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Desiderio e avvenire, Desiderio nostalgico e Desiderio incolmabile

le prossime tre dissertazioni di

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Francesca Nodari, Catherine Chalier e Maurizio Bettini

al

FESTIVAL FILOSOFI LUNGO L’OGLIO

 

In esposizione le opere degli artisti dell’Accademia Santa Giulia candidati al contest artistico Desiderare – 2024
 

Sarà Francesca Nodari, filosofa levinasiana e allieva di Bernard Casper e Direttore Scientifico del Festival giunto alla sua diciannovesima edizione, ad aprire la quarta settimana della maratona del pensiero. Lunedì 24 giugno alle ore 21:00 nella suggestiva cornice del Castello Gonzaga di Ostiano, nel cremonese, comune che già agli albori del Festival ne fece parte, Francesca Nodari interverrà su Desiderio e avvenire: «sottolineando la differenza tra l’essenza del concetto ed il suo bisogno». Nel suo intervento, si chiariranno due concetti: «da un lato, il godimento del soggetto in una condizione di piacere egoista e solitario; dall’altro, il desiderio che guida l’evoluzione dell’io, riconoscendo l’amore non come fusione ma come dualità, il mistero dell’altro. L’io deve iniziare qualcosa con se stesso, trovando nel desiderio una continua fame insaziabile, poiché l’altro sfugge sempre alla sua presa. Il desiderio è un impulso temporale che evidenzia l’asimmetria tra l’io e l’altro, portando l’io a prendersi la responsabilità per gli altri fino alla morte. Il desiderio ha una doppia significazione: un rimpianto e un movimento verso un futuro inafferrabile, mentre la carezza è la speranza concreta nel presente e l’attesa di un avvenire puro».

 

Nel corso della serata saranno anche esposte le opere del Contest Accademia Santa Giulia, frutto della collaborazione tra la Fondazione Filosofi lungo l’Oglio e l’Accademia S. Giulia di Brescia, che unisce filosofia e arte per stimolare la creatività dei giovani artisti e premiare l’opera che meglio interpreta il tema del Festival.

 

L’intervento successivo, in programma martedì 25 giugno, sempre alle ore 21:00 nella splendida corte del Castello Guaineri di Roncadelle, vedrà invece Catherine Chalier – tra le massime filosofe europee e allieva di Emmanuel Levinas – dibattere sul Desiderio nostalgico: «per esplorare la complessità di un sentimento che non si limita a guardare al passato con rimpianto». Il desiderio nostalgico, secondo la filosofa, non è solamente rivolto verso un passato che cercherebbe vanamente di ritrovare; piuttosto, esso prende in considerazione la sofferenza del presente, ma rimane alla ricerca del poco di bene che ciascuno porta in se stesso, e a partire dal quale potrebbero germogliare le primizie di una riparazione del mondo. Questa visione del desiderio implica una speranza attiva, una ricerca costante di un bene intrinseco che, se coltivato, può contribuire a trasformare il mondo. Nel contesto della sua riflessione, Chalier invita a considerare il desiderio nostalgico come un’energia positiva che, anziché immobilizzare, spinge verso la crescita e la trasformazione: un desiderio che riconosce le ferite del presente ma che non si lascia sopraffare da esse, cercando invece di trovare e coltivare quei semi di bene che possono portare a una rinascita.
«Un’opportunità di riscoperta e rigenerazione che deve richiamare le persone verso le proprie responsabilità nei confronti degli altri, una forza che, pur consapevole del dolore e delle perdite, si rivolge con speranza e determinazione alla costruzione di un mondo migliore».

 

All’antropologo Maurizio Bettini toccherà invece mercoledi 26 giugno alle ore 21:00 in Piazza Garibaldi a Orzinuovi intervenire, proponendo una lectio dal titolo: Póthos. Desiderio incolmabile e creazione di immagini.  Per lo studioso, sottile classicista, sono numerosi i miti e i racconti dell’antichità che evidenziano il legame intrinseco tra il desiderio incolmabile – póthos per i Greci e desiderium per i Romani – e la creazione artistica di immagini. Questi racconti suggeriscono che la primissima immagine creata da un artista, insieme all’intera pratica della scultura e della pittura, rappresenta una risposta culturale alla profonda nostalgia causata dall’assenza di un essere amato. In altre parole, per Bettini, l’arte nasce come tentativo di colmare il vuoto lasciato dall’oggetto del desiderio, trasformando l’assenza in una presenza visibile e tangibile attraverso l’immaginazione e l’abilità creativa.

