecipare alla campagna elettorale per farli eleggere; l’ultimo compito del partito è di monitorare il comportamento degli eletti e commentare liberamente nel bene e nel male il loro operato: questa attività è impossibile se gli eletti sono anche nel gruppo dirigente del partito. Solo con questa forma organizzativa un partito può assolvere alla sua funzione e può ricreare la tanto sbandierata partecipazione.

Nonostante l’importanza di questi problemi, la maggior parte dei cittadini, degli organi di stampa e dei media non presta sufficiente attenzione a questi comportamenti, che invece compromettono il corretto funzionamento della democrazia e il rapporto tra elettori ed eletti.

Per ulteriori informazioni, contattare:

Ing. Fabio Battagion telefono 335 579 151 2

Centro Studi Forme&Riforme
Ufficio Comunicazione

info@formeeriforme.it

www.formeeriforme.it

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