Genesis Scottish Open a Robert McIntyre, 15° Manassero
Lo scozzese, con un birdie sull’ultima buca, ha riportato in patria il titolo dell’Open nazionale che mancava dal 1999. Al secondo posto Adam Scott, al 46° Francesco Molinari
Robert McIntyre ha vinto con 262 (67 65 63 67, -18) colpi, dopo un finale che ha riservato grandi emozioni, il Genesis Scottish Open, un’ottima credenziale da presentare al The 152nd Open, il quarto Major stagionale che si svolgerà la prossima settimana al Royal Troon GC in Scozia (18-21 luglio).
Sul percorso del The Renaissance Club (par 70), a North Berwick in Scozia, nella seconda gara delle Rolex Series del DP World Tour, organizzata in collaborazione con il PGA Tour, lo scozzese ha superato di misura l’australiano Adam Scott, secondo con 263 (-17).
Ancora una volta ha offerto una buona prestazione Matteo Manassero, 15° con 268 (67 63 68 70, -12), non inficiata da due bogey nelle ultime tre buche che lo hanno escluso dalla top ten, mentre Francesco Molinari, 46° con 273 (66 69 72 66, -7), ha recuperato 15 posizioni con un 66 (-4).
Il successo di McIntyre è arrivato forse con un pizzico di fortuna, ma assolutamente meritato. L’episodio chiave alla buca 16, quando ha mandato una palla nel rough molto difficile da gestire. Al momento di giocare si è accorto che una tubatura gli impediva un colpo corretto. Ha potuto così droppare senza penalità e, da una posizione migliore, ha posto la palla quasi in bandiera per l’eagle con cui ha agganciato Scott, che poco prima sembrava destinato a vincere. Poi ha completato la rimonta con un birdie alla 18 (67, -3, un eagle, tre birdie, due bogey).
Il vincitore, 27enne di Oban, un successo sul PGA Tour (RBC Canadian Open a giugno) e due sul DP World Tour, compreso l’Open d’Italia (2022), ora ha ottenuto una vittoria, la prima nelle Rolex Series, che gli vale per entrambi i circuiti. Tra i protagonisti del Team Europe, dominatore nella Ryder Cup 2023 a Roma, ha riportato in patria il titolo dell’Open nazionale che mancava dal 1999 (Colin Montgomerie).
Al terzo posto con 265 (-15) Romain Langasque, arrivato in club house con un paio d’ore d’anticipo dopo un 64 (-6) e 16 posizioni recuperate, al quarto con 266 (-14) Rory McIlroy, numero due mondiale e campione uscente, Sahith Theegala, Collin Morikawa, Sungjae Im, Ludvig Aberg, leader dopo tre turni e crollato nel quarto, e Aaron Rai. Quest’ultimo, past winner nel 2020, Alex Noren, a segno nel 2016, e Richard Mansell, entrambi decimi con 267 (-13), hanno conquistato i tre posti in palio per il The 152nd Open, riservati ai migliori in graduatoria non altrimenti esenti. Quanto a Mansell ha segnato lo score più basso di giornata con un 61 (-9, dieci birdie, un bogey), record del campo.
Manassero ha messo insieme per il 70 (par) due birdie e i due due bogey di cui si è detto, e Molinari è stato piuttosto alterno con con un eagle, sei birdie, quattro bogey. E’ uscito al taglio Guido Migliozzi, 75° con 138 (68 70, -2), out per un colpo.
Il vincitore, che lo scorso anno era giunto secondo, ha ricevuto un assegno di 1.575.000 dollari su un montepremi di 9.000.000 di dollari.