 

Gli incontri menzionati sono ad ingresso gratuito, senza necessità di prenotazione.

Maggiori informazioni sul programma e calendario della Kermesse al sito www.filosofilungologlio.it
 

FRANCESCA NODARI

 

Filosofa levinasiana, allieva del grande pensatore tedesco Bernhard Casper, si è laureata in Filosofia all’Università degli Studi di Parma e specializzata in Filosofia e linguaggi della modernità nell’Ateneo di Trento. Ha conseguito, sotto la guida del Prof. Bernhard Casper (Università di Freiburg i. B.), il Dottorato di ricerca in Filosofia presso l’Università degli Studi di Trieste e collaborato con la facoltà di Filosofia dell’Università Milano-Bicocca. Nel 2014 ha conseguito l’abilitazione nazionale di seconda fascia nel settore di Filosofia morale. Si occupa, collocandosi nel solco tracciato dal suo Maestro – il cui pensiero si impernia su due linee metodiche costanti: quella fenomenologico-ermeneutica (Heidegger) e quella del nuovo pensiero (Rosenzweig) – di questioni che ruotano attorno allo statuto della soggettività e dell’alterità cercando di farne emergere, grazie agli stimoli legati in particolare al pensiero di Levinas, la dimensione incarnata, temporale e finita. È Presidente della Fondazione Filosofi lungo l’Oglio e Direttore scientifico dell’omonimo Festival. Ha ideato e curato la rassegna: Fare memoria. Sua è l’intuizione di dare vita, in partnership con Gariwo e in collaborazione con i rispettivi Comuni, ai Giardini dei Giusti di Brescia (2013), di Orzinuovi (2015), di Barbariga (2019) e di Lograto (2022). Tra i suoi libri: Il male radicale tra Kant e Levinas, Giuntina 2008; Il pensiero incarnato in Emmanuel Levinas, Morcelliana 2011; Il bisogno dell’Altro e la fecondità del Maestro. Una questione morale, Giuntina 2013; Storia di Dolores. Lettera al padre che non ho mai avuto, Mimesis 2016; Temporalità e umanità. La diacronia in Emmanuel Levinas, Giuntina 2017; Donne e Shoah (con A. Foa), Mimesis 2021; Le Vittorie: tra agricoltura e filosofia, (con P. Zanoni), Mimesis 2023. Sua è la nuova edizione critica a Il Tempo e l’Altro di Emmanuel Levinas con un’accurata postfazione: Dalla solitudine all’istante, Mimesis 2022. Inoltre, ha contribuito alla stesura della sceneggiatura, con C. Uberti e F. R. Massaro, del film: Bocche inutili (2022). Tra gli altri, sua è la cura e la postfazione di: M. Augé, Condividere la condizione umana. Un vademecum per il nostro presente, Mimesis 2019. Tra gli ultimi lavori ricordiamo: la cura e la postfazione di S. Natoli, Perseveranza. Laboratorio proprio della speranza, postfazione L’apparente inattualità della perseveranza, Mimesis 2024; di C. Chalier, Partire, Rinnovare, Sperare, postfazione Per un’audacia diacronica, Mimesis 2024; di J.-L. Nancy, Pane nostro quotidiano, postfazione Pane, boccalità, oralità, Mimesis 2024. Dirige, presso Mimesis, le collane «Chicchidoro» e «Tempo della memoria». Collabora con numerose riviste e La Domenica de «Il Sole 24 Ore». È tra le vincitrici del «Premio Donne Leader 2012», conferitole dall’Associazione internazionale EWMD e, nel 2015, del «Premio Donne che ce l’hanno fatta». Nel 2019, è stata insignita dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine Al Merito della Repubblica Italiana. Recentemente, è stata nominata tra le 100 Esperte della sezione di Filosofia del progetto «100 donne contro gli stereotipi».
 

