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MUSEO DELLE CIVILTÀ

presenta

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AVVIO PROGRAMMA DELL’ESTATE 2024

mostre, conversazioni, proiezioni, laboratori e visite guidate

per condividere le culture del mondo

 

 

martedì 18 giugno

ROMANIA-ITALIA. L’arte del ricamo e della ceramica, patrimonio dell’umanità

Mostra

 

mercoledì 19 giugno, dalle ore 15.00

ROMANIA-ITALIA. L’arte del ricamo e della ceramica, patrimonio dell’umanità

Convegno

 

martedì 25 giugno, ore 16.30

PUBLIC SPACES AND CULTURAL IDENTITIES

Incontro di approfondimento sul progetto Patrimonio Dissidente di Cosimo Veneziano.

 

mercoledì 26 giugno, ore 16.30

AFRICANA. VIAGGIO NELLA STORIA LETTERARIA DI UN CONTINENTE VOL. 2

Presentazione del libro con Igiaba Scego e Chiara Piaggio

 

giovedì 27 giugno, ore 17.30

COLLEZIONE IN TUMULTO

Conversazione fra Sherazade Mahassini e Adelita Husni Bey

 

venerdì 28, sabato 29, domenica 30 giugno

SETTIMANA DELLA CULTURA SOMALA

Incontri

 

sabato 29 giugno, ore 11.00

ric-AMIAMO (insieme)

Laboratorio di ricamo per famiglie

 

mercoledì 3 luglio

MAMMA PERDONAMI / MËMA MË FAL

Presentazione del film di Genny Petrotta

 

Museo delle Civiltà

Piazza Guglielmo Marconi 8

Piazza Guglielmo Marconi 14

Roma

 

Roma, 14 giugno 2024. Dalla valorizzazione delle arti e tradizioni popolari alle ricerche contemporanee di artiste e artisti internazionali, il Museo delle Civiltà dà avvio al suo programma estivo alla scoperta di arti e culture, opere e manufatti, tradizioni e sperimentazioni di tutto il mondo.

 

La mostra Romania-Italia. L’arte del ricamo e della ceramica, patrimonio dell’umanità – realizzata in collaborazione con la Presidenza della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati del Parlamento italiano e con l’Ambasciata di Romania nella Repubblica italiana, il Museo Nazionale del Villaggio “Dimitrie Gusti” di Bucarest e l’Accademia di Romania in Roma – aprirà al pubblico martedì 18 giugno, negli orari di apertura del Museo presso il Salone d’Onore del Palazzo delle Arti e Tradizioni Popolar,i dove resterà allestita fino al 14 luglio. Attivando un dialogo tra i patrimoni culturali dei due Paesi, la mostra permetterà di approfondire la storia secolare delle tradizioni popolari rumena e italiana. La mostra mette a confronto una selezione di abiti tradizionali rumeni con quelli provenienti da varie regioni italiane e conservati nelle Collazioni di Arti e Tradizioni Popolari formatesi a partire dalla Mostra di Etnografia Italiana del 1911. Insieme agli abiti vengono esposti anche manufatti in ceramica che documentano materiali e tecniche, motivi simbolici e decorativi di alcune storiche manifatture artigianali.

 

Il convegno Romania-Italia. L’arte del ricamo e della ceramica, patrimonio dell’umanità, in programma mercoledì 19 giugno dalle ore 15.00 è dedicato al dialogo italo-romeno sul restauro, la conservazione e la promozione dei costumi e delle ceramiche tradizionali dei due Paesi. Al convegno parteciperanno l’On. Federico Mollicone, Presidente della Commissione Cultura Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati del Parlamento italiano, Paulina Popoiu, Direttore Generale del Museo Nazionale del Villaggio “Dimitrie Gusti” di Bucarest, Leandro Ventura, Direttore dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale di Roma, Francesco Aquilanti, Funzionario coordinatore delle collezioni etnografiche italiane presso il Museo delle Civiltà di Roma, Georgiana Onoiu, responsabile del Dipartimento Tesoreria dei Beni Culturali, Registri Scientifici e Banche Dati presso il Museo Nazionale del Villaggio “Dimitrie Gusti” e Mihai Stan, responsabile di progetti culturali presso l’Ambasciata di Romania in Italia, introdotti e moderati da Andrea Viliani, Direttore del Museo delle Civiltà di Roma.

