Medicina rigenerativa per fini estetici e non solo: l’esperienza del prof. Tsepkolenko di Kiev che cura le ferite di guerra
La testimonianza del medico ucraino al congresso FIME – Federazione italiana medici estetici, che si terrà a Napoli dal 13 al 15 settembre 2024
La moderna chirurgia plastica è spesso considerata “figlia” della Grande Guerra, poiché le ferite riportate dai soldati hanno stimolato lo sviluppo delle tecniche ricostruttive. Nel corso degli anni, l’estetica ha assunto un ruolo sempre più rilevante, sia per correggere malformazioni e traumi, sia per affrontare quelle che i pazienti percepiscono come imperfezioni o per rallentare i segni dell’invecchiamento. Oggi, per un medico che si occupa di chirurgia e medicina estetica è raro confrontarsi con ferite di guerra: per questo è particolarmente interessante la partecipazione del prof. Vladimir Tsepkolenko di Kiev, presidente della Ukrainian Society of Aesthetic Medicine, al XI Congresso FIME – Federazione Italiana Medici Estetici che si terrà dal 13 al 15 settembre 2024 a Napoli.
“La medicina rigenerativa è uno degli aspetti più innovativi e promettenti della medicina estetica e non solo. Si tratta di una terapia cellulare autologa che permette di trattare e rigenerare i tessuti in modo sicuro, ottimizzando i processi di guarigione biologica del corpo – afferma il prof. Raffaele Rauso, presidente del Congresso FIME -. Durante il congresso, avremo l’onore di ospitare il prof. Tsepkolenko che condividerà la sua vasta esperienza e i successi ottenuti, fornendo un importante contributo alla comunità medica.”
Intanto, ecco tre cose da sapere sulla medicina rigenerativa.
– Procedura di trattamento. Il trattamento prevede il prelievo di grasso dal proprio corpo, una procedura semplice effettuata con anestetico locale. Questo grasso viene poi trattato in ambiente asettico e re-iniettato nella zona da trattare. “Il beneficio è principalmente rigenerativo, poiché parte del materiale iniettato si riassorbe. Tuttavia, si innesca un meccanismo riparatore nei tessuti, ideale per il trattamento di retrazione cicatriziale, sia dopo ferite o traumi, sia post-operatorio, come nelle cicatrici mammarie dopo mastectomia,” spiega il prof. Rauso.
– Ampie applicazioni terapeutiche. La medicina rigenerativa trova numerose applicazioni. È possibile ricostruire tessuti danneggiati attraverso micro-innesti di grasso arricchiti di cellule staminali, trattare calvizie e alopecia androgenetica, artriti e sfiammare cartilagini. In ambito estetico, si utilizzano diverse metodiche per ottenere un effetto di ringiovanimento della cute. I trattamenti più comuni includono il PRP (plasma ricco di piastrine), un altro argomento che sarà affrontato durante il congresso FIME: il Dott. Maurizio Berlanda effettuerà un live treatment e poi parlerà dei requisiti indispensabili, in Italia, per effettuare in sicurezza questo trattamento” spiega il presidente Rauso.
– Risultati naturali senza effetto riempitivo. Quando la medicina rigenerativa viene impiegata per scopi esclusivamente estetici, queste procedure evitano effetti artefatti come per gli eccessi di filler che spesso più che ringiovanire distorcono la normale fisionomia del volto e del corpo. “Si tratta di un approccio sicuramente più soft ma con grandi vantaggi che si sviluppano nel tempo attivando dei meccanismi riparativi nel nostro organismo che come “effetto secondario” conferiscono anche un beneficio estetico” aggiunge il prof. Rauso.
Il congresso FIME rappresenta un’occasione imperdibile per approfondire le metodologie e scoprire le ultime innovazioni nel campo della medicina rigenerativa. Per l’evento é stato richiesto il Patrocinio del Ministero della Salute, della regione Campania e del comune di Napoli, il programma completo è disponibile sul sito www.federazionemediciestetici.it