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Il Piano Nazionale della Genomica (PNG) afferma che sono tre i gruppi di patologie che possono beneficiare della genomica: le malattie rare, l’oncologia – inclusi i  tumori rari – e le malattie complesse. Il legame tra scienze omiche e malattie rare è particolarmente evidente, visto che almeno l’80% di queste ha un’origine genetica.

È un legame che parte dalla diagnosi che sia prenatale, neonatale o che sopraggiunga più tardi, dopo anni di ricerche – e che si snoda lungo tutto il percorso di cura fino ad arrivare allo sviluppo di terapie. Ma il binomio malattie rare – scienze omiche tocca anche la prevenzione, sia in termini di counseling genetico preconcezionale che di ricerca del portatore.

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Su questi aspetti, sulle relative implicazioni etiche, e sul ruolo sempre più centrale che la figura del genetista riveste in tutto il percorso di prevenzione, diagnosi e cura delle patologie rare, si soffermeranno i relatori del convegno online “Prevenzione e diagnosi ai tempi della genomica. Il nuovo ruolo del genetista nelle malattie rare e genetiche” organizzato da OMaR – Osservatorio Malattie Rare con il patrocinio di SIGU – Società Italiana di Genetica Umana nell’ambito del protocollo di intesa tra le due realtà.

 

L’evento è organizzato con il contributo non condizionante di Illumina, Omzey e Revvity.

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