 

Sempre ad approfondimento della mostra la serie di laboratori ric-AMIAMO (insieme) che si terranno sabato 29 giugno, ore 11.00, e realizzati in collaborazione con il Museo Nazionale del Villaggio “Dimitrie Gusti” di Bucarest per far conoscere anche alle generazioni più giovani l’arte del ricamo in Romania e in Italia.

 

Martedì 25 giugno alle ore 17:00 proseguono presso il Museo delle Civiltà di Roma gli incontri di approfondimento sul progetto Patrimonio Dissidente dell’artista Cosimo Veneziano. Dopo aver indagato il tema della statuaria pubblica e della natura contraddittoria della memoria affidata a un monumento, la conversazione PUBLIC SPACES AND CULTURAL IDENTITIES – a cura di qwatz-contemporary art program – approfondisce il rapporto storico, simbolico e funzionale tra lo spazio pubblico e le persone che lo attraversano. Dopo un’introduzione dell’artista al progetto, Elisa Uccellatori e Sergio Fortini affronteranno l’evoluzione storica dello spazio pubblico, della sua progettazione e funzione in alcune società occidentali fino ad oggi, mentre Simon Martin entrerà nello specifico della storia di alcuni monumenti di epoca fascista, su cui si concentra la ricerca di Veneziano, sviluppando una riflessione sulla gestione della memoria storica dopo la Seconda Guerra Mondiale. Attraverso il racconto del progetto A Plant Program, Lydia Pribišová racconterà come le urgenze connesse al cambiamento climatico abbiano generato una progettualità trasversale tra cittadini e artisti, amministratori ed esperti di verde urbano, e Christian Skovbjerg Jensen, direttore del Museo di Arte Contemporanea di Roskilde, in Danimarca, analizzerà infine il rapporto tra spazio pubblico e museo prendendo come esempio il museo che dirige, fondato a partire dall’esigenza di un gruppo di cittadini di poter usufruire di una piattaforma sperimentale dedicata all’arte. Patrimonio Dissidente è un progetto di Fondazione Connecting Cultures, in collaborazione con qwatz-contemporary art platform e sostenuto dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea, Strategia Fotografia.

 

Igiaba Scego torna al Museo delle Civiltà mercoledì 26 giugno, alle ore 16.30, con il ciclo di incontri (Ri)scrivere il passato tra memorie coloniali e forme di resistenza, che ha curato con le Funzionarie Rosa Anna Di Lella e Gaia Delpino, in cui il pubblico potrà confrontarsi con autrici e autori che hanno scritto di Africa, di colonialismo e delle sue memorie contemporanee. L’ultimo appuntamento è con Africana. Viaggio nella storia letteraria di un continente vol. 2 (Feltrinelli, Milano 2024), antologia di testi concepita da Scego con Chiara Piaggio che sarà presentata, insieme alle autrici, anche da Federica d’Alessio, giornalista della rivista “Micromega”, e Giorgio de Marchis, Direttore Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Straniere dell’Università di Roma Tre.

 

