Alla Bicocca un flashmob sull’incontro e il dialogo inaugura la 40ª edizione di Egos Colloquium
L’installazione urbana lancerà l’evento che porterà per la prima volta a Milano oltre 3mila studiosi da più di 100 Paesi per parlare delle sfide del futuro del lavoro
Mille grandi cartelloni che, insieme, formano due volti che si guardano in un contrasto di bianco e nero: è il Flash Mob dedicato all’incontro e al dialogo che aprirà la 40ª edizione di Egos Colloquium. L’evento, che vedrà confrontarsi oltre 3000 studiosi provenienti da oltre 100 Paesi sui grandi cambiamenti della società e del mondo lavoro, arriverà per la prima volta a Milano dal 4 al 6 luglio, all’Università degli studi di Milano – Bicocca.
Il Flash Mob. Appuntamento a Milano il 3 luglio ore 18,30 (piazza dell’Ateneo Nuovo) per l’installazione urbana che sarà ospitata nella piazza principale dell’ateneo e vedrà il coinvolgimento di circa 1000 partecipanti che, con il proprio cartellone alla mano comporranno due “profili parlanti”, uno speculare all’altro, creando un’unica grande icona simbolo dell’evento. È, infatti, proprio sul dialogo, sull’incontro e sullo scambio di punti di vista che si concentrerà “Crossroads for Organizations: Time, Space and People”, la conferenza annuale promossa da Egos – European Group for Organisational Studies – l’associazione accademica di studi organizzativi, il campo di studi accademico multidisciplinare che si concentra su come le organizzazioni – dall’azienda, alla pubblica amministrazione, ai partiti politici – funzionano, sono gestite ed evolvono. Scopo dell’evento: promuovere una riflessione critica sulle idee e sugli approcci più recenti per confrontarsi sui risultati delle ultime ricerche sulle sfide del futuro.
I temi della conferenza. La presentazione di oltre 1000 risultati di ricerca in 3 giorni animerà il dibattito dell’EGOS Colloquium 2024. Tra questi, l’indagine su disuguaglianze, privilegi ed emarginazione nelle organizzazioni; focus sulla tecnologia e investimenti sostenibili, ma anche sulla crisi ambientale che stiamo vivendo. Ci sarà poi una discussione sulle Medical Humanities (quel campo accademico in cui le scienze umane e sociali cercano di integrare gli sforzi degli scienziati e dei medici per fornire assistenza sanitaria e sociale) e sulle nuove forme di organizzazione al di là delle gerarchie.