CATHERINE CHALIER

 

Filosofa di grande acume, Catherine Chalier è allieva e interprete originale del pensiero di Emmanuel Levinas, di cui ha curato con Rodolphe Calin i due preziosi volumi delle opere inedite per GRASSET/IMEC. È professoressa di Filosofia presso l’Università di Paris X-Nanterre. Autrice di una sterminata bibliografia, ha pubblicato diverse opere che esplorano i legami tra filosofia e tradizione ebraica, tra le quali: Sagesse des sens. Le regard et l’écoute dans la tradition hébraïque, Albin Michel 1995, L’inspiration du philosophe. “L’amour de la sagesse” et sa source prophétique, Albin Michel 1996, De l’intranquillité de l’âme, Payot 1999. Tra le opere pubblicate per Giuntina ricordiamo: Le matriarche. Sara, Rebecca, Rachele e Lea (2002), Angeli e uomini (2009), Le lettere della creazione. L’alfabeto ebraico (2011), Kalonymous Shapiro. Rabbino nel ghetto di Varsavia (2014), Il desiderio di conversione (2015), Leggere la Torà (2017), L’amore nell’ebraismo (2021). Tra le altre produzioni in lingua italiana ci pregiamo di segnalare: Le figure del femminile in Levinas, Morcelliana 2020; Trattato delle lacrime. Fragilità di Dio, fragilità dell’anima, Queriniana 2004; Come un chiarore furtivo. Nascere, morire, Queriniana 2024; Partire, Rinnovare, Sperare, tr. it., cura e postfazione di F. Nodari, Mimesis 2024.
 

Classicista e scrittore, Maurizio Bettini è professore ordinario di Filologia Classica all’Università di Siena, dove ha fondato, con altri studiosi, il Centro interdipartimentale di studi “Antropologia del mondo antico”, di cui è direttore. Ha insegnato presso il Collège de France e dal 1992 tiene regolarmente seminari presso l’Università della California, e come Directeur d’études invité presso l’École de Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi. La sua ricerca è incentrata sullo studio del mondo greco e latino facendo propria una prospettiva interdisciplinare, aperta alle acquisizioni della storia e dell’antropologia. Tra i suoi principali interessi di ricerca: l’analisi del mito, della società, delle arti e della religione degli antichi. Presso l’editore Einaudi cura la serie «Mythologica», mentre per l’editore il Mulino è responsabile della collana «Antropologia del Mondo Antico». Collabora alle pagine culturali de «la Repubblica». È autore di romanzi, tra cui Le coccinelle di Redún, Einaudi 2004, vincitore del «Premio Mondello», e saggi: Antropologia e cultura romana. Parentela, tempo, immagini dell’anima, Carocci 1986; C’era una volta il mito, Sellerio Editore 2007; Il ritratto dell’amante, Einaudi 2008; Nascere. Storie di donne, donnole, madri ed eroi, Einaudi 2008; Voci. Antropologia sonora del mondo antico, Einaudi 2008; Alle porte dei sogni, Sellerio Editore 2009; Contro le radici. Tradizione, identità, memoria, il Mulino 2012; Vertere. Un’antropologia della traduzione nella cultura antica, Einaudi 2012, con cui vince il «Premio Mondello Critica 2013»; Con l’obbligo di Sanremo, Einaudi 2013; Elogio del politeismo, il Mulino 2014; Con i Romani. Un’antropologia della cultura antica (con W.M. Short), il Mulino 2014. Tra le sue pubblicazioni più recenti ricordiamo: Il mito di Arianna (con S. Romani) Einaudi 2015; Dèi e uomini nella città. Antropologia, religione e cultura nella Roma antica, Carocci 2015; Il grande racconto dei miti classici, ediz. illustrata, il Mulino 2015; A che servono i Greci e i Romani? Einaudi 2017; Viaggio nella terra dei sogni, il Mulino 2017; Il presepio. Antropologia e storia della cultura e Il mito, Einaudi 2018; Nascere. Storie di donne, donnole, madri ed eroi, Einaudi 2018; Homo sum. Essere «umani» nel mondo antico, Einaudi 2019; Ridere degli dèi, ridere con gli dèi. L’umorismo teologico (con M. Raveri e F. Remotti) il Mulino 2020; Hai sbagliato foresta. Il furore dell’identità, il Mulino 2020; Il sapere mitico. Un’antropologia del mondo antico, Einaudi 2021; Narrare humanum est. La vita come intreccio di storie e immaginazioni (con S. Bartezzaghi e L. Bolzoni), UTET 2023; Chi ha paura dei Greci e dei Romani? Dialogo e «cancel culture», Einaudi 2023. La sua ultima fatica: L’antropologia del mondo antico, il Mulino 2024.
 

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