Giovedì 27 giugno alle ore 17.30, sulle terrazze del Palazzo delle Scienze, si terrà la conversazione La Collezione in tumulto III – Infrastruttura che avrà come protagoniste l’architetta, ricercatrice e docente Sheherazade Mahassini, l’artista Adelita Husni Bey e la storica dell’arte Giulia Beatrice, che intervengono sul rapporto tra ideologia e infrastrutture nel contesto coloniale italiano, ospitate dai moduli dell’installazione di DAAR-Sandi Hilal e Alessandro Petti. Sarà l’occasione per raccontare il progetto del laboratorio permanente di Husni Bey che il Museo ospita dal 2022, fornendo un’anticipazione sulle attività connesse che si svolgeranno a settembre 2024, come parte del programma If Body 2024 della piattaforma curatoriale Locales. Concepito come un’analisi progressiva e compartecipata delle collezioni dell’ex Museo Coloniale di Roma – oggetto di ricerca da parte del Museo, che ne ha riallestito e ricontestualizzato alcune testimonianze nel progetto Museo delle Opacità – La Collezione in Tumulto ha permesso l’attivazione di momenti di apprendimento collettivo e un percorso di ragionamento condiviso in cui, utilizzando metodi pedagogici cooperativi e non competitivi e snodandosi nelle sale e nei depositi museali, ma anche nei luoghi più significativi del quartiere dell’EUR, è stato possibile riflettere criticamente sulle molteplici storie e prospettive dell’istituzione, comprendendo anche i suoi non detti. Il terzo e ultimo laboratorio de La Collezione in Tumulto porterà infatti alla produzione della videoinstallazione Adaptability (Like a Flood) che rifletterà sulle cosiddette “infrastrutture vulnerabili” e i rapporti tra capitalismo e morti di massa ai tempi della crisi climatica, parlando di adattabilità umana e mettendo in luce i collegamenti con le infrastrutture costruite durante il dominio coloniale ed espanse durante l’epoca contemporanea. La videoinstallazione si propone di essere l’esito di questo percorso triennale che ha visto Husni Bey lavorare insieme a curatrici e curatori del Museo, con la curatela di Locales, e che sarà presentato nel 2025 anche alla prossima Biennale di Sharjah, co-produttrice, insieme al Museo, di questo evento, al termine del quale il pubblico potrà partecipare a un rinfresco, a cura di HummusTown. Per partecipare all’evento occorre registrarsi mandando un’email all’indirizzo mu-civ.info@cultura.gov.it

 

Dal 28 al 30 giugno 2024, il Museo delle Civiltà ospita la terza edizione della SETTIMANA DELLA CULTURA SOMALA, iniziativa che si intreccia con la volontà del museo di ripensare le collezioni anche attraverso il coinvolgimento diretto delle comunità di riferimento. Connessa all’anniversario dell’Indipendenza della Somalia (1° luglio 1960), la manifestazione è realizzata in collaborazione con l’associazione culturale somala in Italia Somaliley Toosa Italia: tre giorni di iniziative culturali per diffondere e valorizzare la cultura somala in Italia. Incontri con scrittrici e scrittori, ricercatrici e ricercatori, artiste e artiste, attiviste e attivisti per parlare di Somalia, della sua diaspora e delle sue tradizioni culturali, tra presentazioni di libri, visite alle collezioni, narrazioni, danze, sfilate e buraanbur. L’evento sarà il primo di una serie di incontri e confronti con le e i rappresentanti di Somaliley Toosa Italia per avviare un lavoro di ricerca congiunto sulle collezioni somale del Museo.

 

Mercoledì 3 luglio alle ore 17.30 si terrà la proiezione di MAMMA PERDONAMI / MËMA MË FAL di Genny Petrotta, esito del progetto omonimo prodotto da Fondazione Studio Rizoma di Palermo in coproduzione con Autostrada Biennale Prizren e in collaborazione con Museo delle Civiltà Roma, Museo Civico di Castelbuono, Genía Lab Art di Palermo e Postane, Istanbul, Inland, Madrid e European Alternatives, Parigi. L’opera è un’ode poetica a uno spettacolo teatrale perduto che racconta la storia della Repubblica Popolare Contadina di Piana degli Albanesi, in risonanza con il racconto della cultura contadina italiana che è il fondamento anche delle Collezioni di Arti e Tradizioni Popolari del Museo. Petrotta mobilita l’identità culturale della città dove è nata, fondata più di 500 anni fa da una comunità arbëreshë che ha conservato fino ad oggi la sua lingua e alcune antiche tradizioni, riportando alla memoria anche la rivolta contro la cattiva gestione dei raccolti agricoli che portò, nel 1944, alla proclamazione della Repubblica Popolare Contadina ed esplorando così le tracce di un periodo di ribellione e speranza che ha segnato la sua comunità d’origine. La proiezione sarà seguita da un incontro con l’artista e la curatrice e fondatrice della Fondazione Studio Rizoma Eva-Maria Bertschy, moderato da Matteo Lucchetti, curatore per le arti contemporanee del Museo. Il progetto è sostenuto dalla Direzione Generale per la Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura nell’ambito del programma Italian Council (XII edizione, 2023), che mira a promuovere l’arte contemporanea italiana nel mondo e a cui il Museo delle Civiltà aderisce.

 

Museo delle Civiltà

mu-civ.comunicazione@cultura.gov.it

 

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