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FOTO Cesare Tallone, Ritratto di Lina Cavalieri, 1905 circa, Olio su tela, Milano, Archivio Galleria Campari
 

DONNA, MUSA, ARTISTA

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Ritratti di Cesare Tallone tra Otto e Novecento

 

a cura di Raffaele Campion, Silvia Capponi, Elena Lissoni e Barbara Maria Savy

 

14 settembre 2024 – 12 gennaio 2025

 

Museo Villa Bassi Rathgeb

Via Appia Monterosso, 52 – Abano Terme (PD)

 

Prodotto e promossa da Comune di Abano Terme – Museo Villa Bassi Rathgeb

In collaborazione con CoopCulture

Con il patrocinio del Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università

degli Studi di Padova

Abano Terme, 28 giugno 2024. Direttore all’Accademia Carrara di Bergamo e professore di pittura a quella di Brera, Cesare Tallone (1853 – 1919) artista di grande successo, ritrattista della Regina Margherita e fondatore di una delle prime scuole di pittura femminili, è il protagonista della mostra DONNA, MUSA, ARTISTA. Ritratti di Cesare Tallone tra Otto e Novecento, a cura di Raffaele Campion, Silvia Capponi, Elena Lissoni e Barbara Maria Savy, ospitata nelle sale di Villa Bassi Rathgeb ad Abano Terme (PD) dal 14 settembre 2024 al 12 gennaio 2025.

 

La mostra – la prima interamente prodotta, organizzata e promossa dal Comune di Abano Terme, attraverso il Museo Villa Bassi Rathgeb – nasce da un lavoro di studio e di approfondimento sulla collezione permanente del Museo e in particolare sul nucleo di opere di Cesare Tallone, dando particolare rilievo alla produzione ritrattistica femminile dell’artista, che racconta il ruolo delle donne nella società italiana tra fine Ottocento e inizio Novecento.

 

DONNA, MUSA, ARTISTA presenta alcuni dei ritratti della famiglia Tallone, tra cui quello della moglie dell’artista, la poetessa Eleonora Tango, e dei figli Guido e Irene, raffigurati dal vero nelle vesti di pastorelli, ciociare, massaie, e talvolta in immagini dal sapore intimo e sognante.

 

L’indagine condotta dal team curatoriale sulle immagini di famiglia dell’artista, tra dipinti di genere, ritratti e fotografie, ha reso possibile avviare anche una riflessione sulla rappresentazione e autorappresentazione delle donne nella società italiana tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento.

 

In questo contesto, libero e aperto, prendono vita alcuni ritratti femminili dell’artista che restituiscono un caleidoscopio di immagini emblematiche di una società in trasformazione, dal Doppio ritratto femminile (1887) a quello dell’attrice Lina Cavalieri (1905 circa), icona di stile che campeggia anche nel manifesto Campari presente in mostra insieme ad altri della Collezione Salce di Treviso, fino allo “scandaloso” Nudo femminile (1913 circa).

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